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    Cordopatri "Criminalpol mi ha invitato a fuggire". Dipartimento smentisce

     

     

    Cordopatri "Criminalpol mi ha invitato a fuggire". Dipartimento smentisce

    18 feb 12 ''Ha ricevuto, nella tarda mattinata, un avvertimento nel più puro stile mafioso, ad allontanarmi dalla città dove risiedo dal 1998,per motivi gravi di sicurezza. La peculiarità di questo avvertimento mafioso consiste nella circostanza che mi è stato fatto, usando il mezzo del telefono, da un funzionario della Criminalpol, che risponde al direttore, prefetto Francesco Cirillo (vicecapo della Polizia di Stato), ed il dott. Cono Incognito, direttore della Divisione Testimoni del Servizio centrale di protezione". Lo afferma, in una nota, la testimone di giustizia Maria Giuseppina Cordopatri. "Ho avvisato per telegramma, attraverso i miei legali - aggiunge - la Procura di Roma e quella di Perugia. Quest'ultima perché, nel corso di questa telefonata, oltre al nome del prefetto di Roma, Pecoraro, quale responsabile della mia mancata tutela, pur doverosa essendo in vigore il mio Programma speciale di protezione, che prevede addirittura una vigilanza fissa è stato fatto il nome di un magistrato della Direzione naziomale antimafia per la quale è competente appunto la Procura umbra, quale corresponsabile, invitandomi, per salvarmi la pelle, a fuggire e a nascondermi". "Mi auguro - dice ancora Maria Giuseppina Cordopatri - per la tenuta dello Stato di diritto, che il Ministro dell'Interno e il Capo della Polizia siano all'oscuro di tutto e si affrettino a far sgombrare i personaggi predetti dai loro incarichi istituzionali. Per il magistrato infedele chiederò un'analoga azione al Csm e al Ministro della Giustizia Severino, assieme ad un'ispezione negli uffici Dna del coordinatore per Reggio Calabria, Roberto Pennisi. Temo per la mia vita e mi appello alla libera stampa e all'opinione pubblica".

    Dipartimento smentisce. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, in relazione alle dichiarazioni della signora Maria Giuseppina Cordopatri, smentisce qualsiasi tipo di contatto diretto, telefonico o di qualsiasi altra natura, tra la stessa e il Vice Capo della Polizia, Direttore Centrale della Polizia Criminale, Francesco Cirillo. Per quanto riguarda gli altri aspetti citati dalla Cordopatri, in riferimento alla mancata tutela prevista dal programma di protezione a lei concesso, il Dipartimento non ha ritenuto opportuno replicare, trattandosi di aspetti di natura riservata.

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