Sindaco di Squillace scrive al Ministro "No a soppressione giudici pace" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sindaco di Squillace scrive al Ministro "No a soppressione giudici pace"

20 ago 12 - Il sindaco di Squillace, Guido Rhodio, ha scritto al Ministro della Giustizia, Paola Severino, contestando la decisione di sopprimere gli uffici dei Giudici di pace. "Si tratta di un'iniziativa - afferma Rhodio - che si basa su presupposti errati o non veritieri. Non condivido, né apprezzo, né accetto - sostiene Rhodio rivolto al Ministro Severino - la decisione da lei perorata, e fatta trasformare in legge, di far sopprimere i 667 giudici di pace. Avrei potuto capire, ma giammai condividere o apprezzare, una sua decisione in tal senso, se fosse stata motivata da una posizione culturalmente di principio e cioé da una sua avversione pregiudiziale e categorica ad una visione dello Stato in termini di decentramento. Io, e con me la stragrande parte dei sindaci ed amministratori locali, avremmo potuto in tal caso, con disappunto e amarezza, prendere atto che ripetute e incisive battaglie, portate avanti da intere generazioni per affermare principi modernissimi e universali come quelli di 'sussidiarieta'' e di 'prossimita'', venivano messe in soffitta da lei e dal Governo di cui fa parte, senza battere ciglio ed espropriando le popolazioni periferiche di servizi e diritti consolidati. Quello che più sorprende, invece, è il fatto che lei inquadri e giustifichi questo drastico provvedimento, collocandolo nell'attuale congiuntura economico-finanziaria e che lei sia indotta a farlo per conseguire risparmi ed economie di spese nel settore dell'amministrazione della giustizia. Niente di più immotivato e di più inaccettabile sul piano realistico perché si basa su presupposti concretamente errati o addirittura non veritieri. Possibile che lei non abbia conoscenza, infatti, che il provvedimento non porterà alcun risparmio alle casse dello Stato, ma solo danni e disagi ai cittadini? Posso credere che lei non sia informata del fatto che la quasi totalità dei locali per i Giudici di pace, a cominciare da quelli della mia cittadina, sono messi a disposizione gratuitamente dai Comuni, ai quali non viene dato neanche un euro per il fitto e per la manutenzione?". "Se non si realizza nessun risparmio, come risulta dimostrato e lampante - conclude Rhodio - resta la domanda d'obbligo: a chi veramente giova la soppressione dei Giudici di pace?. Non vorremmo che siano diventate quanto mai penetranti e decisive le interferenze (pressioni?) di settori od ambienti che puntano alla graduale 'privatizzazione' della Giustizia con organismi di mediazione, sorvolando sul prevalente pubblico interesse e passando sulla testa dei cittadini e dei territori". (