Legale associazione: da Corte Conti rilievi su gestione acque in Calabria - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Legale associazione: da Corte Conti rilievi su gestione acque in Calabria

03 feb 12 Dall'esame della gestione delle risorse idriche in Calabria emerge "un quadro complessivo .. caratterizzato da un inerzia politico-amministrativa rispetto all'attuazione compiuta di un sistema integrato e capace di uniformare i livelli di prestazione e di efficienza". A scriverlo, afferma l'avv. Salvatore Gullì, legale del Coordinamento regionale per l'acqua pubblica, è la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti in una bozza di relazione approvata il 29 luglio scorso. "E' un documento di fondamentale importanza - ha sostenuto Gullì, che è anche difensore del Comune di Borgia in una causa contro la Sorical in materia di tariffe - perché esamina in maniera approfondita la legislazione europea, nazionale e regionale e la giurisprudenza della Corte costituzionale in materia ed esamina puntualmente la situazione calabrese. Sarebbe necessario, nell'interesse dell'intera cittadinanza calabrese, occuparsi del problema in maniera approfondita, promuovendo un apposito convegno sull'acqua". Dalla relazione, prosegue Gullì, emerge un quadro connotato da un "inequivocabile condizione di confusione amministrativa e di azione politica che ha caratterizzato il tentativo di organizzare la gestione del servizio idrico" e si evince che in Calabria c'é urgenza di dotarsi di una nuova legge sull'acqua, essendo ormai vetusta la legge regionale n. 10 del 1997. "Inoltre - riferisce il legale - dalla relazione si evince che la Regione non avrebbe potuto autoassegnarsi funzioni di Autorità d'Ambito a seguito della nota soppressione di tali autorità d'ambito con legge nazionale. Si evince ancora che in Calabria siano state disconosciute le importanti competenze amministrative in materia degli enti locali nel rispetto del principio di sussidiarietà". Secondo quanto riferito dal legale, nella relazione si afferma anche come "la deliberazione di Giunta regionale n. 91 del 2005 abbia erroneamente adeguato la tariffa 'per un arco temporale non interessato dalla programmazione degli investimenti' e come il recupero dell'inflazione in tariffa 'non e' correttò essendosi 'applicato il tasso di inflazione reale, anziche' quello programmatò".