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Esenzione tasse camerali a imprese reggine che denunciano racket
Esenzione tasse camerali a imprese reggine che denunciano racket 04 gen 12 Le imprese di Reggio Calabria che non si piegheranno al racket saranno esentate dal pagamento del diritto annuale. In pratica imprenditori, commercianti e artigiani vittime di reati di estorsione, corruzione e usura che hanno denunciato i loro aguzzini e hanno collaborato con l'autorità giudiziaria usufruiranno per cinque anni di un contributo annuale come rimborso di quanto dovuto e versato come tassa camerale. L'iniziativa rientra nel programma pluriennale della Camera di Commercio di Reggio Calabria "Impresa legale e sicurezza partecipata: perché no?", che ha l'obiettivo di costruire frontiere della legalità valorizzando l'etica, la legalità e la trasparenza e di creare una rete fra tutti i soggetti del territorio coinvolti. I primi imprenditori a ottenere l'agevolazione, è scritto in una nota, saranno Tiberio Bentivoglio, comproprietario insieme alla moglie della "Sanitaria Sant'Elia" di Reggio Calabria, Salvatore d'Amico, titolare dell'"Informatica d'Amico" di Reggio Calabria, e Filippo Cogliandro, chef e proprietario del ristorante "L'Accademia" di Lazzaro. Sono tre imprenditori reggini, è scritto nella nota, "simbolo della lotta contro le 'ndrine che impongono il pizzo''. Tutti e tre sono stati segnalati da Libera e sono promotori di "Reggio libera Reggio. La libertà non ha pizzo", un'associazione che si oppone al racket e alla 'ndrangheta. ''La Camera di Commercio di Reggio Calabria - ha sostenuto il presidente Lucio Dattola - è dalla parte dei reggini che scelgono la via della legalità. Per questo ha voluto rispondere concretamente all'appello dell'associazione Libera di sostenere gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di rompere il silenzio, denunciare e costituirsi parte civile dei processi esponendo se stessi e familiari a rischi e pericoli per riscattare la nostra terra. Il percorso di denuncia e di coerenza è difficile, ma è l'unica strada per smuovere le coscienze in una città dove la maggior parte degli imprenditori afferma di non essere mai stato coinvolto in episodi di racket o di usura dichiara". "Secondo un'indagine del 2011 - prosegue la nota - la maggior parte degli imprenditori intervistati afferma di non essere mai stato coinvolto in episodi di racket (92,5%) o di usura (98,2%). Invece secondo SoS impresa il 70% delle imprese a Reggio sono coinvolte nel pizzo e, secondo il rapporto Eurispes 2011, la provincia reggina è una delle province italiane con il più alto indice di rischio usura (97,1%)". © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |