NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Col.Angelosanto "281 minacce ad amministratori reggini in 3 anni"

     

     

    Col.Angelosanto "281 minacce ad amministratori reggini in 3 anni"

    03 feb 12 Negli ultimi tre anni sono stati 281 gli attentati, danneggiamenti e intimidazioni contro gli amministratori pubblici della provincia di Reggio Calabria. I dati sono stati resi noti dal comandante provinciale dei carabinieri, col. Pasquale Angelosanto, nel corso del suo intervento al convegno sulla zona grigia a Reggio Calabria. "Lo studio del fenomeno - ha detto Angelosanto - evidenzia un'evoluzione complessiva crescente tra il 2008 e il 2010, per poi subire un'inversione di tendenza nell'anno 2011. Il picco più elevato si è registrato nel 2010 con 88 attentati-danneggiamenti". Nel suo intervento Angelosanto ha citato diversi casi di intimidazioni subite da amministratori pubblici. Ad esempio la lettera ricevuta dal sindaco di Rosarno e firmata dal detenuto Rocco Pesce, esponente dell'omonima cosca. Nelle conclusioni, il Comandante provinciale dei carabinieri ha sostenuto che "gli attentati, le pressioni, le minacce e le più diverse forme di intimidazione possono essere motivati da diverse finalità, tra cui la necessità di vincere la resistenza degli amministratori ai tentativi di condizionamento, controllo e ingerenza; esercitare ritorsioni per il mancato rispetto degli accordi tra politici e mafiosi". "A seconda delle causali, diversi sono gli atteggiamenti - ha proseguito - del pubblico amministratore, il quale ha davanti a sé diverse opzioni: denunciare il fatto e collaborare con le forze di polizia e con la magistratura; presentare formale denuncia senza offrire alcuna collaborazione, non potendosi sottrarre alla presentazione alle forze di polizia, sia per il clamore dell'accaduto sia per gli aspetti relativi al risarcimento del danno; non denunciare il fatto, soccombendo alla pressione mafiosa egli stesso e con lui l'ente di appartenenza". "La valutazione che mi sento di trarre - ha concluso Angelosanto - riguarda l'unica soluzione che il pubblico amministratore può praticare, allorquando si trova di fronte a fatti come quelli prima esaminati: la 'denuncia e la collaborazione con le forze dell'ordine e con la magistratura. Altre scelte non pagano perché rendono l'amministrazione schiava, asservita alla 'ndrangheta per sempre e quindi assoggettabile a provvedimento di scioglimento''.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore