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    Unione Nazionale Consumatori “Sui campioni marini maggiore trasparenza”

     

     

    Unione Nazionale Consumatori “Sui campioni marini maggiore trasparenza”

    20 ago 12 Che il sistema della depurazione in Calabria non funzionasse a dovere da parecchi anni non è una novità. Più volte l’Unione Nazionale Consumatori Calabria si è occupata dell’argomento, quasi incessantemente a decorrere dal 2008 e diversi sono stati i ricorsi inoltrati ai vari Giudici di Pace per ottenere il rimborso dei canoni di depurazione inutilmente corrisposti dai cittadini ai vari comuni inadempienti. Ma su tale argomento lo stesso assessore all’ambiente Francesco Pugliano in una seduta del Consiglio Regionale di qualche mese addietro, interamente dedicata all’argomento, ha ammesso dinanzi all’evidenza, che il sistema depurazione in Calabria non funziona, in quanto i depuratori sono pochi e mal funzionanti, la rete fognaria in diversi comuni è quasi completamente assente, quelli in funzione sono di vecchia concezione e spesso necessitano di interventi urgenti di manutenzione che incidono parecchio sulle casse pubbliche e non sempre risolvono i problemi. La Corte di giustizia dell'Unione Europea proprio di recente si é pronunciata in data 19 luglio 2012 con sentenza C-565/10 sul tema della raccolta, trattamento, scarico delle acque reflue urbane e ha confermato «la violazione da parte di alcuni agglomerati» urbani italiani delle norme previste dalla direttiva 91/271. La corte di giustizia Europea ha stabilito che un grande numero di agglomerati urbani, (l’elenco completo è visibile sul sito dell’associazione www.uniconsum.it) la gran parte dei quali ubicati al sud Italia, tra Calabria, Puglia e Sicilia ma con diversi casi anche nel nord, ha violato la direttiva Europea in materia di smaltimento acque reflue, per cui la Repubblica Italiana «é venuta meno agli obblighi discendenti da tale direttiva« in quanto ha omesso di prendere le disposizioni necessarie «per garantire che siano provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane« e «per garantire che nei seguenti agglomerati le acque reflue urbane che confluiscono in reti fognarie siano sottoposte al trattamento». Inoltre l'Italia non ha ottemperato agli obblighi della direttiva europea nell'agire «affinché la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane siano condotte in modo da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali e affinché la progettazione degli impianti tenga conto delle variazioni stagionali di carico». Quello che maggiormente preoccupa i cittadini, sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, Presidente Regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, è l’oscillante e periodico susseguirsi di informazioni sulla balneazione delle acque marine calabresi, che annualmente varia tra una euforia di bandiere blu assegnate alla Calabria unitamente a dati assolutamente esaltanti dell’ARPACAL (agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) e i dati catastrofici di Goletta Verde – Legambiente, che disorientano i Calabresi e non solo. E’ chiaro che sulla balneazione delle acque marine incide notevolmente anche il sistema di depurazione esistente e più volte l’ARPACAL ha inteso distinguere a tale proposito, (anche se un chiarimento in merito sarebbe auspicabile), tra un mare inquinato e un mare sporco, occorrerebbe in definitiva maggiore trasparenza e informazione, sia sui prelievi effettuati, che sulle procedure di analisi che vengono eseguite, vorremmo inoltre che fossero finalmente resi pubblici anche i dati raccolti periodicamente sul sistema depurazione della Regione Calabria, dalla Direzione marittima della Guardia Costiera che tuttora rimangono segretati. Quindi ben vengano sull’argomento tutte le azioni legali paventate e le iniziative Parlamentari intraprese, se esse possano in maniera definitiva fugare ogni dubbio sul valzer di percentuali di inquinamento delle acque marine calabresi che si susseguono ormai da diversi anni e sul quale l’Unione Nazionale Consumatori Calabria proseguirà la propria battaglia anche giudiziaria per la maggiore trasparenza possibile, anche se tra qualche giorno, con la stagione estiva alle spalle, l’incombenza sempre più preponderante della crisi economica all’orizzonte, il problema depurazione verrà ulteriormente accantonato, per essere ripreso all’approssimarsi della nuova stagione estiva.

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