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    Aumento del 2.9% delle autostrade. Stop rincari per quattro

     

     

    Aumento del 2.9% delle autostrade. Stop rincari per quattro

    30 dic 12 Stop a sorpresa per l'aumento di quattro importanti tratte autostradali. I rincari ci saranno. Saranno in media del 2,91%. Ma non riguarderanno la Serenissima (Torino-Venezia), la Tirrenica e alcuni tratti che partono da Brescia. Non riusciranno ad evitare la stangata, invece, gli automobilisti che attraversano il Passante di Mestre e per quelli che percorrono il raccordo della Valle D'Aosta: per loro l'aumento sarà rispettivamente del 13,55 e del 14,44%. La decisione è arrivata inattesa ed ha anche provocato una dura risposta dell'Aiscat che ha espresso preoccupazione per il metodo del governo. Il ministro delle infrastrutture Corrado Passera e il collega dell'Economia, Vittorio Grilli non hanno accolto le richieste che arrivavano da quattro concessionari. Risultato: l'aumento medio non sarà del 3,9%, come previsto dalle anticipazioni sulle richieste fatte dalle diverse società, ma solo del 2,91% "calcolando la variazione sulla media ponderata tra la tariffa di base e il consuntivo di traffico dell'anno precedente". Si tratta di un livello più vicino all'andamento dell'inflazione. L'adeguamento delle tariffe è regolato dalle norme e, come accade oramai da qualche anno, è funzionale ad assicurare - come ricorda il ministero guidato da Corrado Passera - "l'effettiva realizzazione degli investimenti posti a carico di ciascuna società concessionaria e a garantire il mantenimento della rete autostradale in condizioni di efficienza e di sicurezza per gli utenti". E' così prevista un'attività di verifica e controllo, prima di concedere gli aumenti. Che nel caso specifico sono stati bloccati in quattro casi e ridotti in altri tre. La decisione - spiega la nota dello Sviluppo - "é stata assunta in via cautelativa, nell'attesa del perfezionamento delle procedure relative ai rispettivi piani economico-finanziari, attualmente in corso di definizione". Come dire, l'aumento non è stato concesso, ma potrebbe comunque scattare in futuro. L'aumento è stato cosi "sospeso" per la Brescia-Verona-Vicenza-Padova, per la Serenissima (Torino-Venezia), per la Tirrenica e per la Torino-Brescia. Aumenti inferiori alle richieste, invece, per Autostrade per l'Italia, per Ativa (Torino-Ivrea-Valle d'Aosta) e Milano-Serravalle. Lo stop del governo alle richieste di alcuni concessionari non é piaciuto all'Aiscat, l'Associazione che raggruppa le società autostradali italiane. " Sul comunicato stampa diramato nella tarda serata di oggi dal Governo in materia di tariffe autostradali -spiega il presidente Fabrizio Palenzona - pur non potendo ancora entrare nel merito dei provvedimenti presi perché sono in attesa di esaminarli nel dettaglio, esprimo generale preoccupazione per il metodo con cui si affrontano provvedimenti così importanti che toccano e minano la credibilità di contratti con società quotate e controparti internazionali e che incidono sulla credibilità del Paese di fare e di attrarre investimenti". Il rincaro che scatterà dopo il brindisi di fine anno non sarà comunque uguale per tutti. Si pagherà il 3,47% in più sui tratti delle Autostrade per l'Italia (tra cui Milano-Roma-Napoli), il +3,70% sull'autostrada dei Fiori, il +2,24% sulla Torino-Savona, il 7,56% sull'Autostrada dei Parchi, il +3,93% sull' autostrada ligure-toscana e dell'1,21% su quella del Brennero. Gli aumenti sono invece a due cifre, una vera e propria stangata, sulle Autovie Venete (+12,63%), sul Passante di Mestre (13,55%), sulle Autostrade Valdostane (+11,55%) e nella raccordo autostradale della Valle d'Aosta (+14,44%). "Noi siamo contrari ad aumenti - affermano il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e di Adusbef, Elio Lannutti - perché ci sono ricadute economiche, non solo per gli effetti diretti sugli automobilisti, ma anche per quelli sui prezzi delle merci trasportate. Il 2,9% è comunque sopra il tasso di inflazione, un valore eccessivo, che richiede grandi attenzione nella verifica degli investimenti fatti".

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