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    Nuova protesta dipendneti Fondazione Campanella davanti Regione

     

     

    Nuova protesta dipendneti Fondazione Campanella davanti Regione

    01 ago 12 Riesplode con forza la protesta dei dipendenti della Fondazione Campanella per la ricerca e la cura dei tumori di Catanzaro, che rischia la chiusura. Medici e infermieri della struttura hanno lasciato il tetto dell'edificio del campus Venuta dell'Università Magna Grecia, dove sono rimasti per giorni e dove si mantiene un presidio, per protestare rumorosamente davanti alla sede della Presidenza della Regione. I manifestanti, con tanto di fischietti e tamburi, chiedono di essere ricevuti dal presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti "per avere risposte - dicono - sul nostro futuro e sulla possibilità di proseguire il nostro lavoro senza dover emigrare". L'iniziativa di protesta di oggi è legata alle decisioni che la Regione Calabria dovrà prendere dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato le leggi regionali, impugnate anche dal Governo Monti, che puntavano a trasformare la Fondazione Campanella in ente pubblico. "Serve assolutamente un tavolo tecnico politico - affermano i professori Piersandro Tagliaferri e Pierfrancesco Tassone - con il presidente della Regione e il Rettore che discutano della questione fino alla sua definizione attraverso una soluzione che é possibile. Non possiamo più accettare che le promesse fatte soprattutto dalla Regione Calabria poi vengano regolarmente vanificate. Manca chiarezza e per questo ribadiamo la necessità di un tavolo tecnico che affronti e risolva il problema nella sua globalità. Ci sono migliaia di pazienti in terapia, oltre che ai lavoratori, che non sanno domani cosa faranno".

    Sono ore decisive per il futuro della Fondazione Tommaso Campanella per la ricerca e la cura dei tumori di Catanzaro, a rischio chiusura. Davanti allo spettro della messa in liquidazione della struttura, in tanti si sono ritrovati in un sit-in di protesta davanti alla sede della Presidenza della Regione a Catanzaro per chiedere risposte al governatore Giuseppe Scopelliti, che potrebbe decidere di recedere da socio della Fondazione, sollecitandolo a individuare vie d'uscita dal tunnel in cui si è precipitati dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha respinto le leggi regionali in base alle quali la Campanella sarebbe stata trasformata in ente pubblico. E Scopelliti che, sulla vicenda ha indetto una riunione ancora in corso, prima di chiudersi con i suoi tecnici a Palazzo Alemanni, ha incontrato i manifestanti assicurando impegno per trovare una soluzione e salvaguardare i livelli occupazionali. I dipendenti della struttura, malgrado un acquazzone, hanno mantenuto un presidio davanti alla sede della Regione. "Ieri abbiamo saputo - ha detto il direttore sanitario della Fondazione, Patrizia Doldo tra i partecipanti al sit-in assieme ad altri docenti - che il presidente oggi decide che cosa fare della fondazione. E l'idea è quella di chiuderla, cioé di recedere come socio fondatore. Sono dieci anni che lottiamo per questa fondazione e abbiamo circa dodicimila pazienti che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di avvisare altrimenti sarebbero stati tutti qui. Non abbiamo più fiducia in nessuno, abbiamo perso qualsiasi speranza". Scoraggiato ma non domo è anche Piersandro Tagliaferri, docente di oncologia e direttore di Unità operativa del Polo oncologico. "La battaglia - ha detto - vive purtroppo in una quotidianità spaventosa. A parte i lavoratori che sono qui a combattere, ci sono migliaia di pazienti che non sanno domani cosa faranno. Questo è il punto. Migliaia di pazienti in chemioterapia, in trattamenti oncologici sofisticati. Come facciamo a dire ai nostri pazienti: da domani andatevene. Ma dove dovranno andare e dove verranno accolti. Credo che si debba tutelare soprattutto il diritto dei calabresi ad essere curati bene in Calabria e per questo la Fondazione è essenziale. Se ci sono problemi amministrativi si risolvano e la migliore soluzione è quella di definire un piano di rilancio della Fondazione che permetta attraverso sperimentazioni gestionali di poter chiarire questo problema del pubblico privato. Sia chiara però una cosa: la Calabria se chiude la fondazione non risparmia soldi, ne spende molto di più. La fondazione messa nella condizione di lavorare è un abbattimento dei costi perché è in grado di offrire prestazioni che altrimenti pagheremmo salate altrove". "Bisogna mettere intorno alla stesso tavolo tecnico politico - ha detto un altro docente dell'ateneo in piazza, Pierfrancesco Tassone, direttore unità operativa oncologica - il presidente Scopelliti e il rettore dimodoché s'impegnino a definire la questione nella sua globalità. Non possiamo più accettare queste promesse sistematicamente non mantenute, anche da parte della Regione. Una realtà importante e specificamente orientata come la Fondazione Campanella non può disturbare un intero piano di rientro che poggia su ospedali fatiscenti e realtà che andrebbero riconsiderate con molta serietà". "In questi anni - prosegue Tassone - abbiamo avviato collaborazioni con importanti strutture sanitarie internazionali dando la possibilità a giovani calabresi di specializzarsi anche all'estero: che cosa ne sarà di tutto questo. Qualcuno se lo dovrebbe chiedere".

    Scopelliti incontra dipendenti. Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, appena giunto nella sede della Presidenza a Catanzaro ha incontrato i lavoratori della Fondazione Tommaso Campanella per la ricerca e la cura dei tumori che stamani hanno attuato un sit-in. Scopelliti è sceso dall'auto che lo ha condotto a Catanzaro, ha ascoltato le richieste che gli hanno rivolto medici e dipendenti della struttura preoccupati per il loro futuro spiegando che si sta lavorando per trovare una soluzione salvaguardando i livelli occupazionali e il livello di assistenza offerto dalla Fondazione Campanella. I dipendenti della Fondazione, che hanno sospeso la protesta dopo il breve incontro con Scopelliti, stanno sostando davanti alla sede della Presidenza della Regione Calabria.

    Il presidente della commissione sanità del consiglio regionale, Nazzareno Salerno, è intervenuto sulla situazione della Fondazione 'Tommaso Campanella'. "Non saranno - afferma Salerno - le decisioni della Corte Costituzionale, delle quali prendiamo atto e che non possiamo sindacare, riguardanti le leggi regionali 35/2011 e 50/2011, ed in particolare la disciplina del riconoscimento come ente di diritto pubblico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei tumori 'Tommaso Campanella', a fermarci nella nostra azione volta a preservare il futuro di una struttura sanitaria che costituisce un polo di eccellenza per la sanità calabrese, oltre che una fonte di speranza per chi, colpito da queste gravi malattie, vuole curarsi nella propria regione e non affidarsi a lunghi viaggi che spesso generano considerevoli disagi e si traducono in semplici illusioni". "Non sarebbe d'altra parte né saggio né ragionevole - prosegue - lasciare disperdere un inestimabile patrimonio di conoscenze scientifiche e professionali costruite nel tempo e non facilmente riproducibili o rintracciabili altrove. E' invece logico spendere tutte le proprie energie per individuare le soluzioni più opportune, non solo per assicurare in questo complesso momento storico continuità lavorativa ai dipendenti, ma anche per preservare il futuro di un centro che è una sorgente insostituibile di buona sanità e senza il quale ci si troverebbe di fronte ad un vuoto incolmabile che rischierebbe di pregiudicare seriamente la validità di tutta l'organizzazione del nostro sistema sanitario. Non ritengo accettabile per la popolazione calabrese che siano questioni di forma a determinare gli assetti e che realtà fondamentali debbano scomparire per effetto di controverse vicende giuridiche". Salerno ha evidenziato che "ai già rilevanti sacrifici imposti dal Piano di rientro, gli utenti non possono veder aggiunte privazioni ulteriori ma, al contrario, devono poter constatare la sensibilità delle classi dirigenti regionali e nazionali nell'affrontare questioni vitali. Ed è da irresponsabili, in questo contesto, procedere - come fa qualche esponente ancora in cerca della visibilità mancata - con strumentalizzazioni privilegiando la via dell'opportunismo politico anziché quella dell'interesse collettivo. Ciò che conta adesso è dare priorità ai malati ed alle loro famiglie mettendo al centro di ogni discussione il valore dell'uomo in quanto tale. Sono certo che il Presidente Giuseppe Scopelliti saprà, come sempre, farsi interprete delle esigenze dei cittadini e seguire la strada in grado di garantire la prosecuzione di servizi indispensabili per ogni società che voglia definirsi civile".

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