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    Agguato a Gioia Tauro, ucciso 22enne. Forse vendetta

     

     

    Agguato a Gioia Tauro, 22enne ucciso con colpo in testa. Forse vendetta

    26 dic 12 Un giovane, Francesco Bagalà, di 22 anni, già noto alle forze dell'ordine, é stato ucciso in un agguato a Gioia Tauro. Il giovane era in auto quando un sicario gli ha sparato, probabilmente con una pistola. Le indagini sono condotte dai carabinieri che non escludono alcuna ipotesi. Bagalà, nel luglio 2011, fu arrestato per una rissa che precedette un omicidio, quello di Vincenzo Priolo, di 29 anni. Il presunto autore di quel delitto è ricercato.

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    E' stato ucciso con un colpo di pistola alla testa Francesco Bagalà, il giovane di 22 anni assassinato a Gioia Tauro. Il giovane, studente all'Università di Messina, era tornato a Gioia Tauro per le vacanze natalizie. La scorsa notte, dopo essere stato in compagnia di amici, Bagalà ha preso l'auto per tornare a casa. Lungo la strada, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, qualcuno lo ha invitato a fermarsi. Il giovane ha rallentato e quando era quasi fermo, l'assassino gli ha sparato alcuni colpi di pistola uno dei quali lo ha raggiunto alla testa. Gli investigatori al momento non escludono alcuna ipotesi, ma le indagini sono comunque concentrate sull'ambiente nel quale è maturato l'omicidio di Vincenzo Priolo, di 29 ani, ucciso l'8 luglio 2011. Un ambiente, secondo gli investigatori, legato alla criminalità organizzata. Il delitto di Priolo fu preceduto da una rissa per la quale Bagalà era stato arrestato insieme ad altre tre persone pochi giorni dopo l'omicidio. Secondo l'accusa Bagalà, Priolo e gli altri avevano aggredito un altro giovane, Vincenzo Perri, che, secondo l'accusa, poco dopo si sarebbe vendicato sparando e uccidendo Priolo. Perri è ricercato da allora con l'accusa di omicidio. Poche settimane dopo ci fu il tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, di 41 anni, zio di Perri, mentre il 26 febbraio scorso fu ucciso Giuseppe Priolo, di 51 anni, già noto alle forze dell'ordine, nipote, da parte della moglie, di Gioacchino Piromalli, ritenuto il boss dell'omonima cosca, e zio di Vincenzo Priolo.

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