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    Il Kayak per il diritto alla vita fa tappa in Calabria a San Lucido

     

     

    Il Kayak per il diritto alla vita fa tappa in Calabria a San Lucido

    17 ago 12 E' partito questa mattina il Kayak per il diritto alla vita arrivato domenica scorsa al Porto di San Lucido, accolto dal Sindaco Antonio Staffa, da molti cittadini incuriositi e dalla Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo (LIDU) un’organizzazione non governativa di difesa dei diritti dell’uomo. La Lidu è affiliata alla Federation Internationale des Ligues des Droits de l’Homme ed è la più antica e tra le più autorevoli organizzazioni internazionali impegnate nella difesa dei diritti dell’uomo, che riunisce le Leghe di circa 110 paesi. La LIDU segue e sostiene le direttive dell’Assemblea dell’ONU e del Consiglio d’Europa. Kayak per il diritto alla vita è un movimento creato da Georges Alexandre, un cittadino franco-canadese che ha deciso di sposare in pieno la causa umanitaria che riguarda i diritti di chi è in fuga da condizioni di vita intollerabili. Diverse migliaia di uomini, donne e bambini candidati all'immigrazione verso l'Europa sono morti nel mar Mediterraneo dal 1988 nel viaggio detto "della speranza". Altre decine di migliaia sono stati ammassati per mesi e lo sono ancora, nei centri di mantenimento o di soggiorno temporaneo in Europa. Con questo viaggio in kayak Georges Alexandre cerca di diffondere e di dare l'allarme dell'Emergenza umanitaria che passa attraverso i nostri mari ed usa il metodo della sensibilizzazione per una presa di coscienza. Con il suo kayak itinerante attraversando i vari paesi del Mediterraneo cercando di dare voce e visibilità alle tragedie umane che si ripetono spaventosamente da anni, egli denuncia principalmente il ruolo di tutta l’ Europa nel panorama mondiale in termini di immigrazione. L'immigrazione è un fenomeno di flussi misti nell’ambito nei quali si spostano sia emigranti che rifugiati, seguendo rotte e modalità di trasporto simili. Tali spostamenti vengono definiti irregolari poiché spesso avvengono senza la necessaria documentazione e di frequente coinvolgono trafficanti di esseri umani. In questa fuga mettono a rischio la propria vita, sono obbligati a viaggiare in condizioni disumane e diventano preda di sfruttamento ed abuso. Per queste e altre ragioni in solitario, Georges Alexandre e il suo Kayak percorre le acque del flusso immigratorio chiedendo l'unione delle forze Associative dei territori e delle nazioni percorse. Perlustra ogni possibilità d'incontro e possibilità di federare le associazioni e le fondazioni per i diritti civili. Tutto ciò per dire all'Europa che le leggi migratorie devono cambiare. Dobbiamo aggiornare la legislazione per la salvaguardia degli esseri umani. L'immigrazione clandestina va a toccare una serie di grandi questioni sociali quali: l'economia, il welfare, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, la schiavitù, la prostituzione, le protezioni giuridiche, il diritto di voto, i servizi pubblici, e principalmente i diritti umani. Questo uomo con il "kayak per il diritto alla vita" ha fatto il giro di Lampedusa nel 2010 per denunciare i rimpatri illegali dei rifugiati verso la Libia. Dopo avere passato un anno a Lampedusa a lavorare come osservatore indipendente per "EVERYONE" (Un gruppo per la difesa dei diritti umani), ha lavorato anche per la stampa internazionale durante l’emergenza degli sbarchi. Nel suo lavoro per il sociale ha cercato di sostenere i Tunisini nelle loro diverse problematiche esistenziali, collaborando con un’associazione locale. Durante un anno di osservazione è arrivato alla conclusione che il sistema europeo di accoglienza della immigrazione è totalmente sbagliato sotto ogni aspetto. Abbiamo bisogno di una presa di visione mediatica per concretizzare un progetto della coscienziosità a livello europeo sulle problematiche umanitarie. L'Europa necessita di riconoscere il sistema crudele delle Rotte africane dei migranti: uomini, donne e bambini costretti ad attraversare le diverse frontiere dell’Africa, i loro complessi apparati di sicurezza e di criminalità, o di corruzione. E' per molti migranti sub sahariani un’odissea umana di cui si hanno spesso poche tracce e testimonianze. Il mare viene attraversato su imbarcazioni di fortuna. I principali punti d'ingresso sono le coste spagnole, italiane, maltese e greche. Le rotte principali sono una decina. Nel Mediterraneo centrale le rotte sono quattro. La più battuta parte dalle coste occidentali libiche, tra Tripoli, Zuwarah, puntando verso Lampedusa, sono la Sicilia e Malta. É per questo che Georges Alexandre ha attraversato con il kayak, via mare, il canale di Sicilia da Tunisia a Lampedusa e Malta per arrivare a Catania. A Malta ha fatto una inchiesta sulle condizioni del immigrazione nell'isola prima di continuare con il kayak verso la Sicilia. Intento a pagaiare tutta la costa occidentale dell'Italia, arriva infine a Bruxelles attraverso i fiumi e i canali francesi. Durante tutto questo viaggio incontrerà politici e le principali Associazioni Italiane per cercare il consenso delle Federazioni, la forza delle diverse regioni europee. Georges Alexandre invita tutti ad accompagnarlo nelle varie imbarcazioni, kayak, barche a vela o a motore. Potrebbe essere seguito anche via terra. Così non sarà un solitario, ma saremmo in tanti per la coscienza civile dei Diritti Umani. Il messaggio sarebbe chiaro: la Riforma del sistema di accoglienza dell'immigrazione i dei rifugiati. Per cui chiedere alla comunità europea, la creazione di un'Organizzazione di Gestione della Immigrazione e delle Domande d'Asilo. Dal 1988 all'incirca più’ di 20 000 persone sono morte nel canale di Sicilia. Le ondate di sbarchi non si fermano. Il mare continua a portare sulle coste disperati in cerca di salvezza. Quanto alle ricerche dei dispersi, nonostante la task force continuano senza sosta a perlustrare la zona. Poi l'“accoglienza” dei migranti, che trascorrono ore interminabili, si conclude nel peggiore dei modi. Dopo una giornata di attesa per procedere alle identificazioni, gli operatori del CIR e dell'ACNUR sono rassicurati dai funzionari della DIGOS che forniscono ai migranti le informazioni relative alla richiesta di asilo; gli accompagnamenti dei minori nelle rispettive comunità d'accoglienza sono rallentati dall'assenza di interpreti e mediatori culturali. Il mio amico Alex ribadisce una nuda e cruda realtà: - “si deve parlare anche e soprattutto dei miliardi di euro sprecati tutti gli anni che l’ Europa distribuisce ai paesi del sud che sono in prima linea davanti l’ immigrazione. Per esempio la ditta privata che gestisce il centro di accoglienza di Lampedusa ha ricevuto da gennaio a settembre 2011 più di 9 milioni di euro. In Italia ci sono tanti centri privati. Siamo in periodo di crisi economica e questo spreco è un vero insulto alla faccia di tutti gli italiani e europei che lavorano duramente per sopravvivere. Questo denaro dell’Europa dati ai paesi europei del sud è una buona scusa per quelli del nord. Come in termini di immigrazione, ogni paese è sovrano e gestisce come vuole il denaro e i migranti, l’ Europa del nord lascia la responsabilità dell’immigrazione ai solo paesi del sud. Invece questa situazione non è giusta ; per cui la comunità europea nella sua totalità deve impegnarsi di più. Per questo è importante che sia la comunità europea a gestire tutto ciò con una sola e unica legge per tutti i paesi. I miliardi di euro sprecati attualmente sarebbero risparmiati e potrebbero anche servire a creare programmi di formazione lavorativa nei paesi d’ Africa dove arriva la immigrazione. Questi programmi sarebbero controllati per chi da il denaro ( l’ Europa) invece di lasciare, come oggi, ai dittatori o ai politici corrotti africani lo sfruttamento dei fondi. Iolanda, mi sono reso conto che in Italia il messaggio è più’ forte quando si parla di denaro che di vite umane. “ Alex nei suoi giorni in Calabria ha incontrato le diverse Associazioni di Kayak calabresi, le associazioni umanitarie presenti nel nostro vasto territorio. Ma ha sottolineato la sua impressione positiva come accoglienza da quando é approdato in terra sanlucidana. Nella sua sfida, come l'Odissea, ha sfidato il vento maestrale, ma la sua intrapendenza lo ha portato al porticciolo di San Lucido, scortato dalle imbarcazione turistiche e appogiato dai sostenitori e dall'intera amministrazione comunale. Lo hanno ricevuto nella persona ufficiale del Sindaco Antonio Staffa, i suoi assessori, la Lega Italiana per i Diritti umani di Cosenza, nella diretta presentazione in conferenza stampa del Presidente Paola Rizzutto, Elio Lappano e i suoi sostenitori Ercole Barile, Walter Pelegrini e tanti altri rapresentanti di varie istituzioni, giornalisti e altri. Oggi 17 agosto Alex è ripartito da San Lucido. Prosegue la sua meta fino a Bruxelles, nella sua traversata, risalendo i fiumi continentali per affrontare ogni difficoltà, considerando che nulla ha più valore che le vite umane, che lasciano l'impronta in una Storia di immigrazione, vicende umane e un sistema da cambiare. Con il sollievo di non sentirsi un solitario,appoggiato da una miriade di sostenitori e con la certezza che il suo viaggio non è stato un evento qualsiasi ricorderà la bellezza della nostra costa calabrese e la gentilezza della sua gente. (Iolanda Eunice Franco Marinho)

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