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    Pentito denuncia "Ho subito attentato in località protetta"

     

     

    Pentito denuncia "Ho subito attentato in località protetta"

    10 gen 12 Le cosche della 'ndrangheta del Crotonese hanno tentato di uccidere il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura, di 40 anni, mentre era in una citta' dove risiedeva sotto copertura. L'episodio è stato raccontato dallo stesso Bonaventura durante un processo davanti ai giudici del Tribunale di Crotone a presunti esponenti delle cosche crotonesi. Il pentito, ex esponente della cosca Vrenna-Corigliano- Bonaventura,é stato sentito in qualità di teste dell'accusa. "Sono fortemente turbato da quanto è accaduto. La 'ndrangheta mi stava facendo fare la stessa fine di Lea Garofalo''. E' quanto ha detto il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura nel corso della sua deposizione in un processo a Crotone dove ha rivelato un attentato nei suoi confronti compiuto nei mesi scorsi nella città dove vive sotto copertura. Il pentito ha fatto riferimento a quanto accaduto a Lea Garofalo, la testimone di giustizia di Petilia Policastro sequestrata, uccisa e sciolta nell'acido nel novembre 2009 in Lombardia, per dare l'idea di quanto gli è accaduto. Sulle modalità e sul luogo dell'attentato il collaboratore di giustizia non ha voluto aggiungere altri particolari. Il pentito ha comunque affermato di non voler abbandonare il suo percorso di collaborazione con la giustizia. L'episodio, secondo quanto si è appreso, è stato denunciato e sono in corso le indagini da parte della Dda di Catanzaro. Il difensore di Bonaventura, l'avvocato Giulio Calabretta, ha presentato un'istanza di differimento della deposizione del pentito ed ha fatto riferimento a problemi di salute del suo assistito ed alla circostanza che "alcuni mesi addietro Luigi Bonaventura è stato vittima di un attentato di 'ndrangheta, riuscendo a scappare per puro caso. L'episodio è stato poi denunciato - ha detto il penalista - ma la situazione resta pericolosa".

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