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    Progettavano di assaltare comune e caserma CC con le bombe: sgominata neo cosca

     

     

    Progettavano di assaltare comune e caserma CC con le bombe: sgominata neo cosca, 6 arresti dei CC nell'Alto Jonio

    22 dic 12 Un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza è stat aportat a termine nell'alto Ionio Cosentino per l'esecuzione del fermo di sei presunti affiliati ad una cosca emergente che imponevano tangenti a commercianti e imprese con intimidazioni e attentati con esplosivi e bottiglie incendiarie. Secondo l'accusa progettavano anche un attentato alla caserma dei carabinieri di Trebisacce. La Dda di Catanzaro ha disposto i fermi per associazione mafiosa, estorsione, rapina, detenzione di esplosivo e danneggiamento. Il progetto di attentato alla caserma dei carabinieri di Trebisacce è stato scoperto dagli stessi militari del Comando provinciale di Cosenza, grazie alle intercettazioni in atto nei confronti dei presunti appartenenti ad una cosca emergente della zona e, secondo gli investigatori, era prossimo ad essere messo in atto. Per questo motivo la Dda di Catanzaro ha emesso in via d'urgenza i provvedimenti di fermo, eseguiti stamani dai carabinieri nel corso di un'operazione che è stata coordinata personalmente dal comandante provinciale dell'Arma di Cosenza, Francesco Ferace. Le indagini erano iniziate all'inizio di dicembre, dopo una serie di attentati a scopo estorsivo registrati nella zona di Trebisacce e Villapiana, nell'alto Ionio Cosentino. Oltre all'attività d'indagine nei confronti dei fermati, i carabinieri hanno anche intensificato il controllo del territorio ed avviato un'opera di convincimento delle vittime a collaborare. Sarebbero state proprio queste attività a "infastidire" la cosca, che avrebbe così pensato di rispondere con un attentato, probabilmente dimostrativo, contro i carabinieri. I sei fermi sono stati tutti eseguiti.

    Video --- Sei arresti dei CC nell'Alto Jonio

    Gli arrestati. In manette sono finiti: Minno Armentano, 36 anni; Francesco De Leo, 57 anni, Antonio Farina 43 anni; Giuseppe Lo Fiego 67 anni, Federico Salmena 56 anni, Francesco Ugolini 36 anni.

    Le intercettazioni. "Preparami queste cose ... che glielo devo andare a mettere al maresciallo dei carabinieri a Trebisacce, in questi giorni di festa, sotto la macchina proprio, vicino la caserma. Gliela devo fare una a lui e un'altra al sindaco". A dirlo, in un colloquio intercettato dai carabinieri, è Giuseppe Lo Fiego, di 57 anni, una delle sei persone fermate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, mentre parla in auto con Federico Salmena (56), anche lui destinatario dello stesso provvedimento. La conversazione risale ad appena due giorni fa ed è quella che ha spinto i magistrati della Dda di Catanzaro ad accelerare i tempi e ad emettere un provvedimento di fermo nei confronti di quelli che vengono indicati i componenti di una cosca emergente operante nell'alto Ionio cosentino dediti ad estorsioni con modalità particolarmente violente, visto l'utilizzo di bombe e molotov quali strumenti di intimidazione. Pochi minuti prima, lo stesso Lo Fiego si lamenta dell'aumento dei controlli da parte dei carabinieri e dei tentativi di far collaborare commercianti e imprenditori vittime delle estorsioni cominciate ad inizio dicembre: "hai capito? A Trebisacce stanno girando tutti i carabinieri ... bar ... cose ... in borghese e tutto a chiedere so sono andati a cercare soldi ... se qualcuno deve pagare ... 'che noi lasciamo una persona fissa' ha detto ... come arrivano voi non dovete pagare".

    Sindaco Trebisacce: "Un encomio per i carabinieri". "Esprimo a nome personale, dell'Amministrazione comunale e della città intera il più vivo apprezzamento ai carabinieri di Trebisacce e al comandante provinciale Francesco Ferace, da estendere a tutti i militari che hanno partecipato al'operazione che ha consentito di arrestare le sei persone che, non solo hanno realizzato attentati intimidatori contro alcuni commercianti ma progettavano addirittura di far saltare la caserma dei carabinieri". Ad affermarlo è il sindaco di Trebisacce, Francesco Mundo. "L'operazione di ordine pubblico - ha aggiunto - conferma l'immediata risposta al tentativo maldestro di inquinare la società di Trebisacce, al pari della immediata reazione e partecipazione dell'intera città che, con la partecipazione al Consiglio comunale scorso ha voluto manifestare la propria indignazione e protesta nei confronti di coloro che vogliono inquinare le attività sociali ed economiche, ma soprattutto reagito di fronte alla violenza e ai soprusi. Gli arresti confermano che quando si lavora in sinergia con l'ausilio e il supporto dell'intera società civile, si raggiungono risultati positivi. L'Amministrazione comunale che ho il piacere e l'onore di rappresentare e l'intera comunità sono a fianco delle forze dell'ordine, per garantire ai cittadini serenità e pacifica convivenza, ma soprattutto garantire l'osservanza dei diritti e il rispetto delle regole. Questo è il nostro obiettivo e lotteremo con tutte le nostre forze per affermarlo, senza farci intimorire o condizionare". "Un ringraziamento ancora al Prefetto Cannizzaro e ai carabinieri di Trebisacce - ha concluso Mundo - per i quali chiederò al Consiglio comunale di conferire un encomio solenne"

    DDA: Lo stato è presente. ''La Dda di Catanzaro ha inteso dare un forte segnale della presenza delle istituzioni nell'area di Trebisacce con un intervento rapido e deciso che mette fine ad ogni tentativo da parte dei fermati di radicare sul territorio una nuova organizzazione criminale per il controllo del 'pizzo' nei confronti degli esercizi commerciali". Lo ha sostenuto il procuratore aggiunto di Catanzaro Giovanni Bombardieri in merito all'operazione di stamani. "Preoccupavano - ha aggiunto - le intenzioni dei malviventi, emerse dalle conversazioni intercettate, di avviare una permanente attività estorsiva ad ampio raggio e la loro volontà di affermarsi, come gruppo criminale, anche con azioni di forza: preoccupante in particolare è il riferimento nelle conversazioni ad una strategia delle bombe che da anni e anni non si verificava più in quell'area e di cui loro stessi si compiacevano commentando gli attentati e le intimidazioni realizzate e quelle che avevano in animo di porre in essere. Altrettanto preoccupanti sono apparse la spregiudicatezza e la pericolosità di questi uomini che si ripromettevano ulteriori imminenti azioni intimidatorie eclatanti anche nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni sul territorio: il sindaco e il maresciallo. Per il primo, evidentemente, in ragione dell'invito rivolto agli imprenditori nei giorni scorsi a denunciare le intimidazioni subite e per il secondo per la reazione delle forze dell'ordine che avevano intensificato la presenza e l'attività di indagine". "Ciò - ha sostenuto Bombardieri - ha fatto sì che la Dda ponesse in essere un'azione repressiva decisa, articolata ed immediata che rappresenta una forte risposta delle istituzioni anche per quegli imprenditori che hanno deciso di collaborare con le forze dell'ordine e che invitiamo sempre più numerosi a rivolgersi alle stesse per denunciare e segnalare fenomeni di questo tipo". Il magistrato ha poi ringraziato la Procura di Castrovillari "per la preziosa attività investigativa iniziale e la preziosa collaborazione prestata" ed i carabinieri della Compagnia di Corigliano e del Comando provinciale di Cosenza "per la tempestività della penetrante azione investigativa".

    Cgil: Sostegno a carabinieri e Comune Trebisacce. ''Sostegno, solidarietà e plauso per il lavoro svolto alla magistratura e alle forze dell'ordine che hanno condotto le indagini ed eseguito le operazioni": è quanto esprime la Cgil comprensoriale in riferimento "all'azione delittuosa e reiterata - riporta una nota - da parte di soggetti già identificati ed arrestati, che minano la convivenza civile dell'intera comunità di Trebisacce e dell'intero Alto Jonio cosentino, che pregiudicano la libera attività d'impresa e condizionano l'intero sistema economico e del lavoro". "La Cgil è vicina e dà tutto il proprio sostegno - afferma il segretario generale territoriale, Angelo Sposato - al sindaco Franco Mundo e all'Amministrazione Comunale di Trebisacce, al comandante e all'intera Compagnia dei Carabinieri, ai commercianti e a tulle le vittime che hanno subito le estorsioni e che hanno avuto il coraggio di denunciare, ed invita, tutta la società civile del territorio, la Scuola, la Chiesa, il mondo delle associazioni, le forze politiche e sociali, ad unirsi per una iniziativa comune nell'immediato, per la sicurezza dei cittadini, del territorio, a difesa della legalità".

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