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    Portatori di handicap sempre più discriminati

     

     

    Portatori di handicap discriminati, il 17% non ha assistenza, solo il 16% lavora, il 45% non può viaggiare

    14 dic 12 Quasi il 17% delle persone con limitazioni dell'autonomia personale non beneficia di assistenza sanitaria domiciliare e di aiuti per la vita quotidiana. E' quanto emerge dal rapporto dell'Istat sull'"Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell'autonomia personale". Il rapporto evidenzia inoltre che il 38,4% delle persone con limitazioni funzionali ha difficoltà ad accedere agli edifici per mancanza di supporti o assistenza, il 25,3% non riesce ad uscire di casa quando vorrebbe per motivi di salute ed il 14,1% è limitato nell'utilizzo del proprio veicolo per gli stessi motivi, con percentuali più elevate se le limitazioni sono gravi. Tra le persone con limitazioni funzionali è più alta la quota di quanti riferiscono di non essere completamente autonomi, vale a dire di avere qualche difficoltà o di non essere in grado di svolgere da solo almeno una delle attività essenziali della vita quotidiana (mettersi e alzarsi dal letto, sedersi e alzarsi da una sedia, vestirsi e spogliarsi, farsi il bagno o la doccia, lavarsi le mani e il viso, mangiare tagliando il cibo da solo). Si tratta di 2 milioni 819 mila persone, pari al 71,4%, con prevalenze più elevate nella popolazione anziana (75,3% tra i 65 e gli 87 anni). Il 68,8% dichiara di avere difficoltà nella mobilità e nella locomozione e la quota sale all'89,1% tra quanti sono colpiti da limitazioni gravi. Tra le persone con limitazioni sensoriali, cioè difficoltà di vista, udito o parola, sono il 57,6%, con una percentuale più elevata tra quanti hanno limitazioni funzionali gravi. Nel complesso, 1 milione 462 mila persone con limitazioni funzionali, pari al 37,1% del collettivo, riferisce di non essere in grado di svolgere almeno delle attività essenziali della vita quotidiana se non con l'aiuto di qualcuno. L'aiuto da parte di familiari è quello su cui si conta più spesso, sia in termini di persone su cui fare affidamento in caso di bisogno (l'83,1% degli intervistati infatti conta sui parenti in caso di necessità), sia in termini di aiuto effettivamente fornito (il 55% riceve aiuti da familiari conviventi o non conviventi). Il rapporto dell'Istat evidenzia infine che più della metà degli occupati con limitazioni funzionali lavora nel settore pubblico mentre circa 69 mila persone non hanno mai cercato lavoro per problemi di salute.

    Limitazioni a viaggaiare. Il 45,8% delle persone di 15-87 anni con limitazioni funzionali, pari a circa 1 milione e mezzo, ha difficoltà ad effettuare viaggi per vacanza a causa di problemi di salute. Per gli stessi problemi, circa un quarto ha difficoltà nell'utilizzo di internet e nello svolgere attività nel tempo libero (rispettivamente 24,6% e 26,5%). E' quanto si rileva dal rapporto dell'Istat sull'"Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell'autonomia personale". Le donne anziane risultano svantaggiate rispetto agli uomini per tutte le dimensioni del tempo libero considerate: la quota di esse che ha limitazioni per motivi di salute è sempre superiore a quella degli uomini sia tra i 65-74 anni che tra le molto anziane (75-87 anni). Il livello di gravità delle limitazioni funzionali ha, come prevedibile, un forte impatto sulle restrizioni nelle attività considerate. Tra le persone con gravi limitazioni funzionali la percentuale di coloro che hanno difficoltà, per motivi di salute, ad utilizzare internet è pari al 36,3%, una percentuale di oltre tre volte quella osservata tra le persone con lievi limitazioni funzionali (11,9%). Uno stacco rilevante si osserva anche per le limitazioni nel tempo libero (34,5% di quanti hanno limitazioni funzionali gravi contro il 17,9% di coloro che hanno limitazioni funzionali lievi) e nel viaggiare (rispettivamente il 61,9% e il 32,3%).

    Solo 16% lavora. Sono circa 4 milioni le persone di età compresa fra gli 11 e 87 anni che hanno difficoltà nelle funzioni motorie, sensoriali o nelle attività essenziali della vita quotidiana. Il numero è lo stesso del 2005. E' quanto emerge dal rapporto Istat sull"Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell'autonomia personalé. La presenza di limitazioni funzionali ha un forte impatto sull'esclusione dal mondo del lavoro: solo il 16% (circa 300 mila individui) delle persone con limitazioni funzionali di 15-74 anni lavora, contro il 49,9% del totale della popolazione. Il 72% degli occupati con limitazioni funzionali sono uomini. La maggior parte dei circa 4 milioni di persone con limitazioni funzionali ha limitazioni gravi (52,7%), ovvero il massimo grado di difficoltà in almeno una delle funzioni della mobilità e della locomozione della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, spogliarsi, mangiare, ecc) o della comunicazione (vedere, sentire, parlare). La quota di chi non è mai entrato nel mercato del lavoro è molto più elevata tra le persone con gravi limitazioni funzionali (il 18,5% contro l'8,8% tra chi ha limitazioni funzionali lievi). Oltre la metà delle persone con limitazioni funzionali (51,5%) ha più di 75 anni. Tra le donne anziane è più alta, rispetto agli uomini della stessa età, la quota di quante sono colpite da limitazioni funzionali. Le difficoltà nelle attività essenziali della vita quotidiana e quelle di tipo motorio sono predominanti. Nella popolazione giovanile (11-34anni) con limitazioni funzionali, si osserva una maggiore propensione a restare nella famiglia di origine (92,2%) rispetto al totale della popolazione giovanile (67,8%).

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