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    Confindustria Cosenza "Il 2012 il peggiore degli ultimi 20 anni"

     

     

    Confindustria Cosenza "Il 2012 il peggiore degli ultimi 20 anni"

    30 dic 12 "In questi giorni le aziende sono impegnate a valutare i dati relativi all'andamento dell'anno che sta per concludersi, a predisporre i budget per il futuro e ad analizzare in maniera conseguente i propri fabbisogni finanziari, strumentali e di risorse umane. Quello che si chiude é tra i peggiori di questi ultimi vent'anni: per l'Italia, per la Calabria, per le imprese, per i lavoratori". Lo afferma, in una nota, il presidente di Confindustria Cosenza, Renato Pastore. "Le 25 pagine dell'agenda Monti - ha aggiunto - hanno il pregio di delineare un quadro pressoché completo di ciò che dovrà essere fatto e soprattutto di ciò che non è stato fatto negli anni trascorsi per modernizzare e rendere più competitivo il nostro Paese sostenendone produzioni, economia e capacità di attrarre investimenti. Va anche detto che le pagine della stessa 'agenda' si mantengono sul generico in ordine ai provvedimenti da adottare e non pongono a parere nostro tra i temi principali una riduzione significativa della spesa relativa al funzionamento della 'macchina pubblica' intesa in senso lato". "La nostra attenzione - ha sostenuto Pastore - è giusto che venga incentrata, in via prevalente, su quanto avviene nella nostra Regione e nella nostra provincia dove sono presenti circa il 45% delle imprese industriali calabresi, categoria che più di altre è stata costretta a soffrire in questi anni. Il bilancio è purtroppo negativo perché la sfavorevole congiuntura internazionale, cui si sono aggiunte le varie manovre tese al non più procrastinabile risanamento del Paese, ha trovato la Calabria ancora in preda alle sue tante emergenze. Tra le principali: il più basso pil pro capite, tra i più alti tassi di disoccupazione in assoluto, insufficiente e poco efficace utilizzo dei fondi comunitari, scarsezza di investimenti in infrastrutture e in direzione della manutenzione e dell'ammodernamento del territorio, impalpabile visione strategica in direzione dello sviluppo. Tutto ciò ha finito con il provocare, in maniera più virulenta che in altre regioni, la caduta secca dei consumi e della domanda di servizi con pesanti riflessi per il commercio e per il sistema produttivo locale. Alla domanda su quali azioni occorra porre in essere per tentare di sostenere l'economia calabrese, la risposta diventa l'augurio di non essere costretti a dover registrare il fermo dell'operatività del Governo regionale in un momento in cui servirebbe una decisa e pronta accelerazione. Dall'analisi del bilancio regionale di previsione per il 2013 e di quello pluriennale sino al 2015, quello che emerge, secondo Confindustria Calabria, è di essere in presenza di un documento contabile 'rappresentativo di un esercizio finanziario di consolidamento e non gia' di sviluppò. Si aggiunge la mancata concertazione preliminare, forse causata dai tempi stretti, e la constatazione della scarsità di risorse disponibili. Viceversa é stato rilevato lo sforzo apprezzabile nella riduzione della spesa pubblica, ma con l'augurio di un riordino delle Società e degli Enti strumentali direttamente dipendenti dalla Regione. Quello che ci preme sottolineare è la necessità di dare immediato impulso a tutto quanto possa servire a far ripartire l'economia partendo da una accelerazione della spesa a valere sui fondi comunitari, da un rinnovata stagione di interventi ed investimenti in infrastrutture, fino ai provvedimenti previsti relativamente alle operazioni finanziarie e agli interventi sull'asse VII 'Sistemi Produttivi' del POR Calabria. Tali interventi sono infatti mirati al sostegno delle imprese esistenti e tendono ad agevolare l'operatività finanziaria delle stesse, utilizzando i Confidi convenzionati, sia con la concessione di garanzie, cogaranzie e controgaranzie, sia con il finanziamento del capitale circolante. Tali azioni, se attuate velocemente, impatteranno positivamente nel rapporto tra imprese e sistema del credito attualmente troppo rigido nell'erogare fidi alle imprese con le drammatiche conseguenze che troppo spesso ci accade di dover registrare". "Si tratta - ha concluso Pastore - di azioni di grande interesse e di sicuro impatto positivo per le quali ci si augura che si possa passare velocemente dalla fase dell'annuncio a quella operativa".

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