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    De Magistris "Inchiesta WhyNot partita da autodenuncia Adamo"

     

     

    De Magistris "Inchiesta WhyNot partita da autodenuncia Adamo"

    22 feb 12 "L'indagine Why Not ha inizio con un'auto-denuncia fatta da Nicola Adamo, all'epoca vice presidente della Giunta regionale calabrese". Così l'attuale sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ricorda l'origine dell'indagine "che gli è stata strappata" e lo ha fatto questa mattina al Tribunale di Salerno nel corso del processo che vede imputati magistrati, politici e professionisti calabresi accusati a vario titolo in cui l'ex pm è "parte lesa" per la presunta illegittima sottrazione proprio delle indagini Why Not e Poseidone quando era pm a Catanzaro. "Dopo che il giornalista Gian Antonio Stella - aggiunge De Magistris - pubblicò un articolo sul Corriere della Sera nell'ambito del quale ipotizzò finanziamenti pubblici che hanno interessato aziende amministrate dalla moglie di Adamo, Enza Bruno Bossio, il procuratore della Repubblica di Catanzaro aprì un fascicolo a carico di ignoti. Poco dopo, attraverso assegnazione automatica, - rimarca l'ex pm - l'indagine fu affidata a me e riscontrai immediatamente che il contenuto dell'articolo del giornalista Stella non era privo di fondamento, anzi, vi erano realmente illeciti nell'attribuzione di finanziamenti pubblici, soprattutto europei, che poi la Regione assegnava. Il fascicolo, dunque, passò da ignoti a noti (modello 21) ed effettuammo, dall'estate del 2006, alcune perquisizioni anche molto delicate. Notai che vi erano numerose persone collegate tra loro all'interno di queste società - per lo più miste pubblico/private - create ad hoc per percepire proprio questi finanziamenti". De Magistris, poi, tratteggia la figura di Antonio Saladino, ex presidente regionale della Compagnia delle Opere in Calabria e dice "il ruolo di Saladino era di fondamentale importanza in questa vicenda ma, sia ben chiaro, l'indagine Why Not aveva ad oggetto il Saladino e non certo la Compagnia delle Opere". Luigi De Magistris, sentito dai pm Rocco Alfano e Maria Grazia Minerva, ribadisce che "le due indagini Why Not e Poseidone non sono mai state collegate in modo formale anche se, col passare del tempo, emergevano contatti significativi. Riscontrai che vi era un interscambio tra le due inchieste ma l'indagine Why Not aveva una portata ben più ampia che non riguardava solo il settore ambientale ma tanti altri ambiti, dall'informatica agli investimenti immobiliari". L'udienza al Tribunale di Salerno, con la testimonianza dell'ex pm De Magistris, riprenderà il 14 marzo prossimo.

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