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    Fondi UE per un mln spesi in ville e regali: 63 indagati a Vibo

     

     

    Fondi UE per un mln spesi in ville e regali: 63 indagati a Vibo. Tra loro 2 funzionari Regione

    12 apr 12 Hanno intascato un milione e trecento mila euro stanziati dalla Comunità europea per realizzare strutture alberghiere nella provincia di Vibo Valentia e li hanno spesi anche per ristrutturare le loro case e per fare regali ad amici e parenti in occasione di matrimoni. E' l'accusa per la quale la procura di Vibo Valentia sta indagando 63 persone, fra cui due funzionari pubblici della Regione Calabria. L'inchiesta è condotta dalla Guardia di finanza di Vibo Valentia. In una nota, la guardia di finanza spiega che sono stati sequestrati conti correnti bancari e postali, depositi titoli, auto, appartamenti e ville, per un valore di oltre un milione di euro. Tra i 63 indagati, anche collaudatori di strutture turistiche e i titolari di 20 aziende fornitrici di beni e servizi. I reati contestati vanno, a vario titolo, dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche alla malversazione a danno della Comunità europea, dalla falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico alla falsità in scrittura privata, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, fino alla dichiarazione fraudolenta mediante l'uso e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Alle 12, nei locali della procura di Vibo Valentia, verranno illustrati i dettagli dell'inchiesta.

    Procuratore Spagnuolo: Colpita area illegalità diffusa: "I sequestri operati oggi dalla Guardia di Finanza colpiscono una vasta area di illegalità diffusa caratterizzata dall'illecito arricchimento ai danni dello Stato e dell'Unione Europea". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo che ha coordinato le indagini per le quali nella zona del vibonese sono indagate a vario titolo 63 persone tra cui due funzionari della Regione, collaudatori di strutture turistiche e i titolari di 20 aziende fornitrici di beni e servizi. "Si tratta di un importante e complesso lavoro - ha aggiunto Spagnuolo - portato avanti dalla Procura che verrà ulteriormente intensificato in futuro al fine di debellare questi gravi fenomeni fraudolenti".

    Percepiti illecitamente un milione e trecento mila euro per l'approntamento di 23 Bed & Breakfast mai realizzati,coinvolte 63 persone e sottoposti sequestro conti correnti bancari e postali, depositi titoli, autovetture, appartamenti e ville, per l'importo di oltre un milione di euro: questo il compendio di un'operazione dei finanzieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia, nella cui giurisdizione insistono località turistiche di fama internazionale quali Tropea, Capo Vaticano e la Costa degli Dei. Dopo un'attività investigativa, avviata per monitorare l'erogazione di Fondi Europei e Regionali destinati a finanziare strutture alberghiere, riconducibili alla formula internazionale del "BED AND BREAKFAST", per il rilancio del turismo in Calabria, la Finanza ha individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia 63 persone responsabili, a vario titolo, di truffa aggravata, falsità in atti, malversazione ai danni della Comunità Europea, mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; tutti reati consumati al fine di percepire indebitamente denaro pubblico a discapito della collettività. I progetti approvati, del valore complessivo di oltre 2 mln di euro, di cui ben 1.300.000 a carico della Comunità Europea, prevedevano l'avviamento di 23 strutture ricettive che avrebbero sicuramente costituito valido sostegno al turismo, soprattutto per quello giovanile all'insegna del cosiddetto low cost. L'attività di indagine e di ricostruzione analitica dei flussi finanziari ha permesso di scoprire un utilizzo distorto e volto ai propri personali interessi, da parte dei soggetti percettori del denaro pubblico. Infatti il fine ultimo delle richieste di finanziamento non è stata l'apertura di B.&B., ma l'accaparramento di denaro stanziato dalla Comunità Europea ed assegnato alla Regione Calabria, speso poi per l'effettuazione di ristrutturazione, ampliamento ed arredamento di abitazioni ad uso esclusivamente privato se non addirittura, come ipotizzato dai finanzieri, per regalare mobili e televisori, a parenti o amici, in occasione di matrimoni o altre ricorrenze. Circostanza questa - annotano i finanzieri - ancora più grave in un territorio come quello calabrese, ove i finanziamenti al turismo dovrebbero permettere alla Regione un importante rilancio economico e dove, invece, c'é chi si appropria di risorse pubbliche per fini meramente privati, impedendo altresì, a chi realmente vorrebbe investire sulla propria terra, di accedere alle risorse stanziate. Tra i 63 responsabili denunciati all'Autorità Giudiziaria, sono annoverati, quali complici, i Collaudatori delle strutture, i titolari di 20 aziende fornitrici, nonché due Funzionari Pubblici della Regione Calabria, per reati che vanno dalla Truffa Aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, alla Malversazione a danno della Comunità Europea, dalla Falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico alla Falsità in scrittura privata e alla Falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico, fino alla Dichiarazione fraudolenta mediante l'uso e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti. Su disposizione dell'Autorità Giudiziaria si è provveduto ad effettuare sequestri per equivalente di beni mobili, immobili, conti correnti bancari e/o postali, depositi di somme o titoli e libretti di risparmio, fino al raggiungimento dell'importo complessivo delle truffe scoperte.

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