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    Catturato Presta, Cosenza rimane in silenzio e non denuncia

     

    Il Questore Anzalone, i Procuratori Granieri, Lombardo e Borrelli

     

    Catturato Presta, la denuncia di Borrelli "Cosenza rimane in silenzio e non denuncia"

    13 apr 12 "Stiamo stringendo il cerchio. Dopo il colpo forte di questa notte, ora rimane fuori solo Lanzino, ma vi assicuro che stiamo lavorando per la sua cattura. Ora bisogna togliere gli appoggi e fare terra bruciata attorno ai latitanti". Così il procuratore Capo della DDA di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo questa mattina presentando alla stampa l'operazione che nella notte ha portato agli arresti il killer latitatnte, tra i 100 più pericolosi d'Italia, Franco Presta. "L'arresto di ieri - ha dichiarato il Procuratore capo di Cosenza Dario Granieri - dimostra ancora di più che lo Stato sa essere vincente quando mette in campo uomini qualificati e tecnologia adeguata. Ora bisogna smantellare la rete di fiancheggiatori". L'operazione coordinata dai procuratori Luberto e Bruni della DDA catanzarese è stata portata a termine dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza, guidata da Antonio Miglietta, e coadiuvata dal Commissariato di Castrovillari, guidato dal commissario Zanfini, che ha seguito, negli ultimi e dicisivi giorni, passo passo le tracce della moglie di Presta che ha poi ha portato ad arrivare al blitz eseguito dalla Mobile. "Solo mosse tecniche", ha tenuto a precisare il Questore Alfredo Anzalone. "Non ci siamo avvalsi di nessuna collaborazione o spiata qualsiasi. Solo attività tecnica e deduzioni logiche" ha poi aggiunto il capo della Questura mettendo i puntini sulle i. "La cattura di un latitante - ha poi aggiunto Anzalone- è importante per noi perchè la cattura crea disagio e terrore tra i cittadini e spero che questa cosa crei una maggiore collaborazione con i cittadini in modo da far percepire il senso dello Stato in maniere concreta". Le indagini della Mobile, avviate nel 2010, si sono avvalse dell'apporto del Commissariato di Castrovillari a partire da gennaio 2012. Ulteriori importanti sviluppi ha annunciato il procuratore aggiunto della DDA Giuseppe Borrelli il quale ha spiegato che "In tempi brevi stiamo per chiudere delle investigazioni ulteriori che facciano luce anche su alcunu legami che si sono sviluppati attorno alcune zone grigie della vita civile e la criminalità". Questa mattina, prima della conferenza, intanto, gli uomini del Capo della Mobile Miglietta hanno perquisito da cima a fondo l'appartamento di Arcavacata dove è stato trovato Presta per cercare ulteriori indizi validi alle indagini. "Una sinergia -ha chiarito Miglietta- con i nostri magistrati di riferimento il cui rapporto è stato continuo e diretto". Accertamenti sono in corso, ha precisato il Procuratore Borrelli, per acuni indagati per favoreggiamento che hanno permesso la latitanza del Presta. Nessuno spirito di collaborazione, o pentimento, da parte del killer che ora vede spalancarsi le porte il carcere duro " 41 bis" davanti a se, ha dichiarato il Procuratore Lombardo, affermando che l'unico modo per lasciarlo è proprio quello della collaborazione. L'individuazione della zona dove si nascondeva Presta è stata fatta dalla Mobile in appena due giorni prima dell'arresto ma è probabile che si trovasse li da qualche giorno. Anche se il frigo era pieno zeppo di alimenti. A margine della conferenza il PM della DDA Pierpaolo Bruni ha poi sottolineato le condizioni in cui la lotta alla ndrangheta viene portata avanti: Pensate abbiamo catturato Presta con una Panda privata. Ma come si può portare la lotta al malaffare in queste condizioni? Ulteriori indagini sono in corso e sono previsti sviluppi a breve. Un ultima ma importante considerazione l'ha tenuta il procuratore Giuseppe Borrelli che ha chiosato "Con l'arresto di Presta non si è conclusa la lotta al malaffare su Cosenza. Si è lavorato efficacemente. Ci sono stati arresti, ci sono state condanne. Si sono avuti risultati. Però non si è arrestata l'attività estorsiva su Cosenza. Tra l'altro, noi della DDA, non riceviamo neanche più segnalazioni di atti intimidatori ed è una cosa che stiamo mettendo a punto con la Questura. Però resta il fatto che non è cessata l'attivita criminale in città, tipo le estorsioni. Ma se sono stati fatti tanti arresti si è chiuso il cerchio intorno a latitanti, perchè non si ricevono denunce da parte della società civile? Nonostante i grossi movimenti estorsivi in atto come mai non si è attenuata la paura della malavita tra i cittadini?"

    Video arresti Presta

    Video: Arresto Presta

    Miglietta, Anzalone, Granieri

    Il Prefetto Cannizzaro saluta i Procuratori Borrelli e Granieri

    Granieri, Lombardo, Borrelli e Zanfini

    L'abitazione dove si nascondeva Presta

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