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    Operaio senza stipendio da tre mesi s'incatena sulla gru

     

     

    Operaio senza stipendio da tre mesi s'incatena sulla gru

    04 apr 12 Un operaio si é incatenato stamattina su una gru, a circa 30 metri di altezza, in un cantiere edile a Polistena dove si sta realizzando la nuova sede dell'istituto alberghiero. L'uomo, Nicola Paolillo, di Eboli (Salerno), protesta per il mancato pagamento degli stipendi di gennaio, febbraio e marzo da parte della società Gival che ha appaltato i lavori per conto della Provincia di Reggio Calabria. La società, circa un anno fa, è stata posta sotto sequestro preventivo da parte dell'autorità giudiziaria dopo un'inchiesta che ha smantellato le cosche della 'ndrangheta di Polistena ed ha portato all'arresto di numerose persone tra le quali presunti appartenenti alla famiglia Longo e alcuni dirigenti della società. Il tribunale ha nominato un curatore amministrativo che sta gestendo la società che aveva 24 dipendenti e che adesso ne ha solo dieci. L'uomo, che tra l'altro è in una situazione di equilibrio precario perché la gru con il vento continua a girarsi, grida che se non verrà pagato si butterà nel vuoto. Sul posto sono intervenuti poliziotti, vigili del fuoco e anche sindacalisti che cercano di mediare per far desistere Paolillo dalla protesta estrema.

    Sceso dopo promesse. E' sceso dalla gru Nicola Paolillo, l'operaio che da stamani protestava per il mancato pagamento di tre stipendi. A convincerlo è stato un imprenditore locale e fornitore della società Gival, che gli anticiperà la somma che chiedeva. Nel corso della protesta c'é stata anche una trattativa tra il direttore dei lavori del cantiere e la polizia che ha a lungo mediato con l'uomo che oltre ad essere un dipendente, da alcuni anni svolgeva anche il compito di custode del cantiere e per questa ragione rivendicava spettanze extra arretrate da tre anni. Quando l'uomo è sceso si è levato un lungo applauso da parte delle centinaia di persone che stavano seguendo la vicenda. Paolillo è stato quindi accompagnato in ospedale per accertamenti. Anche il presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, contattato, si era dimostrato disponibile a raggiungere il cantiere per convincere l'operaio a desistere dal suo intento.

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