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    Comune di Castrovillari rende onore a memoria Giuseppe Gesualdi

     

     

    Comune di Castrovillari rende onore a memoria Giuseppe Gesualdi

    15 mar 12 Il Comune di Castrovillari ha celebrato stamani, in occasione del decennale della sua scomparsa, la figura del giornalista, scrittore e avvocato, Giuseppe Gesualdi, intitolandogli una piazzetta nei pressi del rione Giarre, vicino la palestra del liceo classico. Una cerimonia semplice presieduta dal Sindaco Franco Blaiotta circondato dai familiari dell’avv. Giuseppe Gesualdi, con in primo piano la figlia Gemma ed i figli Filippo e Francesco, nipoti, parenti ed amici stretti legati alla figura del fondatore dell’Associazione Brutium – I calabresi nel mondo - che tanto lustro ha creato per rendere onore ai personaggi del mondo della cultura, della politica e della scienza che hanno portato in auge con il loro impegno il nome della Calabria. Giuseppe Gesualdi, nato a Castrovillari il 12 marzo del 1918, oltre ad essere stato ideatore e direttore della fondazione "BRUTIUM: I CALABRESI NEL MONDO", si è distinto per il suo impegno di lavoro di cassazionista e docente di diritto nucleare, esercitando, inoltre, la funzione di giornalista. E' stato inviato speciale dei quotidiani Il Tempo, Il Giornale della Sera, Momento Sera, l'Eco del Mattino ed ha fondato nel 1950 il Corriere di Roma, che ha diretto insieme anche a L'Agricoltura in Italia, dando un grandissimo contributo. Ha scritto inoltre diversi saggi. E' stato anche segretario generale dell'Istituto di studi Nucleari per l'Agricoltura , l'ISNA. Era un uomo appassionato alla sua Terra che amava profondamente. Un uomo di cultura, un figlio illustre di Castrovillari arricchendo con le sue ricerche ed analisi la storia del capoluogo del Pollino, come la storia degli uomini e donne di Calabria. Di questo ne hanno parlato in particolare, a chiusura della cerimonia di intitolazione della piazzetta, nei locali del proto convento francescano di Castrovillari, la figlia Gemma che ne conserva la memoria e ne prosegue l’impegno sociale e culturale attraverso le iniziative del Brutium, nonché il sindaco Franco Blaiotta che ne ha ricordato la figura di personaggio fortemente legato al suo territorio di origine; mentre Aldo Bonifati, presidente dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, compagno ed amico d’infanzia di Giuseppe Gesualdi, ne ha sottolineato la personalità partendo proprio dall’idea costitutiva del Brutium, sorto nell’intendo di creare un solido legame ideale tra tutti i calabresi sparsi per il mondo, nel comune amore verso la propria terra, al di fuori e al di sopra di ogni personale ideologia e nell’intento di operare, ciascuno nel proprio campo, e tutti spiritualmente uniti, per la rinascita della Calabria. “Peppino, con il Brutium – ha detto Aldo Bonifati nel suo intervento – volle mettere in rilievo il grande valore storico della Regione, la ricchezza di ingegni da essa scaturiti che con il loro apporto in tutti i campi, hanno avuto ed hanno funzione equilibratrice e di sviluppo per il progresso della vita nazionale, per cui è giusto che i destini della Regione volgano verso quel risveglio e quel progredire che è suo diritto di vita”. Non potevano mancare nel ricordo di Aldo Bonifati i riferimenti alla istituzione della “Festa dei Calabresi nel mondo”, che si celebra ogni anno il 2 aprile in Campidoglio, in occasione della ricorrenza di San Francesco di Paola, come la manifestazione “Calabriaviva”, che si svolge nello scenario magico dei Mercati Traianei dell’antica Roma. Per ultimo è stato ricordato l’impegno di Giuseppe Gesualdi per la nascita dell’Accademia il Tetradramma, voluta per ricordare l’antica moneta della Magna Grecia, per la quale si sono svolte nell’arco degli anni, nella Sala di Palazzo Pignatelli, memorabili tavole rotonde con la partecipazione di grandi e illustri letterati e scienziati di tutto il mondo. Nel concludere il suo intervento Aldo Bonifati ha voluto citare un pensiero tratto da un articolo pubblicato dal giornale “Il Corriere di Roma” nel mese di marzo del 2001, a firma di Giuseppe Gesualdi:”Il calabrese non abbandona mai la sua terra, potrà allontanarsene, potrà anche fuggire per anni dalla nostalgia, ma resta sempre nella sua casa, nel suo paese. E il Brutium, con la festa di primavera, ritrova i calabresi nel mondo e annunzia che la madre crede sempre nei figli – anche i più stanchi – e attende e spera nel loro ritorno”. E’ la riconferma di un modo di essere e dare spazio al senso di appartenenza nel contesto di una società alla ricerca di una identità umana e culturale, a volte smarrita ma necessaria, per essere uomini e donne vive e responsabili nell’esercizio delle proprie funzioni e missioni di vita straordinarie e costruttive in termini di valori ed azioni alti.

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