NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    In tanti al Rendano per ricordare Giacomo Mancini

     

     

    In tanti al Rendano per ricordare Giacomo Mancini

    02 apr 12 Giacomo Mancini, un leader illuminato, che guardava oltre il suo tempo, che scrutava orizzonti lontani. E' il ritratto emerso dagli interventi al convegno "Storia ed attualità di Giacomo Mancini" organizzato al teatro Rendano in occasione del decennale della morte del leader socialista. In un teatro affollato, sul palcoscenico si sono alternati storici, esponenti politici, scrittori, intellettuali, direttori di testate e giornalisti, ognuno dei quali ha tracciato un ritratto, un ricordo, di Mancini. All'appuntamento ha inviato il suo messaggio anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha voluto così esprimere "vivo apprezzamento" per le iniziative promosse dalla Fondazione "Giacomo Mancini" in ricordo del leader socialista. Un grande leader, meridionalista convinto, un uomo protagonista della politica italiana. In tutti gli interventi è stata esaltata la figura dello statista calabrese. Da Marco Pannella, che ha sottolineato le battaglie garantiste di Mancini, al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, che ha parlato di un grande uomo che appartiene alla storia del Paese e che non può essere giudicato con le logiche delle appartenenze. Quattro ore di analisi del pensiero manciniano. Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, aprendo i lavori ha detto Mancini è un leader che unisce e non divide. Durante il convegno sono stati sciorinati diversi temi che hanno visto Mancini protagonista, da Roma a Cosenza, il suo impegno in favore della Calabria, le opere realizzate, l'attenzione costante ai temi della crescita e dello sviluppo. Un leader illuminato. Un uomo inquieto che, come ha detto il figlio Pietro, voleva costruire la sinistra che non c'era e che non c'é neanche oggi. Qualcuno ci ferma nei corridoi del Rendano e tra un intervento e l'altro ci tiene a orecisare "Lo scriva che qui c'è tanta gente che con la tradizione socialista non ha niente da dividre. Ma noi lo ricordiamo per quello che era un grande uomo un grande socialista". Unisce e divide così come è stata la sua vita. Così come è per le grandi persone che agiscono. L'uomo del fare. Gli piaceva questa descrizione. Probabilmente meno le critiche. Le polemiche ora non servono a niente davanti alle pesanti pagide di storia scritte da quel grande uomo che risponde al nome di Giacomo Mancini.

    Talarico "Sua lezione immutata". "Come Presidente del Consiglio regionale della Calabria, ho l'onore di portare il saluto della massima Assemblea elettiva della regione a questo significativo appuntamento organizzato per ricordare la figura di Giacomo Mancini nel decennale della scomparsa". Così si è espresso, intervenendo al convegno nel decennale dalla scomparsa di Giacomo Mancini al Teatro Rendano di Cosenza, il presidente Francesco Talarico. "In dieci anni - ha fra l'altro sostenuto - tante cose sono cambiate nel Paese, nella politica, nella società, nella regione, ma la lezione del Mancini leader politico nazionale, uomo di Governo, sindaco della sua amata Cosenza, rimane immutata e densa di significati per tutti i calabresi e in particolare per le nuove generazioni. La stagione politica in cui ha vissuto ed è stato protagonista l'on. Giacomo Mancini è stata una stagione di grandi svolte per il Paese, ma anche di criticità, di forti contrasti politici e di confronti dialettici a volte aspri. Quel tempo, però, è ormai lontano e la figura di questo leader politico, dal carattere forte, dalla grande passione e dal forte impegno meridionalista, può essere ormai consegnata alla storia, sottraendola ai limiti ed ai confini ristretti dell'appartenenza, degli schieramenti, delle posizioni ideologico-culturali. E' questo forse l'omaggio migliore che si possa oggi tributare a Giacomo Mancini, intrecciando la sua storia personale alla storia della Calabria. Il suo pensiero e la sua azione squisitamente politica, rappresentano un patrimonio utile agli studiosi, ma il suo impegno concreto per la Calabria, il suo amore per il territorio, il suo decisionismo, la sua lezione complessiva, debbono diventare, a dieci anni dalla sua scomparsa, un capitale sociale e culturale di cui tutta la Calabria deve sentirsi erede". Per Talarico, "Mancini ha dato un grande esempio di come la politica debba essere al servizio del cittadino e della comunità. E' stato leader nazionale di un grande e storico partito come il Psi, ha ricoperto importanti incarichi in vari Governi nazionali, ma ha saputo, a conclusione della sua carriera, rimettersi in discussione, tornando da dove era partito e accettando di fare il sindaco di Cosenza. E' questo un esempio del suo stile, dell'idea della centralità della politica in qualsiasi ruolo, di quella normalità virtuosa e civile come l'ha definita qualche suo biografo". "Noi - ha concluso Talarico - abbiamo il dovere di non dimenticare questi uomini della Calabria che hanno combattuto battaglie a favore della propria gente, del proprio territorio, della propria tradizione culturale. Abbiamo bisogno di non dimenticare, per disegnare il nostro futuro con le stesse passioni, con le stesse competenze, con le stesse testimonianze, consapevoli che non sono le differenze politiche e culturali a dover essere esaltate, in questo nostro percorso, ma piuttosto le convergenze e la coesione intorno a quella cultura del risultato che è stata tra le qualità principali di Giacomo Mancini".

    Bozzo "Suo esempio non raccolto da politica". "Giacomo Mancini è stato un protagonista della vita politica italiana, e calabrese e meridionale in particolare. Il suo esempio però non viene raccolto dalla classe politica che oggi vive nei diversi livelli istituzionali". E' quanto afferma, in una dichiarazione, il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo, in relazione alla giornata conclusiva per il decennale della scomparsa di Giacomo Mancini. "Nessuno potrà dire - prosegue Bozzo - come invece egli può legittimamente continuare a dire attraverso ciò che ha lasciato, ciò che ha fatto per la Calabria. Mancini ha, invece, un elenco di cose fatte che testimoniano il suo amore per la Calabria. Oggi, a dieci anni dalla scomparsa, ricordare Giacomo Mancini dovrebbe significare anche assumere un impegno ad imitarne l'esempio. Ma è un esempio difficile e quindi resta un personaggio scomodo e purtroppo isolato".

    Bilardi "Giuste battaglie per diritti civili". "Il calabrese autorevole ed il politico illustre Giacomo Mancini che si celebra oggi, nel decennale della scomparsa, nella sua Cosenza, conclama l'attualità e lo spessore dottrinario ed intellettuale dell'uomo ma anche la valenza di queste rievocazioni che, nell'attuale momento epocale per la società politica, sono linfa vitale per l'ineludibile processo di rinnovamento e di rigenerazione della classe dirigente, segnatamente di quella calabrese, che si trova a governare su di un territorio segnato da decenni di inadempienze". Lo afferma il capogruppo regionale di Lista Scopelliti, Giovanni Bilardi. "Di Mancini - ha aggiunto - vogliamo ricordare le battaglie per i diritti civili che hanno contraddistinto l'uomo politico meridionale e che oggi si rivelano quali scelte giuste ed immiopi in un indirizzo di emancipazione del cittadino, della famiglia, delle stesse istituzioni e che nel contesto regionale vanno rilette come uno strumento di riscatto e di liberazione per il popolo calabrese. E' con grande rispetto che accogliamo queste celebrazioni manciniane perché questo grande calabrese ha insegnato i fondamenti della dialettica politica e del confronto delle idee che mai, come accade oggi, può e deve divenire invettiva, baruffa, offesa".

    Foti "Meridionalista tenace". "Esprimo profondo rammarico per non poter essere presente all'evento di chiusura delle celebrazioni per il decennale della morte di Giacomo Mancini, ma intendo ugualmente rendere omaggio ad un uomo che con la sua azione politica ha segnato un epoca fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione". Lo afferma, in una nota, il deputato del Pdl Nino Foti. "Fortemente convinto che lo sviluppo del Paese passasse dalla crescita del Mezzogiorno - ha aggiunto - col suo piglio pragmatico e tenace Mancini è riuscito ad indirizzare verso questa terra l'attenzione e l'azione della classe politica dirigente assicurando, in un periodo storico cruciale, un'importante fase di progresso sociale e civile. Il suo impegno ha caratterizzato profondamente non solo la storia di un'intera Regione. Giacomo Mancini infatti, è stato anche un grande uomo di Stato, che ha saputo intercettare le esigenze del Paese e rappresentarle al meglio negli incarichi di Governo da lui ricoperti, sia da ministro della Sanità prima, che da ministro del Lavori pubblici poi". "Alla luce dell'attuale situazione del nostro Paese, e in particolare delle difficoltà della nostra terra - ha concluso Foti - il suo operato assume oggi maggior prestigio, e consegna alla storia un uomo di indiscutibile valore da cui prendere spunto per intraprendere un'azione che dia lustro e credibilità alla nostra Calabria".

    Nicolò "Ha scritto pagine di storia della Repubblica". "Politico di valore, l'on. Giacomo Mancini, ha scritto molte pagine della nostra storia repubblicana". Lo afferma, in una nota, il vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò. "Tutti ricordano, infatti - prosegue Nicolò - l'impegno profuso da Ministro della Repubblica a favore di una legislazione sanitaria fortemente garantista del diritto alla salute (grazie a lui si ebbe la norma che sancì l'obbligatorietà del vaccino antipolio Sabin); la pianificazione e realizzazione dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria; la storica riforma del 1942 della legge urbanistica, ancora parzialmente in vigore con la quale si affermava l'obbligatorietà dei piani regolatori comunali". "Le sue appassionate battaglie - sostiene ancora Nicolò - per la difesa dei diritti civili, a cominciare da quella per il divorzio. E nonostante le tante vicissitudini giudiziarie, continuò a dimostrare il suo forte carisma e la sua dimensione di leader politico in un contesto in cui rappresentò sempre i valori del socialismo, valori che hanno contrassegnato e guidato tutta la sua esistenza".

    Appello sui manifesti. Un garofano. Una scritta: "8.4.2002 - 8.4.2012 A Giacomo Mancini cuore di Cosenza, storia della Sinistra". Questo è il documento-appello-manifesto firmato da: Franco Alimena, Gianfranco Aloe, Mario Bozzo, Pierino Bruno, Eva Catizone, Carlo Cipparrone, Giovanni Cipparrone, Radio Ciroma, Maria Francesca Corigliano, Elio Corrente, Emilio Cozza, Sergio Crea, Franco Crispini, Pasquino Crupi, Franco Dionesalvi, Antonio Eboli, Leonardo Falbo, Anna Falcone, Pietro Folena, Salvatore Frasca, Giovambattista Giudiceandrea, Ferdinando Gualteri, Battista Iacino, Francesco Kostner, Doris Lo Moro, Franco Lonetti, Roberto Losso, Laura Luchi, Pietro Mari, Giuseppe Mazzuca, Argia Morcavallo, Antonio Mundo, Giuseppe Napoli, Italo Nunziata, Rosario Olivo, Enzo Paolini, Antonlivio Perfetti, Sergio Perna, Marta Petrusewicz, Franco Piperno, Nino Russo, Mario Saccà, Franco Sammarco, Nunzio Scalercio, Michele Stumpo, Massimo Veltri, Sisinio Zito."A 10 anni dalla sua scomparsa il ricordo di Mancini è ancora vivo". E' quanto si afferma in una nota diffusa dalle quarantasette personalità politiche della città e della regione che, con Giacomo Mancini, hanno condiviso parti del suo percorso umano e politico, firmatarie del manifesto, affisso oggi a Cosenza, per ricordare i 10 anni della scomparsa del leader socialista. "E' stato il più importante sindaco che questa città abbia mai avuto - prosegue la nota - artefice di una vera e propria rinascita della nostra città. Ma è stato anche uno straordinario protagonista della politica nazionale e della sinistra italiana. Mancini era follemente innamorato di Cosenza. Un amore che ha guidato il suo operato a Palazzo dei Bruzi e verso il quale non si può provare gratitudine. Così come non lo si può provare per il modo con cui contribuì a far crescere la sinistra e il socialismo italiano come forze del cambiamento e del progresso. Per questo oggi ci appare doveroso rendere omaggio con questo manifesto a quello che fu e sempre rimarrà cuore di Cosenza e storia della sinistra".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore