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    Bilancio della Guardia di Finanza per il 2011 in Calabria

     

     

    Bilancio della Guardia di Finanza per il 2011 in Calabria

    10 feb 12 Nel corso del 2011 la Guardia di finanza ha denunciato in Calabria 4.383 persone responsabili di truffe ai danni dell'Unione europea, dello Stato e della Regione Calabria, recuperando risorse per oltre 83 milioni di euro. E' quanto riferisce il Comando regionale facendo un resoconto dell'attività svolta lo scorso anno. "Il contrasto agli sprechi ed alle frodi nella gestione della spesa pubblica - afferma la Guardia di finanza - riveste un'importanza senz'altro paragonabile alla lotta all'evasione fiscale ed è stato questo uno degli obiettivi strategici dell'attività svolta dal Corpo. Sono stati conseguiti significativi risultati, nel segno della continuità con le attività promosse e con i riscontri ottenuti negli ultimi anni, nel settore, in Calabria". Nel contrasto alle truffe perpetrate in materia di finanziamenti comunitari, sono stati denunciate 231 persone che avevano illecitamente richiesto aiuti comunitari per oltre 68 milioni di euro, 20 dei quali sono stati bloccati prima della loro erogazione. Ai responsabili sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 64 milioni di euro. Il fenomeno dell'indebita percezione passa, talvolta, attraverso il coinvolgimento di numerose aziende in Italia e all'estero. Indicativo è stato il caso, tra i tanti, scoperto nel luglio scorso in provincia di Catanzaro di un imprenditore che, attraverso la gestione di diverse società e intrattenendo relazioni commerciali fittizie con aziende italiane e straniere, era riuscito ad ottenere finanziamenti pubblici europei e regionali per oltre 18 milioni di euro, otto dei quali già indebitamente percepiti. L'intervento dei militari, attuato anche attraverso rogatorie internazionali, ha permesso di smascherare il meccanismo di frode, denunciare 13 persone e sequestrare beni per circa 30 milioni di euro. Nel settore delle truffe in materia di finanziamenti nazionali sono state denunciate 4.152 persone che avevano richiesto finanziamenti per circa 24 milioni di euro. Di questi, circa tre milioni sono stati bloccati prima della loro erogazione. Ai responsabili sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 19 milioni di euro. Un'indagine eseguita in provincia di Crotone ha portato all'arresto di otto persone, imprenditori e professionisti, ed al sequestro di beni per oltre quattro milioni. La mancata realizzazione del progetto ha provocato un danno per il bilancio dello Stato e della Regione pari a quattro milioni di euro, incassati dagli indagati e finiti in conti esteri nella loro disponibilità. Sono stati effettuati 60 interventi, d'iniziativa o su delega della Procura regionale della Corte dei conti, che hanno consentito di accertare danni erariali per oltre 195 milioni di euro. Significativa, fra le altre, l'indagine sulle stabilizzazioni in provincia di Cosenza di 439 unità di personale precario privo dei requisiti necessari all'assunzione definitiva, che ha determinato un danno erariale di circa 14 milioni di euro. Un'altra iniziativa ha riguardato le posizioni dei medici dipendenti da un'Azienda sanitaria provinciale, aderenti all'attività di libera professione intramuraria che ha portato all'accertamento di molteplici illegittimità provocando un danno erariale per oltre 12 milioni di euro. Accertato anche il caso dell'indebito impiego, da parte di un Consorzio, di sovvenzioni statali destinate ad alimentare il "Fondo per la prevenzione del fenomeno dell'usura" ed utilizzate, invece, per investimenti e sottoscrizioni a beneficio di persone o aziende riconducibili al Consorzio stesso. L'importo sottratto alle imprese che avrebbero dovuto beneficiare, in quanto naturali destinatarie, di tali sostegni economici è stato di oltre 10 milioni di euro. In materia di "prestazioni sociali agevolate", sono state controllate 728 posizioni e denunciate 108 persone le quali, mediante dichiarazioni non veritiere, avevano ottenuto benefici non spettanti da parte delle amministrazioni competenti. In materia di frodi al sistema previdenziale è stato significativo il caso che ha portato alla scoperta, in provincia di Cosenza, di 174 persone che avevano riscosso indebitamente assegni sociali dell'Inps per un valore complessivo di circa cinque milioni di euro. I soggetti, che da tempo vivevano stabilmente all'estero, allo scopo di accedere ai contributi destinati a cittadini bisognosi si erano trasferiti in Italia per il tempo necessario ad acquisire la residenza, aprire un conto corrente bancario o un libretto postale e presentare poi all'Inps la richiesta del contributo. Esaurite queste formalità, erano poi tornati nei Paesi in cui effettivamente risiedono. L'intervento dei finanzieri è servito, oltre che a scoprire la truffa già consumata per cinque milioni, ad evitare che l'Inps erogasse ulteriori contributi per 1,5 milioni di euro.

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