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    Immigrati sul piede di guerra, bloccata per ore la linea ferroviaria ad Amantea

     

     

    Immigrati sul piede di guerra, temono espulsione. Bloccata per ore la linea ferroviaria ad Amantea

    20 dic 12 Un centinaio di immigrati di varie nazionalità, ospiti del Cara (Centro di accoglienza richiedenti asilo) di Amantea, nel cosentino, hanno bloccato la statale 18 e la linea ferroviaria tirrenica provocando disagi alla circolazione per diverse ore. Alcuni treni sono rimasti fermi in stazione in attesa degli sviluppi della vicenda. I manifestanti, secondo quanto si è appreso, protestano perché temono di essere espulsi dall'Italia a fine anno. Inoltre lamenterebbero il mancato pagamento di alcune mensilità del sussidio che percepiscono. Gli immigrati, ospitati nel Cara di Amantea da oltre un anno, hanno prima bloccato la statale 18 e poi, dopo un'ora, una parte si è spostata sulla ferrovia.

    Ritardi fino a 2 ore. Il blocco degli immigrati è finito vero le 19. Gli immigrati, dopo un'opera di convincimento da parte delle forze dell'ordine, hanno deciso di sospendere la protesta e di rientrare in albergo. La protesta, secondo quanto riferito da Rfi, ha causato la sospensione del traffico ferroviario ed ha coinvolto due Frecciabianca, due Intercity e cinque regionali che hanno registrato ritardi da 40 a 120 minuti.

    Laratta: Rischio rivolta a catena. "La vicenda di Amantea é una spia di quello che potrebbe ancora accadere. Si tratta di un fatto gravissimo, che colpisce una città che è sempre stata aperta e accogliente". E' quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd Franco Laratta. "Oggi Amantea - prosegue Laratta - è stata messa a soqquadro da decine di profughi ospitati in un albergo adibito a Cara. Gli immigrati hanno bloccato le strade, paralizzando la città, e si sono poi recati presso la vicina linea ferroviaria Salerno - Reggio, causando notevoli ritardi ai convogli. La situazione al Cara di Amantea è molto grave. Da molti mesi stiamo segnalando al governo tutti i rischi che si corrono se non si fanno scelte decise e indispensabili". "La città di Amantea - è detto ancora nella nota - è stata lasciata da sola. Oggi, solo il rapido e risolutivo intervento dei carabinieri ha evitato il peggio. Ma non è possibile continuare in queste condizioni. Occorrono misure adeguate che solo il Governo può adottare. Tutti i centri della Calabria che ospitano profughi e immigrati sono ormai al limite: si rischia una rivolta a catena che potrebbe avere conseguenze drammatiche".

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