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    Resti donne trovate in villa, torna libero Belmonte

     

     

    Resti donne trovate in villa, torna libero Belmonte

    07 dic 12 Torna libero Domenico Belmonte, l'ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale, accusato di aver ucciso la moglie Elisabetta Grande e la figlia Maria e averne occultato i cadaveri. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame. Le motivazioni non si conoscono ancora e saranno depositate nelle prossime settimane. Il Tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione) ha così annullato con una decisione depositata nella serata di ieri l'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Domenico Belmonte, il 72enne ex direttore sanitario del penitenziario di Poggioreale accusato di aver ucciso la moglie Elisabetta Grande e la figlia Maria occultandone i cadaveri nella villetta in cui risiede a Castel Volturno (Caserta). Il medico, difeso dagli avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti, è tornato in libertà dopo 23 giorni di detenzione nel pentitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Il provvedimento restrittivo era stato emesso lo scorso 16 novembre dal gip del Tribunale sammaritano Francesco Caramico D'Auria che aveva convalidato il fermo disposto dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.(

    Trovati documenti appartenenti a moglie. Nella villetta di Castel Volturno (Caserta) abitata dal dottor Domenico Belmonte, scarcerato oggi dal Tribunale del Riesame, sono stati trovati molti documenti appartenenti alla moglie, Elisabetta Grande. Si tratta in particolare di alcuni fogli di carta scritti a mano e di un'agenda, che sono ora in possesso degli inquirenti. Lo si apprende dai difensori del medico, avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti, secondo i quali l'esame dei documenti potrebbe rivelarsi prezioso per ricostruire gli ultimi giorni di Elisabetta e della figlia Maria. Le carte potrebbero inoltre contenere elementi in grado di dissipare almeno in parte il mistero sulla scomparsa di madre e figlia, nel 2004.

    Legali Belmonte: Ne indizi ne esigenze cautelari. I difensori del dottor Domenico Belmonte, scarcerato oggi dal Tribunale del Riesame, hanno sostenuto, nella richiesta di scarcerazione, che non sussistono né i gravi indizi di colpevolezza né le esigenze cautelari. Il medico, sottolineano gli avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti, non si è mai allontanato dalla sua abitazione, neppure dopo che, lo scorso ottobre, i giornalisti della trasmissione "Chi l'ha visto?" gli hanno fatto domande sulla moglie e sulla figlia; non avrebbe avuto neppure di che pagarsi la fuga, dal momento che non ha mai fatto richiesta di ottenere la pensione e ha vissuto finora con il denaro della liquidazione. Infine, sottolineano i legali, non ha mai modificato lo stato dei luoghi né avrebbe, ovviamente, potuto reiterare il reato. Quanto agli indizi, per De Stavola e Trombetti nel fascicolo ci sono solo "sospetti", mentre sulla vicenda permangono anomalie che si sta cercando di chiarire con l'aiuto dei consulenti. Due le principali: nessuno ha mai sentito un cattivo odore provenire dalla villetta e accanto agli scheletri di Maria ed Elisabetta non c'erano i capelli, che si decompongono molto lentamente. L'ipotesi della difesa è dunque che le due donne siano state in un primo momento sepolte altrove e solo in una seconda fase siano state trasportate nella casa di Castel Volturno, all'insaputa del dottor Belmonte. I telespettatori di 'Chi l'ha visto?' erano stati colpiti in particolare da un'intervista al fratello dell'indagato, che aveva mostrato un armadietto pieno di farmaci e aveva ipotizzato che le due malcapitate fossero state soppresse appunto con la somministrazione di medicinali. Nel fascicolo ci sono infatti due telegrammi nei quali il fratello invita il dottor Belmonte a "confessare": ma i giudici, sottolinea la difesa, probabilmente non ne hanno tenuto conto poiché l'uomo ha problemi psichici e aveva interrotto i rapporti con il fratello molti anni fa. Il dottor Belmonte, hanno spiegato gli avvocati, è stato condotto in una località che non sarà rivelata per garantire al loro assistito la tranquillità: è molto provato anche perché dal giorno dell'arresto ha visuto in una "cella liscia" del carcere di Santa Maria Capua Vetere priva di televisore e di acqua corrente.

    Legale: Attendiamo motivi riesame. "Apprendiamo dai Media della scarcerazione di Domenico Belmonte. Rispettiamo la decisione dei giudici del riesame di Napoli di cui tuttavia non conosciamo ancora la motivazione". Lo afferma l'avvocato Nunzio Raimondi, difensore della parte offesa Lorenzo Grande, congiunto delle due donne scomparse e ritrovate cadaveri nella villetta di Castelvolturno dove abitava Domenico Belmonte, marito di Elisabetta Grande e padre di Maria. "Sarà molto importante - aggiunge - conoscere infatti se i giudici abbiano annullato l'ordinanza di custodia cautelare sulla mancanza di gravità del quadro indiziario ovvero per mancanza di esigenze cautelari; e questo per comprendere se le indagini fino ad oggi esperite abbiano prodotto risultato ovvero gli elementi fino ad oggi raccolti dal Pm siano del tutto insufficienti". "Mi preme tuttavia chiarire - conclude l'Avv. Raimondi - come da parte del mio assistito non vi sia alcuna ipotesi precostituita e che ogni iniziativa dal dr. Grande fino ad oggi intrapresa è stata sempre diretta ad ottenere, dopo tanti anni dalla denunzia della scomparsa dei suoi familiari, un risultato di giustizia".

    Belmonte "Fiducia in magistratura". E' apparso più sollevato e in forma di tre settimane fa quando, ripreso dalle telecamere, tradì un stato di totale trascuratezza fisica e mentale. Il Domenico Belmonte che questa mattina ha lasciato il carcere di Santa Maria Capua Vetere in compagnia del suo avvocato Rocco Trombetti non è lo stesso che nei primi giorni di detenzione fu tenuto costantemente sotto osservazione dalle guardie del penitenziario sammaritano per evitare che si suicidasse. Un'intenzione che - secondo quanto asserisce il legale - l'ex direttore del carcere di Poggioreale non ha comunque mai avuto. Quando è salito nell'auto dell'avvocato questa mattina ha dichiarato di essere finalmente soddisfatto della decisione del Riesame ribadendo la piena fiducia nella magistratura; si è però anche desideroso di conoscere la strategia processuale tanto da recarsi presso lo studio dell'avvocato dove si è intrattenuto per oltre un'ora, prima di tornarsene a Castel Volturno.(

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