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    Crosetto umilia e offende la Calabria e i calabresi, coro di proteste

     

     

    Crosetto umilia e offende la Calabria e i calabresi, coro di proteste

    Crosetto02 apr 12 “L’Italia va a cinque, sei o sette velocità e quella è la parte più brutta dell’Italia, perché non penso ci sia un camion di sabbia, un centimetro di asfalto o di cemento dove dietro non ci sia: a, la camorra e b, una degenerazione che in quella regione è fortissima”. Così il deputato del PdL eletto a Cuneo (piemonte), Guido Crosetto (nella foto a destra), ha esordito su Rai Uno nel corso della puntata di ieri della trasmissione “Domenica In – L’Arena” di Massimo Giletti a proposito della A3. Crosetto ha fatto riferimento alla enorme quantità di risorse finanziarie impiegata per la realizzazione, ormai cinquantennale, dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. ”Dico una cosa violenta -spiegava Crosetto nel suo pistolotto razzista- io ho dei colleghi che mi invitano in tutta Italia, ormai, che vado a parlare di economia. Io mi rifiuto di andare in Calabria, non vado, e sa perché? Perche’ non so con chi mi posso trovare a competere e quindi siccome non voglio, dopo cinque o dieci anni, trovarmi con qualcuno di cui mi vergogno, come è successo a qualche mio collega andando in giro, non vado. Sono parole dure e forti perché la Calabria, più di qualunque altra regione, è una regione in cui la criminalità organizzata è stata a far parte di tutto”. Un imprimatur marchiato da un uomo qualunque che in televisione ha offeso tutti gli abitanti della nostra terra. La politica trash è ormai arrivata alle soglie della non sopportazione e la TV di Stato dovrebbe prendere le distanze da simili soggetti che evienziano il loro razzismo calunnniando un intera popolazione, di gente che lavora e fa il suo dovere ogni santo giorno.

    La rettifica il giorno dopo.... Inutile la rettifica, abbastanza ipocrita, giunta oggi nelle redazioni: 'Mi spiace che molte persone si siano sentite offese da un'affermazione che non mi sembrava offensiva. Dire che il novantacinque per cento della Calabria è fatta di persone oneste ma che purtroppo una piccolissima minoranza influenza negativamente le possibilità della regione non mi pareva né un'offesa, soprattutto contestualizzando l'affermazione sul tema Salerno-Reggio Calabria, né una mancanza di rispetto dei confronti delle persone oneste, né tanto meno un'affermazione leghista". Lo dice il parlamentare del PdL Guido Crosetto dopo le polemiche sollevate dalle sue affermazioni a Domenica In sulla Calabria. "Che la Calabria abbia storia, cultura, bellezza, energie e persone che valgono - aggiunge - è verità innegabile. Come ogni regione d'Italia. Io infatti non volevo e non voglio offendere nessuno. A differenza di persone come un tale Corbelli che afferma che io abbia offeso la Calabria ed i calabresi. Mi pare il contrario. Semmai è lui che mistificando la realtà offende me".

    Alle insulse e vergognose parole di un rappresentante del popolo italiano si è alzato un coro di proteste che pubblichiamo:

    Scopelliti "Ha detto una nefandezza". Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha replicato alle dichiarazioni del deputato Guido Crosetto sulla Calabria, rese durante la trasmissione Domenica In. ''Crosetto - ha detto il Presidente Scopelliti - non conosce la Calabria, lo ammette lui stesso evidenziando il rifiuto a voler scendere al Sud. Lo fa da piemontese che non conosce i nostri territori abituato al benessere della sua regione. Sarebbe meglio invece che facesse un viaggio nel Mezzogiorno per capire quanto sia difficile il ruolo degli amministratori locali, anche del suo partito, che ogni giorno con il loro impegno e il loro sacrificio cercano di costruire una Calabria diversa. Venendo al Sud Crosetto scoprirà che la stragrande maggioranza dei cittadini sono persone oneste che si guadagnano da vivere con dignità e scoprirà che da noi esiste ancora la cultura dell'accoglienza e quel calore umano che purtroppo si sta perdendo nel resto del paese. Si accorgerà che in questa terra, come nel Piemonte, esiste una comunità laboriosa presente anche in altre parti del mondo e che purtroppo una piccolissima minoranza tende a screditare con proprie azioni. Lo invito - ha concluso - a venire in Calabria a rendersi conto della nefandezza che ha detto in televisione e per chiedere scusa alla mia terra".

    Marziale "Il suo Piemonte non è immune". "Informo il deputato Guido Crosetto che la 'ndrangheta ha messo radici anche nel suo Piemonte, non a caso nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, ha provveduto a sciogliere il consiglio comunale di Leinì, in provincia di Torino, per infiltrazioni di stampo mafioso. Dunque anche il Piemonte comincia ad assumere le stesse brutte fattezze della Calabria, con il rischio conseguente di frequentazioni inopportune". E' quanto afferma, in una nota, Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, commentando le dichiarazioni fatte dall'ex sottosegretario Guido Crosetto, del Pdl, nel corso della puntata di Domenica In L'Arena condotta da Massimo Giletti. Il parlamentare ha detto "mi rifiuto di andare in Calabria. Non vado e sa perche?. Perché non so con chi mi posso trovare a competere. L'Italia va a cinque, sei o sette velocità e quella é la parte più brutta dell'Italia". "Affermare che la Calabria è la parte più brutta d'Italia significa non conoscere il Paese che pure egli è stato chiamato a governare per un certo periodo di tempo - sostiene Marziale - e ciò la dice lunga sulle ripercussioni negative che sul territorio calabrese certo pensiero produce. Rifiutare di andarci significa omettere gravemente le funzioni proprie di un rappresentante del Parlamento nazionale, che ha l'obbligo, invece, di occuparsi dei problemi del Paese e non solo di una fetta di esso. A questo punto Crosetto lasci la Camera dei Deputati e si faccia eleggere in Consiglio regionale, così si occuperà soltanto dell'Italia che gli piace". "Da gente che, come Crosetto,ricopre ruoli istituzionalmente rilevanti - prosegue ancora Marziale - ci si aspetta gesti di sostegno non già di offesa. Spero che il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, voglia stigmatizzare le affermazioni di Crosetto e spiegare allo stesso che la ndrangheta non è più soltanto un fenomeno calabrese, bensì transnazionale, la cui sconfitta diventa problematica se un rappresentante del popolo la riduce a mera rappresentazione folkloristica"

    Misiti "Crosetto venga in Calabria". 'Ho molta stima del collega Crosetto, avendo seguito la sua attività nel Governo Berlusconi dove non ha avuto mai peli sulla lingua nel denunciare ciò che riteneva errato e distorto nella politica economica del ministro Tremonti. E' per questo che mi ha particolarmente colpito, parlando dell'autostrada Napoli - Salerno-Reggio Calabria, la sua dichiarazione riguardante la Calabria e i calabresi in cui afferma di non accettare inviti in quella regione per il pericolo, da lui generalizzato, di doversi vergognare magari dopo anni di quelli che definisce 'competitori'". Lo afferma, in una nota, il capogruppo di Grande Sud alla Camera, Aurelio Misiti commentando le affermazioni del deputato del Pdl Guido Crosetto che, a L'Arena di Massimo Giletti a Domenica In ha detto "mi rifiuto di andare in Calabria. Non vado e sa perche?. Perché non so con chi mi posso trovare a competere. L'Italia va a cinque, sei o sette velocità e quella è la parte più brutta dell'Italia" criticando i costi dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. "Sulla famigerata A3, autostrada di quasi 500 chilometri rinnovata negli ultimi dieci anni senza interrompere il flusso di autoveicoli - sostiene ancora Misiti - si raccontano molte storielle senza mai approfondire l'oggetto di cui si parla e mi dispiace che anche Crosetto ci sia cascato. Se ci sono stati ritardi e disagi, la colpa non è certo dei calabresi ma di scelte politiche ed economiche dei Governi nazionali di sicura prevalenza del Nord Italia, che hanno voluto imporre al Sud, con la assoldata complicità della classe dirigente meridionale, la via assistenziale allo sviluppo, che notoriamente non porta da nessuna parte". "Vorrei assicurare Crosetto che, pranzando con me - sottolinea Misiti - non correrà alcun rischio, in quanto mi ritengo 'competitore' di dirigenti del Nord da almeno 40 anni senza mai un 'incidente' di cui vergognarsi. Come me, in dura competizione con qualche migliaio di acclarati delinquenti, ci sono in Calabria due milioni di cittadini, anche politici, normali, molti dei quali più generosi e perché no più capaci rispetto a tanti altri".

    Naccari "Crosetto superficiale". ''Al parlamentare del Pdl Guido Crosetto sentirei di dire che la sua valutazione sulla Calabria é superficiale". Ad affermarlo, in una nota, è Domenico Naccari, delegato ai rapporti con le comunità regionali del sindaco di Roma Gianni Alemanno. "In questa regione, in cui sono nato e cresciuto - ha aggiunto - le persone oneste e perbene sono la stragrande maggioranza. Lo invito io a visitare la Calabria, poiché questa regione per superare le sue emergenze ha bisogno di tutti, anche del prezioso contributo di persone come Crosetto. Certe equazioni sono lontane dalla realtà. Sarebbe come additare i lombardi di essere corrotti solo perché esiste un'esigua minoranza che prende tangenti. Se Crosetto visitasse la regione si renderebbe conto che non è tutto 'ndrangheta e malaffare, come purtroppo appare dai media nazionali. Ci sono ancora molte criticita', è vero: dall'assenza di lavoro a diffuse forme di bisogno e povertà; una potente criminalità organizzata, minoritaria, che lo Stato sta fortunatamente rendendo inoffensiva, fino al gap socio-economico ed infrastrutturale che accentua l'atavico ritardo che la Calabria sconta. Ritardo di cui il Nord ha molte responsabilità. Esiste una commistione e una degenerazione che riguarda tutto il Paese. Da Nord a Sud. La Sicilia di 15-20 anni fa si presentava con una mafia radicata e pericolosa che addirittura determinava scelte e orientava la vita politica nazionale. Oggi non è più così grazie all'offensiva dello Stato e ad una coscienza civile a supporto della quale sono scesi in campo istituzioni, la politica, gli intellettuali, i giornalisti e la stessa Rai, che ha dedicato ampio spazio alla metamorfosi siciliana. Anche in Calabria sta maturando un forte spirito critico, soprattutto nelle nuove generazioni; giovani impegnati attivamente nell'associazionismo al fine di sviluppare quegli anticorpi necessari a respingere ogni tentativo di contaminazione. Esiste un fiume carsico positivo che si muove nell'indifferenza dei media nazionali, nelle scuole, nei luoghi di aggregazione, nelle università e nelle famiglie e sta dando i suoi frutti anche grazie all'incessante impegno della magistratura, delle forze dell'ordine, di intellettuali e giornalisti". "Questi fermenti - ha concluso il delegato di Alemanno - andrebbero sostenuti e supportati da tutte le forze nazionali, anche da Crosetto"

    Pdci Reggio "Vergognoso". ''La vergognosa e incredibile sortita qualunquista contro la Calabria e tutti i calabresi pronunciata dal deputato piemontese del Pdl Guido Crosetto, già sottosegretario nel governo Berlusconi, rappresenta un'ingiusta offesa all'intero popolo calabrese". Lo afferma, in una nota, il segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria, Ivan Tripodi. "Un monologo - ha aggiunto - che partendo dall'indecente vicenda relativa ai perenni lavori dell'autostrada A3 ha evidenziato una chiara concezione anti-meridionale dal sapore razzista. I calabresi sono, per la stragrande maggioranza, vittime di un sistema di potere e di una classe dirigente enormemente inquinati e collusi con la 'ndrangheta. Siamo i primi ad affermare, spesso in splendida solitudine, che la classe dirigente e' totalmente inadeguata e, soprattutto, pesantemente infetta dalle commistioni tra istituzioni, affari e 'ndrangheta. Quindi, a scanso di equivoci, l'aspetto che intendiamo evidenziare è il becero tentativo di offendere l'intera comunità calabrese che, senza presunzione, al rozzo Crosetto può tranquillamente insegnare cultura e civiltà". "Del resto - ha sostenuto Tripodi - proprio la vicenda della A3 è un chiaro atto di accusa che, forse inconsapevolmente, Crosetto, senza alcun senso del pudore, lancia nei confronti di se stesso e del governo Berlusconi che, tranne una breve parentesi, ha governato l'Italia dal 2001 al 2011: un decennio caratterizzato dall'aumento del divario tra nord e sud che ha allontanato la Calabria, come dimostra proprio la vicenda della A3, dal resto del Paese. E' troppo facile, on. Crosetto, parlare demagogicamente oggi e tentare di ricostruirsi una improbabile verginità politica dopo i lunghi anni trascorsi comodamente seduti nella poltrona governativa. I cittadini non sono stupidi e valutano tutto con profonda attenzione". "In ogni caso - ha concluso Tripodi - è bene evidenziare un altro aspetto micidiale e dirompente che è emerso dalle frasi del parlamentare del Pdl. Infatti Crosetto ha affermato che rifiuta sistematicamente i tanti inviti a partecipare a manifestazioni politiche in Calabria, poiché 'non sa chi si possa trovare e teme che in futuro si debba vergognare per la presenza di qualcuno'. Dunque, tenuto conto che gli inviti a Crosetto giungono dagli ambienti del Pdl, le affermazioni rappresentano un chiaro e inequivocabile atto d'accusa contro il Pdl calabrese: una limpida staffilata contro il gruppo dirigente del Pdl che governa la Regione e la maggior parte delle Istituzioni locali".

    Valentino "Crosetto si scusi con la Calabria". ''Sono sorpreso profondamente dalle espressioni che Crosetto ha usato nei confronti della Calabria e dei calabresi. Da un uomo apprezzato e capace come lui non mi sarei certamente atteso le considerazioni ineleganti e populiste che ha espresso in televisione". Lo ha dichiarato Giuseppe Valentino, secondo il quale Crosetto "in linea con gli atteggiamenti che ha adottato nel corso della sua vita politica, avrebbe dovuto proporre soluzioni per i problemi della Calabria senza generalizzazioni e approssimazioni offensive". "Tenuto conto, inoltre, che in Calabria il suo partito - aggiunge Valentino - è stato votato da un'area vastissima di cittadini, che così hanno manifestato fiducia anche in Crosetto che del PdL è uno dei capofila e autorevole esponente della sua classe dirigente. Mi auguro vivamente che Crosetto voglia riconsiderare le sue 'battute' sulla Calabria e scusarsi con tutti quei calabresi che vivono con dignità e onestà e sono le vittime prime dei fenomeni criminali che lo Stato, che va dal Piemonte alla Sicilia, e questo ogni parlamentare italiano dovrebbe ricordarlo sempre - non è riuscito a sconfiggere".

    Diritti Civili "Crosetto si vergogni". Il leader del Movimento ''Diritti Civili", Franco Corbelli, risponde alla "gravissima offesa arrecata all'intera Calabria dal deputato nominato del Pdl Guido Crosetto", si dice "profondamente indignato dalle parole di un parlamentare che, afferma, dovrebbe vergognarsi per quello che ha detto e chiedere scusa a tutti i calabresi, che ha, in modo volgare, offeso e criminalizzato.Il nominato deputato Crosetto con le sue affermazioni ha semplicemente offeso, disonorato se stesso e la carica che immeritatamente ricopre per nomina del suo capo, Berlusconi. Se l'Italia è ridotta in questo stato comatoso e la Calabria vilipesa,emarginata e discriminata è anche perché in Parlamento siedono, senza alcun merito, personaggi simili. Questo deputato nominato non venga in Calabria perché non vogliamo che la nostra nobile, colta regione, patrimonio di storia, arte, cultura, civiltà, culla della Magna Grecia, venga calpestata da un simile personaggio, assolutamente sgradito"

    Pacenza "Spero in un richiamo ufficiale del partito". ''Spero che intervenga un richiamo ufficiale dalla direzione nazionale del partito nei confronti delle esternazioni rilasciate dall'onorevole Crosetto che mortificano la Calabria e i calabresi. Del resto, l'ex sottosegretario non è nuovo ad esternazioni che rovinano, prima che la sua, anche l'immagine dell'intero Pdl". E' quanto afferma il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, del Pdl. "I timori e le perplessità esplicitate in diretta dall'onorevole Crosetto - prosegue Pacenza - sono l'espressione di un sentimento diffuso al Nord che sta spaccando in due il Paese. A mio avviso, certi rischi Crosetto potrebbe correrli maggiormente al Nord, dove da decenni ormai le organizzazioni malavitose hanno esteso, non solo le proprie ramificazioni, ma la centrale organizzativa delle varie cosche, così come fra l'altro documentato da numerose indagini condotte dalla Dia. Ciò che mi lascia più perplesso, nell'ascoltare questo tipo di commenti è che si insiste nel voler ignorare un problema che non è più solo del Sud, quasi fosse un respingimento involontario di una triste verità". "Le organizzazioni malavitose, invece, oltre che con la repressioni - conclude Pacenza - si combattono anche e soprattutto col contributo delle migliori risorse intellettuali del Paese. Mi dispiace che Crosetto abbia perso l'occasione per dimostrare di appartenere a questa schiera di persone che vogliono cambiare davvero l'Italia"

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