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    Mons Mondello respinge le dimissioni di Don Cannizzaro

     

     

    Mons Mondello respinge le dimissioni di Don Cannizzaro

    19 dic 12 La vicenda di don Nuccio Cannizzaro di Reggio Calabria si arricchisce di nuovi sviluppi. Stamane la Gazzetta del Sud ha pubblicato la notizia che l'arcivescovo di Reggio, mons. Vittorio Mondello, ha respinto le dimissioni presentata da don Cannizzaro. "Carissimo Nuccio - scrive mons. Mondello - devo comunicarti che non mi è possibile accettare la tua richiesta di dimissioni. Questa decisione trova duplice ragione. Innanzitutto non sei stato giudicato colpevole di nessun reato. Secondariamente non ritengo che notizie emerse a mezzo stampa possano condizionale le scelte e la vita di una diocesi. Ti conosco da 37 anni e so bene qual è il tuo valore, al di là di quanto pubblicato nei tuoi confronti. Nulla può supplire la conoscenza personale dell'altro Ti invito, pertanto, a continuare a svolgere gli incarichi diocesani e il ministero di parroco fino alla conclusione definitiva del processo che vede coinvolto". La vicenda di don Cannizzaro trova ampio spazio sul 'Quotidiano della Calabria' con un articolo a firma di tutti i componenti della redazione di Reggio Calabria. I giornalisti del Quotidiano raccontano di aver avuto contatti con il legale di don Cannizzaro il quale ha chiesto che venisse sospesa la pubblicazione dei verbali che riguardano il sacerdote. "Il legale - scrive il Quotidiano - ci ha spiegato che il suo assistito era particolarmente scosso dalla pubblicazione degli atti, che quelle carte finite sul giornale gli avevano fatto ulteriormente perdere lucidità. Che aveva avuto un malore alla notizia della pubblicazione e che era giunto a minacciare il suicidio. Per questo ci chiedeva di fermare la pubblicazione di ulteriori stralci". Nei contatti telefonici il legale del sacerdote, l'avv. Giacomo Iaria, ha preannunciato lettera al 'Quotidiano' per chiedere che venisse sospesa la pubblicazione dei verbali. "Nel pomeriggio - prosegue il Quotidiano - è arrivata la lettera dell'avv. Iaria nella quale si dava al Quotidiano la solita lezioncina di giornalismo dimenticando che il dovere di un giornalista è pubblicare tutte le notizie di cui viene a conoscenza. Con una fitta serie di telefonate abbiamo spiegato al legale del parroco che, a prescindere dalla missiva, nella quale si continuava ad accusarci per il nostro lavoro, il giornale aveva deciso di proseguire nella pubblicazione degli atti. Iaria ci ha detto che ci sarebbero state delle conseguenze per noi e per il giornale. Lui farà il suo lavoro, noi faremo il nostro fino in fondo"

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