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    Minacce a primario, Sarra sentito dal giudice

     

     

    Minacce a primario, Sarra sentito dal giudice

    17 apr 12 L'ex assessore regionale della giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Chiaravalloti ed attuale sottosegretario alla presidenza della Regione, Alberto Sarra, è stato sentito oggi pomeriggio dal giudice per le indagini preliminari, Maria Rosaria Di Girolamo, nell'inchiesta sulla nomina del primario del reparto di neurochirurgia di Reggio Calabria. Oltre a Sarra, sono indagati anche un medico dell'ospedale di Reggio, Saverio Cipri, l'ex presidente della Regione Chiaravalloti, e gli ex assessore Saverio Zavettieri e Gianfranco Luzzo. Nelle settimane scorse il sostituto procuratore della Repubblica, Gerardo Dominijanni, ha proposto l'interdizione nei confronti di Sarra ed ora, dopo l'interrogatorio, il Gup dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta. Sull'inchiesta Sarra si è sempre detto estraneo sostenendo che le accuse sono destituite di ogni fondamento. L'accusa sostiene che Sarra, nel febbraio del 2005, avrebbe minacciato l'ex direttore generale dell'Asp 'Bianchi Melacrino' di Reggio Calabria, Renato Carullo, per costringerlo a nominare Cipri quale primario del reparto di neurochirurgia. Chiaravalloti, Zavettieri e Luzzo, inoltre, sono accusati di tentata concussione perché avrebbero minacciato Carullo di revocargli l'incarico di direttore generale perché si era opposto alla nomina di Cipri attraverso la sospensione di un concorso vinto da un altro medico.

    Sarra: Dimostrata innocenza. "La richiesta di applicazione della misura della sospensione dalle funzioni di sottosegretario alle riforme della Regione Calabria è del tutto destituita di qualsivoglia motivazione perché già precedentemente ho avuto modo di dimostrare la mia estraneità alle accuse". Lo afferma il sottosegretario alla riforme della Regione, Alberto Sarra. "Proprio dal tenore dell'intercettazione - aggiunge - tra me ed il dottor Carullo avvenuta l'11 febbraio del 2005, della quale potremmo avanzare legittimamente richiesta di distruzione, si ricava la prova dell'assoluta insussistenza di condotte, poste in essere da me. Un ulteriore elemento di smentita all'ipotesi degli inquirenti è rappresentato anche dal contenuto della deposizione resa da Carullo il 14 febbraio del 2006. Negli interrogatori che ho reso al pubblico ministero ho avuto anche modo di spiegare che già nei mesi antecedenti al febbraio 2005 ero intervenuto in favore di Carullo, riuscendo ad evitare la sua sospensione". "Ho inoltre spiegato - prosegue Sarra - di aver promosso l'incontro tra Carullo ed il presidente della giunta per consentire un riavvicinamento tra le rispettive posizioni che non riguardavano soltanto l'esecuzione del concorso e coinvolgevano altre iniziative che avevano infastidito il Presidente. Voglio inoltre precisare che in qualità di assessore regionale non ho mai partecipato alle sedute di giunta nel corso delle quali venivano adottate deliberazioni sulla posizione di Carullo"

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