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    Processo Why Not, Giudici acquisiscono sentenza appello

     

     

    Processo Why Not, Giudici acquisiscono sentenza appello

    15 feb 12 La sentenza del processo d'appello per sedici imputati coinvolti nell'inchiesta Why Not, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici, è stata acquisita dai giudici del tribunale di Catanzaro davanti ai quali è in corso il dibattimento di primo grado a 27 persone tra esponenti politici, imprenditori e professionisti. La richiesta di acquisizione della sentenza, emessa il 27 gennaio scorso dai giudici della Corte d'appello di Catanzaro, é stata chiesta dai sostituti procuratore della Repubblica, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla. Nella sentenza i giudici di secondo grado hanno riconosciuto l'esistenza di una associazione per delinquere ai cui vertici c'era l'imprenditore ed ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria, Antonio Saladino. Durante l'udienza era previsto anche l'interrogatorio di Pietro Macri, imputato in procedimento collegato, il quale però si è avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura generale ha chiesto poi l'acquisizione dei verbali di interrogatorio, resi durante la fase delle indagini preliminari, di alcuni imputati tra cui Francesco Morelli, Antonio Gargano e Dionisio Gallo. Stamane dovevano essere sentiti alcuni imputati ma dopo una richiesta di difensiva i giudici hanno deciso di posticiparli a dopo l'interrogatorio della principale teste d'accusa, Caterina Merante. Quest'ultima, che è anche imputata nel processo, sarà sentita nell'udienza del 14 marzo.

    E' assai complessa e frastagliata la situazione dei procedimenti penali scaturiti dall'inchiesta Why Not. Per avere un quadro complessivo si deve partire dal processo con rito abbreviato e dall'udienza preliminari che si sono conclusi nel marzo del 2010. Originariamente il procedimento penale vedeva indagati complessivamente 97 persone tra esponenti politici, imprenditori e professionisti. Quarantadue dei 97 indagati sono stati processati con il rito abbreviato che si è concluso, nel marzo del 2010, con otto condanne, a pene dai 4 mesi ai due anni, e 34 assoluzioni. Sulla posizione di sedici dei 34 imputati assolti la Procura generale ha presentato ricorso (in modo particolare sull'esistenza di una associazione per delinquere e su alcuni reati di abuso d'ufficio) ed il processo d'appello si è concluso il 27 gennaio scorso. Sempre nel marzo del 2010, per 55 dei 97 indagati il giudice per le udienze preliminari, Abigail Mellace, ha disposto il rinvio a giudizio per 27 persone ed il proscioglimento per altre 28. Nei confronti dei 27 rinviati a giudizio è in corso il processo di primo grado durante il quale oggi è stata acquisita la sentenza del processo d'appello emessa nel gennaio scorso. Per sei indagati prosciolti nell'udienza preliminare la Cassazione, nel luglio scorso, ha annullato la decisione del Gup di Catanzaro ed ha disposto che venga celebrata una nuova udienza preliminare fissata per il 22 febbraio prossimo. Il Giudice Abigail Mellace ha poi disposto la trasmissione alla Procura della Repubblica degli atti relativi ad alcune attività d'indagine svolte da un sottufficiale dell'Arma dei Carabinieri e quelli sulla principale teste d'accusa, Caterina Merante, che è anche imputata, per una presunta violazione delle norme sul lavoro, nel processo di primo grado in corso davanti ai giudici di Catanzaro.

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