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    Strage di Rizziconi, è caccia al sospettato, forse non era solo

     

     

    Strage di Rizziconi, è caccia al sospettato, forse non era solo. A sparare una sola arma

    30 ago 12 E' ancora irreperibile il giovane sospettato di essere il responsabile della strage in cui nella notte tra martedì e mercoledì scorsi a Rizziconi sono stati uccisi Remo Borgese, di 48 anni, ed i figli Antonio e Francesco, di 27 e 21 (nella foto). Ferito anche un nipote di Borgese, Antonino. La Polizia sta intensificando le ricerche del sospettato, la cui identità non è stata ancora resa nota, ma del giovane, al momento, non c'é traccia. La Procura della Repubblica di Palmi non ha emesso alcun provvedimento restrittivo, ma Squadra mobile di Reggio Calabria e Commissariato di Gioia Tauro, che stanno conducendo le indagini, nel momento in cui dovessero rintracciare il sospettato, potrebbero adottare nei suoi confronti un fermo d'iniziativa in considerazione del fatto che gli indizi a suo carico sono molteplici e fanno propendere in modo evidente per una sua responsabilità nel triplice omicidio. Gli investigatori, inoltre, non escludono, anche se mancano al momento elementi di riscontro, che il sospettato fosse in compagnia di qualcuno nel momento in cui ha commesso il triplice omicidio. E' certo, comunque, riferiscono ambienti investigativi, che a sparare sia stato soltanto lui. In ogni caso gli investigatori non ipotizzano, al momento, nessun altro movente che non sia quello della lite che uno dei figli di Remo Borgese avrebbe avuto in precedenza proprio col giovane sospettato di avere commesso il triplice omicidio. Dopo la lite, Remo Borgese, insieme ai figli ed al nipote che è rimasto ferito, ha incontrato il giovane col quale c'era stata la discussione, forse per una ragazza, per tentare un chiarimento. Ma il colloquio sarebbe presto sfociato in una discussione al culmine della quale è avvenuto il triplice omicidio. Gli elementi di prova a carico del giovane sospettato devono ancora essere riscontrati, ma la dimostrazione della sua responsabilità, si fa rilevare in ambienti investigativi, è data dal fatto che si è reso irreperibile. Il giovane ricercato non è un pregiudicato e non è legato ad ambienti di 'ndrangheta, anche se il fatto che si sia presentato all'incontro con Remo Borgese ed i figli con una pistola calibro 9 fanno intuire, in un certo senso, la sua personalità.

    Oggi i funerali: Si sono svolti oggi pomeriggio alle 17 i funerali di Remo Borgese e dei figli Antonio e Francesco, uccisi a Rizziconi. In occasione delle esequie, così come aveva prennunciato ieri, il sindaco di Rizziconi, Giuseppe Di Giorgio, ha proclamato il lutto cittadino. I funerali sono stati celebrati da don Nino Larocca, parroco della chiesa di San Rocco. Centinaia di persone hanno partecipato alla funzione. Le eseguie si sono svolte nella parrocchia di contrada Spina, in una piazzetta della quale è avvenuto il triplice omicidio, a breve distanza dall'abitazione della famiglia Borgese. Nella chiesa di San Rocco, tra le due bare scure di Remo e Antonio Borgese è stata collocata quella bianca di Francesco, la più giovane delle vittime. Scene di disperazione da parte della moglie di Remo Borgese e madre di Antonio e Francesco, Natalina Franco. Ai funerali, anche lei in lacrime per tutto il rito, ha partecipato anche la moglie di Antonio Borgese, Provvidenza Rizzo, sposata da appena quattro mesi. Il parroco, don Nino Larocca, nell'omelia ha sottolineato "la terribile gravità della morte di Remo Borgese e dei suoi due figli. La nostra frazione - ha detto - si chiama Spina ed è stata proprio una spina che ci ha trafitto il cuore per quanto é accaduto martedì notte. La morte di questi tre nostri fratelli è inaccettabile. Una vicenda disumana che ha colpito non solo la famiglia Borgese, ma tutti noi. Queste cose accadono quando ci si allontana dai valori della sana convivenza civile. Bisogna invece richiamarsi ai valori del Vangelo, della fratellanza e della vita e perdonare". Ai funerali ha preso parte, insieme ai componenti la Giunta, il sindaco di Rizziconi, Giuseppe Di Giorgio, che per oggi ha proclamato il lutto cittadino.

    A sparare una sola arma. E' stata eseguita stamattina nell'ospedale di Polistena l'autopsia sui corpi di Remo Borgese e dei figli Antonio e Francesco, uccisi nella notte tra martedì e mercoledì scorsi a Rizziconi. Dall'esame ha trovato conferma il fatto che a sparare contro Borgese ed i figli è stata una sola persona, armata di una pistola calibro 9. Antonio, raggiunto da una pallotta al cuore, e Francesco Borgese sono morti all'istante, mentre il padre dei due giovani, che ha ricevuto due colpi alla schiena e ad un gluteo, è deceduto durante il trasporto in ospedale. Complessivamente l'assassino ha sparato dieci colpi, andati tutti a segno.

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