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    Due roghi spenti da canadair in Calabria. In un anno roghi raddoppiati

     

     

    Due roghi spenti da canadair in Calabria. In un anno roghi raddoppiati

    06 ago 12 Sono 46 gli incendi su cui sono intervenuti, a supporto delle squadre di terra, i Canadair e gli elicotteri della flotta dello Stato: un numero che rappresenta il picco stagionale di richieste giunte al Centro operativo aereo unificato (Coau) del Dipartimento della Protezione Civile, cui spetta la gestione della flotta. Delle 46 richieste, ben 26 sono arrivate dalla Sicilia. Seguono Lazio e Campania (5), Basilicata (4), Calabria e Puglia (2),Sardegna e Abruzzo (1). Al momento risultano sotto controllo o spenti 23 roghi, mentre altri 23 sono ancora attivi e vi stanno lavorando 13 Canadair, 8 fire-boss e 5 elicotteri, tra cui 2 S64. "Visto l'alto numero di incendi e nonostante il dispiegamento di tutte le risorse disponibili e il forte impegno a cui sono stati chiamati oggi gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri - sottolinea il Dipartimento - non è stato possibile garantire, per il momento, l'invio dei mezzi aerei su alcuni incendi". La Protezione Civile ribadisce inoltre che "la maggior parte degli incendi boschivi è causata da mano umana, a causa di comportamenti superficiali o, spesso e purtroppo, dolosi e che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente ai numeri di telefono d'emergenza 1515 o 115 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo".

    Incendi aumentati del 93% La Sicilia che brucia è solo l'ultimo campanello d'allarme, perché è dall'inizio dell'anno che gli incendi non danno tregua, colpendo indistintamente dal nord al sud: nei primi sette mesi del 2012 sono quasi raddoppiati rispetto all'anno scorso, con un +93% che ha fatto schizzare il numero dei roghi a 4.700. Il che significa 671 ogni mese. I dati del Corpo Forestale dello Stato non fanno altro che confermare una tendenza che si ripete quasi ogni estate, anche e soprattutto per colpa dell'uomo. Perché, come ripetono tutti gli esperti da anni, le fiamme sono spesso - se non sempre - di origine dolosa. Lo dicono i numeri: da gennaio ad oggi la Forestale ha denunciato 276 persone, più di una al giorno, e ne ha arrestate sette in flagranza di reato. E così migliaia di ettari di superficie boscata e non - quest'anno sono già 24mila - se ne vanno in fumo ogni anno per colpa di interessi privati, mancanza di prevenzione, scarsa manutenzione, politica dello scaricabarile. A peggiorare la situazione in questo 2012 ha contribuito anche il clima. "Nel primo trimestre dell'anno - dice la Forestale - a causa delle particolari condizioni climatiche che hanno interessato molte regioni a seguito delle forti nevicate, si sono verificati un numero di incendi superiore alla media del periodo, soprattutto nelle regioni del centro-nord, mentre nel corso dell'estate le maggiori criticità si stanno riscontrando in Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio". Ed infatti non è aumentato solo in numero complessivo degli incendi ma anche la superficie totale percorsa dal fuoco, circa il 63% in più rispetto all'anno scorso. Aumento che per la superficie boscata arriva al 110%. Numeri che fotografano una situazione che sta mettendo seriamente a rischio, come sottolinea la Coldiretti, i 10 milioni e 400mila ettari di patrimonio boschivo italiano e che però rischiano addirittura di essere ancor più impressionanti. L'allarme l'ha lanciato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli ad inizio luglio in un'audizione alla Camera e l'ha ribadito nei giorni scorsi in un'intervista a 'La Stampa'. Se quest'anno, in qualche modo, si è riusciti a far partire la campagna antincendi, ha detto in sostanza il numero uno della Protezione Civile, l'hanno prossimo si rischia di rimanere fermi a causa della mancanza di risorse. I conti sono presto fatti: quest'anno il Dipartimento ha avuto finanziamenti per 80 milioni di euro, che hanno consentito di avere a disposizione una flotta di 32 mezzi tra Canadair elitanker e Fireboss. Ma le previsioni per gli stanziamenti per il prossimo anno parlano di un taglio netto del 50%: il che consentirà di avere a disposizione soltanto 14 aerei per tutta Italia. Un incubo che alla Protezione Civile sperano di scongiurare, anche per evitare le ripetute polemiche e gli scaricabarile tra enti locali che anche oggi non sono mancati. "Ci sono stati problemi con la regione Sardegna sulla dislocazione dei Canadair ad Olbia e Cagliari - disse al Parlamento Gabrielli - ma il prossimo anno il problema sarà quello di averli a disposizione: la campagna antincendi boschivi si compone di 32 mezzi della flotta di Stato, metà dei quali Canadair. Per quest'anno ci sono le risorse, ma l'anno prossimo non sono previste e dunque la campagna è a rischio". "Dall'anno scorso - ha ribadito una settimana fa a La Stampa -, per colpa dei tagli, non s'è visto un euro. Dunque occorre fare delle scelte, stabilire delle priorità. E la lotta agli incendi lo é". Gabrielli ha già scritto al ministero dell'Economia in modo che nella discussione sulla legge di stabilità che si aprirà a settembre, si tenga conto della situazione. "Occorrono investimenti sia per la flotta area sia per le squadre di terra. Spero che qualcuno mi ascolti e che le mie parole non cadano nel vuoto: corriamo rischi troppo alti".

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