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    Vescovo Reggio, Mondello "Per l'uomo la fede è impotane come l'aria"

     

     

    Vescovo Reggio, Mondello "Per l'uomo la fede è impotane come l'aria"

    01 dic 12 "Per l'uomo la fede è necessaria più del cibo e dell'aria che respira". Lo ha detto l'arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello, nel corso dell'omelia per pronunciata durante la celebrazione eucaristica svoltasi in Cattedrale per la consegna del Credo in occasione dell'anno della fede. "Siamo convenuti per vivere insieme - ha aggiunto - un momento particolare del cammino dell'Anno della Fede che, secondo il programma diocesano pubblicato insieme agli atti del convegno pastorale diocesano del settembre scorso, prevede la 'consegna del Credo'. Come scrivevo nella mia citata lettera, il problema più grave che la Chiesa sta attraversando oggi è quello della carenza di fede autentica in tanti che si dicono credenti. E' necessario perciò interrogarci sul suo significato. Il padre Raniero Cantalamessa in un suo particolare intervento, paragona la fede ad 'una porta inizialmente stretta che deve essere 'dilatatà per tutta la vità o anche ad un occhio che si apre e scopre ogni volta un mondo nuovo. La fede consiste nella risposta dell'uomo alla divina rivelazione. Per dare tale risposta l'uomo ha bisogno della grazia di Dio. Allora la fede è accogliere questa amorosa manifestazione di Dio e rispondere al Suo amore vivendo in comunione con lui". "E' vero che la fede - ha proseguito mons. Mondello - è un dono di Dio, ma è altrettanto vero che Egli offre a tutti indistintamente tale dono in modo da creare una vera uguaglianza tra tutti gli uomini, ricchi o poveri, uomini o donne. Quale fede intende promuovere allora l'Anno della Fede? Già dai primi secoli della Chiesa i cristiani hanno espresso sinteticamente il loro credo in formule o simboli che spesso venivano imparati a memoria. Il carattere proprio del Credo cristiano sta quindi nel suo respiro trinitario, che lo distingue dai simboli di fede di tutte le altre religioni. Infatti tutte le Religioni e persino coloro che si professano atei hanno elaborato un proprio concetto di Dio. E' questa un'esigenza della natura umana che spinge gli uomini a farsi continue domande alle quali non trovano risposte se non ricorrendo ad una dimensione più alta e quindi alla ricerca di Dio". "Iniziamo questa sera - ha concluso - il nuovo anno liturgico con il tempo forte dell'avvento che ci permetterà di celebrare questa fede professata per poterla vivere meglio e testimoniarla al mondo in modo credibile. E' necessario, perciò, che in questo anno della fede ci impegniamo a celebrare la liturgia con una partecipazione più intensa e qualificata. Non si può vivere la fede se non si partecipa alla celebrazione Eucaristica almeno nel giorno del Signore. Non si può vivere quella comunione donataci dal Dio trino se la liturgia celebrata nelle singole comunità non diventa possibilità di incontro".

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