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    "Stragi, delitti, misteri", l'ultima fatica di Arcangelo Badolati

     

     

    "Stragi, delitti, misteri", l'ultima fatica di Arcangelo Badolati

    08 feb 12 E' sempre un compito arduo il tentativo di entrare nella dimensione non facile del giornalismo investigativo. Si ha sempre la sensazione di avere a che fare contro voci falsate del tempo e contro il disinganno violento della verità. In questo ultimo libro (che conferma il successo dei precedenti), " Stragi delitti misteri ", edito da Pellegrini, Arcangelo Badolati narra fatti e circostanze con una scrittura semplice, garbata e piacevole alla maniera che solo i veri romanzieri sanno fare. Ricco della sua materia, l'autore, ha saggiato in ogni senso le sue capacità di educazione giornalistica con una squisita e vivace coscienza del suo lavoro. Il ponderato equilibrio del timbro descrittivo-narrativo dell'autore, fa parte di una memoria sia letteraria che esistenziale. La compiutezza del libro, concretizzata con l'inserto di notevoli argomentazioni inerenti, visualizzano il confuso panorama dell'epoca in cui gli avvenimenti hanno avuto luogo. I fatti che sgorgano tramite situazioni dolorose del vero, sono di una realtà arida, angosciata che riflette un labirintico schermo di sofferenze terribili in cui l'uomo buono, onesto è costretto a subire la tragica violenza di eventi delittuosi. L'autore, con la volontà e la forza di penetrare in una realtà circostante tragica, di studiarla, di capovolgerla e di esaminarla con la fede del suo lavoro, interroga e fa meditare. La sua sensibilità di fondere echi così diversi e remoti fra loro, non privi esteriori alla cronaca, è da sottolineare. Le circostanze e i fatti del libro, Badolati non li descrive, li avvolge e ne seziona ogni minimo particolare. La sua capacità intellettiva gli consente di addentrarsi nel centro dei conflitti umani e sociali per cercare di trovare l'altra faccia della terribile verità nascosta . Dècapita sofferenze, rancori, odi e violenze, facendole scorrere sull'asse della sensibilità morale, atti a comporre i frammenti di un mosaico di correttezza umana. Da buon conoscitore dei fatti narrati, l'autore conduce il lettore attraverso una minuziosa lettura del libro, estraniandolo e facendolo partecipe a trovare una sua appropriata verità. Gli affida il compito di distinguere, in una società ipocrita, il male oscuro della realtà, il falso e il vero inquadrato nella coscienza della dimensione storica. Non bisogna dimenticare che Badolati è il redattore di uno dei quotidiani più importanti del sud. I suoi resoconti giornalistici sono frutto di inchieste che scavano nel profondo delle origini emotive e sociali, analizzando fatti e misfatti di cui intrighi politici, menzogne e falsità contraddittorie rimangono verità irrisolte e archiviate. Come dimostrano le sezioni che compongono i titoli del volume: dall'inganno senza fine della strage di Ustica, agli astuti inganni dell'assassinio di Roberta Lanzino La storia non può dimenticare la complessità e l'articolazione di avvenimenti tragici e dolorosi accaduti di una dialettica investigativa angosciata e sofferente, mai approdata a verità esistenziali. Esiste alla radice la fede, la capacità e la volontà per Badolati di scandagliare e trovare un filo conduttore che porti alla verità di tali avvenimenti, attuate con le prime indagini svolte dagli inquirenti di dati, di valide testimonianze, e di tutti i fatti reali emersi che avrebbero potuto portare a risultati positivi, ma per un fitto intrigo di mistero e omissioni dolose ( voluti da poteri occulti ) non è stato possibile farlo. L'autore malgrado le consistenti argomentazioni abbiano dimostrato che proseguendo sempre sulla propria strada abbia scavato più a fondo e più in ampiezza la propria area del suo lavoro, non riesce a fare giustizia restituendo la parola giusta alle vicende che nascono da un ritmo martellante di fatti inscindibili, legati da un filo rosso sangue con altri analoghi. Rinuncia a perseguire ideologie infruttuose per prodursi in un linguaggio denso di significati che, in un certo senso, denunciano la presa di coscienza delle istituzioni che dovrebbero sostenere le cognizioni sulla condizione dell'uomo. Di fronte a tali crisi politiche e sociali, Arcangelo Badolati si trova in un magma irriguardoso verso ogni forma dei valori dell'uomo dove ogni banalità del quotidiano è sempre più oppressiva e recrudescente. Franco Pasqua

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