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    Da Ministro Clini piano contro dissesto idrogeologico

     

     

    Da Ministro Clini piano contro dissesto idrogeologico. In Calabria 100% comuni interesato

    05 dic 12 Stop a vittime ed emergenze per colpa di alluvioni o altri eventi climatici estremi. E basta con costi di intervento per riparare i danni subiti, che sono circa 3,5 miliardi di euro l'anno, più di quanto serva per la prevenzione. In Italia deve essere vietato costruire case e lavorare in aree ad alto rischio idrogeologico e vanno fatti lavori di manutenzione delle zone vulnerabili. Le linee strategiche per la tutela del territorio sono state scritte in una bozza che il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha inviato al Cipe, che le esaminera' in una prossima riunione di intesa con i ministri delle Politiche agricole, delle Infrastrutture e dell'Economia e Finanze. Un piano dettagliato arriverà all'inizio del 2013. Fra le azioni prioritarie' la bozza prevede che i proprietari (Stato o privati) di edifici in aree ad alto rischio di inondazioni debbano fare un'assicurazione obbligatoria, necessaria per avere "la certezza del risarcimento in caso di danni, per ridurre i costi dei premi assicurativi e per non gravare sulle tasche di tutti gli italiani attraverso i risarcimenti con fondi pubblici" spiega il ministro. Ma insorgono Adusbef e Federconsumatori, secondo cui il provvedimento "consentirebbe alle compagnie di assicurazione di lucrare sulle disgrazie dei cittadini". No anche da Coldiretti che parla di soluzione "né giusta né efficace". Per proteggere il territorio, Clini ha sempre parlato della necessita' di 40 miliardi in 15 anni, cioe' 2,5 miliardi l'anno. Cosi' le 'Linee strategiche per l'adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territoriò' prevedono un fondo nazionale per il 2013-2020 che sara' alimentato per circa due miliardi da una parte delle accise sulla benzina, che pero' non subira' un aumento di prezzo. Il prelievo determinato ogni anno su ogni litro di carburante consumato, spiega il ministro, 'non graverà sulla crescita economica perché sarà uno spostamento, 'a parita' di peso fiscale'''. Altri 500 milioni entreranno nel fondo con il 40% dei proventi derivanti dalle aste dei permessi di emissione di anidride carbonica, che dall'inizio del 2013 saranno a pagamento. Proventi che la legge destina per almeno il 50% ad azioni contro i cambiamenti del clima. Saranno, poi costituite le Autorità di bacino Distrettuali, previste nella bozza nell'ambito delle 'strutture urgenti di salvaguardia'. Il programma di difesa del territorio deve essere aggiornato ogni anno e prevede manutenzione dei corsi d'acqua e di difesa dei centri abitati, protezione delle coste e delle lagune esposte all'innalzamento del mare, recupero dei terreni abbandonati e difesa dei boschi. "Difendere le zone costiere dell'Alto Adriatico è uno dei punti fondamentali'' sostiene Clini rilevando che "le previsioni dei climatologi sono molto preoccupanti e risultano molto esposte al rischio di alluvione tutte le zone costiere dell'alto Adriatico, da Ravenna a Monfalcone. Oggi quei terreni sono difesi e tenuti asciutti da un sistema di canali di scolo e di idrovore concepito fra l'800 e il '900, quando le piogge erano diverse e il mare non minacciava di diventare piu' alto". Clini ha ribadito infine che le misure per la prevenzione dei rischi e dei danni connessi agli eventi climatici estremi devono esere considerate un'infrastruttura per la crescita e lo sviluppo sostenibile del nostro Paese e quindi questi interventi dovrebbero essere esclusi dai vincoli del patto di stabilità.

    In Calabria 100% Comuni interessato. I comuni a rischio per il dissesto idrogeologico sono 6.633 in Italia. Le regioni che superano il 90% di pericolosità nel proprio territorio sono 13. Il che significa che, in media, l'82% del nostro Paese vive su un suolo fragile. Questi alcuni dei dati contenuti in un rapporto realizzato da Legambiente insieme con la Protezione civile, che disegna una mappa della pericolosità potenziale del territorio italiano. Cinque le regioni praticamente al 100 per cento a rischio, Calabria, Molise,Basilicata,Umbria e Val D'Aosta, oltre alla provincia di Trento. Tra le regioni meno a rischio, ma sempre oltre il 50% del territorio, Lombardia, Veneto e la provincia di Bolzano. Di seguito, il rischio idrogeologico in Italia suddiviso per regione, numero di comuni esposti al rischio e percentuale sul totale:

        Regione                  Comune  % a rischio
      - Calabria                   409     100%;
      - provincia autonoma Trento  222     100%;
      - Molise                     136     100%;
      - Basilicata                 131     100%;
      - Umbria                      92     100%;
      - Valle d'Aosta               74     100%;
      - Marche                     239      99%;
      - Liguria                    232      99%;
      - Lazio                      372      98%;
      - Toscana                    280      98%;
      - Abruzzo                    294      96%;
      - Emilia Romagna             313      95%;
      - Campania                   504      92%;
      - Friuli Venezia Giulia      201      92%;
      - Piemonte                 1.049      87%;
      - Sardegna                   306      81%;
      - Puglia                     200      78%;
      - Sicilia                    277      71%;
      - Lombardia                  929      60%;
      - provincia aut. di Bolzano   46      59%;
      - Veneto                     327      56%
    
     

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