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    Gip "Rappoccio mirava a un seggio in parlamento"

     

     

    Gip "Rappoccio mirava a un seggio in parlamento"

    28 ago 12 Mirava ad un seggio nel parlamento nazionale Antonio Rappoccio, il consigliere regionale della Calabria arrestato oggi. Lo scrive il gip di Reggio Calabria nella sua ordinanza riprendendo un passaggio della richiesta avanzata dalla Procura generale: "Che le mire di Rappoccio andassero ben oltre la carica di consigliere regionale emerge anche dalle parole di un soggetto molto addentro alle 'segrete cose' dell"onorevolé, la persona di sua fiducia che sostituisce Surace allorché alla cooperativa Alicante subentra, nella gestione delle selezioni truffa, la società Iride Solare. Trattasi di Pasquale Tommasini, il quale, interrogato dalla polizia giudiziaria, riferisce delle intenzioni del Rappoccio di candidarsi alle elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale ('una volta eletto al Consiglio regionale il sig. Rappoccio parlando con me mai ha fatto mistero di aspirare ad un posto nel Parlamento nazionalé)". Tommasini, prima legato a Rappoccio, è poi entrato in conflitto con lo stesso e le sue dichiarazioni costituiscono adesso uno degli elementi su cui si poggia l'accusa. Ma non il solo. "Non sono soltanto di natura dichiarativa - è scritto nell'ordinanza - gli elementi di prova relativi all'esistenza di una stabile ed efficiente struttura organizzativa che per lungo tempo ha collaborato con Rappoccio, consentendogli di conseguire i risultati cui ambiva, nonché di preparargli il terreno per il raggiungimento di ulteriori prestigiosi traguardi: ve ne sono anche di natura documentale dai quali non soltanto è possibile trarre conferma di quanto aliunde emerso, ma altresì di individuare i soggetti che, a fianco di Rappoccio, avevano compiti di maggiore rilievo". Nell'ordinanza c'é anche un elogio alla stampa che si è occupata della vicenda e vengono citati Calabria Ora ed il Quotidiano della Calabria. "La stampa - è scritto nell' ordinanza - questa volta aveva fatto il proprio dovere. Non c'erano stati 'coni d'ombrà. Eppure nessuno si sarebbe accorto del successo elettorale di chi senza ricorrere a manifesti elettorali o 'santini' aveva raccolto ben 3.814 voti. Se non fosse intervenuto l'esposto dell'avv. Aurelio Chizzoniti, Rappoccio avrebbe potuto continuare, indisturbato, a delinque, con buona pace dell'art 112 della Costituzione". Parlando del ruolo della stampa, il gip cita anche la Gazzetta del Sud per un'intervista fatta a Rappoccio dopo la sua elezione al Consiglio regionale della Calabria. Il gip coglie l'occasione per scrivere che la struttura realizzata dal politico, "ha operato molto efficacemente, consentendo a Rappoccio di essere eletto al Consiglio regionale della Calabria con ben 3.814 voti, senza aver fatto né un manifesto elettorale né 'santini'", come detto nell'intervista, "che è tuttora attiva, vigile e reattiva e addirittura si proietta nel futuro"

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