Intimidazioni a Barile, reazioni e commenti

04 gen 12 "Rivolgo all'amico sindaco Antonio Barile la mia più sincera solidarietà. Abbiamo già chiesto per lui la protezione e porteremo la questione San Giovanni in Fiore in commissione parlamentare antimafia". Lo afferma, in una nota, il senatore del Pdl, Antonio Gentile, circa le intimidazioni subite dal sindaco di San Giovanni in Fiore, Antonio Barile. "San Giovanni in Fiore - aggiunge - è stato un teatro di rinnovamento e di ricambio dopo decenni di monopolio di sinistra ed è un paese dove la povertà ha raggiunto livelli estremi. Siamo certi anche che la Procura della Repubblica di Cosenza, attraverso il suo responsabile, dott Granieri, saprà individuare al più presto i responsabili di questo ignobile gesto che offende un Sindaco giovane e amato dalla sua comunità"

"E' inaccettabile che l'operato degli amministratori, come il caso del sindaco di San Giovanni In Fiore Antonio Barile, venga ostacolato da intimidazioni che nulla hanno a che fare con la Calabria sana e onesta". E' quanto afferma il deputato del Pdl Giuseppe Galati. "Il ruolo dei Comuni nella nostra regione - aggiunge Galati - è di fondamentale importanza. L'invito che rivolgo al sindaco Barile è quello di continuare il suo importante mandato, senza lasciarsi scoraggiare da simili brutali episodi, ma perseverando nel suo impegno politico con la fermezza e decisione fin qui manifestata"

"Con i fatti di oggi, e cioé l'ennesima intimidazione nel giro di due giorni da parte della criminalità nei confronti del sindaco e dei suoi familiari, l'unica risposta che dobbiamo dare a questi delinquenti è sfidarli con le armi della legalità, come sta facendo il Sindaco Barile". Lo afferma in una nota il senatore dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica. "Dobbiamo scendere in piazza - aggiunge - e organizzare una fiaccolata della legalità, contro l'omertà e per tornare a non aver paura di uscire di casa. Sono i delinquenti che devono avere paura a uscire di casa e non la brava gente. La sfida che lancio è di combattere la criminalità denunciando anche il più piccolo sospetto, una promessa di lavoro partendo dal pagamento in nero, prestiti di denaro facili, un'aggiustamento di qualche pratica edile o di qualsiasi natura". "Collaborare - conclude Pedica - con le forze dell'ordine e non con la mafia. Quella va combattuta sempre".