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    Confagri "Ristrutturare comparto agrumicolo"

     

     

    Confagri "Ristrutturare comparto agrumicolo"

    28 feb 12 "Coca Cola potrebbe anche mantenere tutti i suoi attuali impegni, che peraltro riguardano pochi ettari, e questo, in ogni caso, non vorrebbe dire, comunque, aver risolto il problema. La soluzione riguarda invece la 'ristrutturazione' del comparto agrumicolo della Piana di Gioia Tauro. Le bollicine saranno anche piacevoli ma il succo della questione è ben più importante". Lo afferma in una nota il presidente regionale della Confagricoltura della Calabria, Alberto Statti. "Quando si discute di agrumi in Calabria - aggiunge - è bene specificare che l'argomento riguarda un assest tra i più importanti del settore agricolo ed agroalimentare regionale; produciamo il 63% delle clementine nazionali, il 32% delle arance, il 39% circa di mandarini, senza considerare il cedro e soprattutto il bergamotto per il quale la percentuale è pari alla quasi totalità della produzione mondiale. In Calabria l'agrumicoltura è una straordinaria risorsa, tanto in termini economici, rappresentando il 57% del valore della produzione agricola, quanto in ragione di una qualità capace non solo di penetrare i mercati ma anche e soprattutto di conferire una chiara identità alle produzioni. Tra le aree nelle quali insiste la produzione agrumicola, la Piana di Gioia Tauro è quella che più di ogni altra sconta le difficoltà di un mercato aggressivamente conquistato dalle capacità, in termini di volumi produttivi, di aziende situate in altri contesti territoriali (Nord Africa, Spagna, Sud America); le recenti notizie che indicherebbero la volontà da parte di multinazionali di non acquistare più succo prodotto nella Piana di Gioia Tauro sono preoccupanti anche perché, in una condizione di assoluta difficoltà determinata da un prezzo poco remunerativo, la disdetta o il non rinnovo di contratti di fornitura non sarebbe un buon viatico per un contesto già debole". "Esprimiamo dunque - conclude Statti - un plauso a tutte quelle istituzioni regionali e locali, in primis il dipartimento Agricoltura, che hanno avvertito la necessità, l'obbligo ed il dovere di attivarsi immediatamente in ragione del proprio ruolo e delle proprie funzioni. Così come ci appare un ottimo segnale la dichiarata volontà della Coca Cola di sedersi attorno ad un tavolo con Istituzioni e fornitori"

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