Inchiesta lavori G8: Covello unico indagato prosciolto - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Inchiesta lavori G8: Covello unico indagato prosciolto

25 set 11 "Il proscioglimento 'perche' il fatto non sussisté disposto nei miei confronti dal gup di Perugia mitiga l'amarezza che ho subito per la gratuita aggressione alla mia onorabilità e trasparenza". Lo afferma l'ex vicepresidente del Credito sportivo, Franco Covello, unico dei 19 indagati dell'inchiesta sui Grandi eventi prosciolto dal gup di Perugia. Secondo l'accusa, che il gup ha ritenuto infondata, Covello, ex senatore, nella qualità di vicepresidente dell'Istituto per il credito sportivo si sarebbe adoperato affinché al Salaria Sport Village, di proprietà dell'imprenditore Diego Anemone, venisse concesso un finanziamento di diciotto milioni di euro per la ristrutturazione dell'impianto. "Si tratta di un autorevole riconoscimento - aggiunge Covello - tra l'altro così dissonante rispetto al contestuale rinvio a giudizio di tutti gli altri imputati. Dedico il proscioglimento alla mia famiglia ed ai tanti amici, elettori e conterranei, che mi hanno sempre gratificato in ogni occasione elettorale, politica ed umana". Secondo i difensori, gli avvocati Ernesto d'Ippolito e Franco Sammarco, "il coinvolgimento di Franco Covello nell'inchiesta sui Grandi eventi ha rappresentato l'ennesima esorbitanza del potere inquisitorio in Italia. Nel processo intentato ai vertici dei lavori pubblici per i grandi eventi, Covello era, ed appariva, come un 'intruso'. Iscritto nel registro degli indagati lo stesso giorno di fine indagini, a due anni dai fatti e ad un anno dall'inizio della stesse indagini, con sintomatico, penoso ritardo, dopo che tre Procure avevano indagato sui fatti nulla rilevando a carico di Covello, quest'ultimo si è difeso nel processo pretendendo di essere interrogato dal pm e dimostrando analiticamente al magistrato la limpidezza e la trasparenza della sua condotta. Covello non si è avvalso delle clamorose nullità dell'istruttoria, esigendo di essere giudicato nel merito dei fatti, appunto insussistenti".