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    Gonfiati rimborsi a laboratori analisi: Gdf accerta danno da 20 mln, denunciati dirigenti

     

     

    Gonfiati rimborsi a laboratori analisi: Gdf accerta danno da 20 mln, denunciati dirigenti Asp calabresi

    29 feb 12 Rimborsi "gonfiati" in favore di laboratori di analisi di cliniche private: è questa l'origine del danno erariale per 20 milioni di euro accertato dai militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro e segnalato alla Procura della Corte dei conti della Calabria. La guardia di finanza ha segnalato 30 tra direttori generali e commissari straordinari delle Aziende sanitarie calabresi.

    --- Danni erario: spesa maggiore da Asp Cosenza

    Applicati tariffari diversi e superiori alla legge. I militari hanno così accertato ingenti danni all'erario cagionati dalle non corrette modalità con cui le aziende sanitarie provinciali calabresi, dal 2007 al 2010, hanno rimborsato ai laboratori di analisi cliniche privati le prestazioni specialistiche da loro fornite. Nello specifico, è stato appurato, innanzitutto, che tali rimborsi sono stati effettuati dalle competenti Asp applicando tariffari diversi, e comunque di importi di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti per legge (cosiddetto tariffario "Bindi", introdotto sin dal 22 luglio 1996), comportando, quindi, un notevole ed ingiustificato esborso di denaro pubblico dalle casse regionali. Inoltre, i finanzieri hanno anche constatato come la prevista "scontistica" - che, sempre per legge, avrebbe dovuto riguardare il quantitativo di prestazioni di laboratorio previsto dai contratti stipulati tra le Asp e le strutture private - sia stata erroneamente applicata sul "fatturato", ovvero sul totale delle prestazioni effettivamente rese dai laboratori piuttosto che sul limite massimo previsto dal contratto. Infatti, è stato rilevato che spesso il tetto massimo di prestazioni contrattualmente previsto è stato ampiamente superato, con conseguente indebito rimborso ai laboratori privati di somme notevolmente superiori rispetto a quelle dovute. Ne è così derivata una ulteriore ed ingiustificata spesa di denaro pubblico, in quanto la scontistica accennata, in sintesi, ha finito per incidere sui quantitativi "fatturati", di gran lunga maggiori rispetto a quelli "contrattualizzati". A mero titolo esemplificativo: si pensi - scrive la Finanza - ad un laboratorio che sottoscriva un contratto con l'Asp di competenza per fornire 10 prestazioni da 100 euro ciascuna. Tale struttura di analisi clinica, effettuate le prestazioni contrattualizzate, si dovrà vedere rimborsata non la somma di 1.000 euro, ma 800 euro (1.000 - 20%, pari alla percentuale di sconto prevista dalla legge finanziaria 2007), indipendentemente dal numero di prestazioni eventualmente compiute in esubero rispetto al pattuito (se fossero state effettuate 20 prestazioni, il rimborso sarebbe stato comunque pari ad 800 e non a 2.000 euro). Tuttavia, molti laboratori hanno superato abbondantemente il "contrattualizzato", fatturando erroneamente all'Asp - tornando all'esempio - una somma totale di 2.000 euro per 20 prestazioni da 100 euro. L'Asp, a sua volta, ha applicato altrettanto erroneamente lo sconto non sui 1.000 euro contrattualizzati ma sui 2.000 fatturati, con conseguente erogazione, di fatto, di 1.600 euro (2.000 - 20%). la differenza (800 euro) tra la somma dovuta e quella corrisposta costituisce altrettanto danno erariale, in quanto erogata in violazione della legge che impone di effettuare lo sconto sul "contrattualizzato" e non sul "fatturato". E' stato, altresì, appurato che, in sede di liquidazione e pagamento delle spettanze agli erogatori convenzionati, spesso le Asp non hanno neanche provveduto a detrarre completamente gli importi dei "tickets" versati dai cittadini e già trattenuti dai laboratori di analisi privati. Sono state, così, di fatto, ulteriormente "gonfiate" le somme indebitamente pagate dalle Asp ai medesimi laboratori di analisi, con aggiuntivo e grave nocumento alle finanze regionali. Pertanto, gli accertamenti esperiti dai militari del nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro hanno permesso di accertare, per le annualità dal 2007 (per gli anni precedenti non si è proceduto per l'intervenuta prescrizione) al 2010, un danno erariale ammontante complessivamente a 19.816.143,26 euro, corrispondente, dunque, alla maggiore somma che la regione Calabria ha indebitamente liquidato ai laboratori privati accreditati per le prestazioni specialistiche di laboratorio da loro fornite. Le conseguenti responsabilità di natura amministrativa sono state ascritte a 30 soggetti, tra direttori generali e commissari straordinari delle Asp calabresi succedutisi nel corso degli anni, i quali, con le loro condotte, connotate da gravi negligenze e colpose omissioni di doverosi controlli, si sono resi responsabili del danno erariale sopra citato. La loro posizione è adesso al vaglio del procuratore regionale della Corte dei conti per la Calabria, dottoressa Cristina Astraldi.

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