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    Tra TV digitale e pluralismo il Convegno Corecom a Reggio

     

     

    Tra TV digitale e pluralismo il Convegno Corecom a Reggio

    23 set 11 Si è concluso con un "question time" al quale hanno partecipato alcuni componenti la Commissione di Vigilanza sulla Rai, il convegno sul tema "Nuove frontiere della Comunicazione. Traguardi e prospettive per il Sud", organizzato a Reggio dal Corecom in collaborazione con il Consiglio regionale e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Agcom. Alla sessione moderata dal Capo Ufficio stampa del Consiglio regionale Gianfranco Manfredi hanno preso parte i parlamentari Roberto Rao, Vincenzo Vita e Luciano Sardelli componenti della commissione che hanno risposto alle domande e sviluppato gli argomenti emersi nel corso della discussione. Intanto, si è posta l'attenzione sui problemi che comporterà in Calabria, regione ortograficamente complessa, lo spegnimento dell'analogico: il cosiddetto "swich-off". Sardelli, richiamandosi all'esperienza degli altri Paesi dove è già avvenuto ha fatto appello "a fare fronte comune con il territorio per determinare un minore impatto del cosiddetto passaggio al digitale, e con minori problemi possibili". Non sono mancate valutazioni di ordine politico. Per Vita "il digitale non pone solo questioni di ordine tecnico, ma è il risultato di un conflitto di interessi presente in Italia". Vita ha definito un "errore clamoroso" il fatto che il passaggio sia avvenuto attraverso quello che ha definito un autentico "spezzatino" di continui spegnimenti per frequenze e per aree geografiche. "La Calabria - ha affermato - non credo che riuscirà a fare lo swich-off" aggiungendo "che almeno il surplus di frequenze vada a favore dell'emittenza locale". Per Rao "il digitale, non è l'unica strada e - ha detto - tra qualche anno ce ne accorgeremo". Rao ha auspicato che prima dell'approdo in Calabria "si rivedano gli errori commessi altrove". Altro problema affrontato nel question time è stato il futuro dell'emittenza locale con l'avvento del digitale. "Emittenza che - ha sostenuto Vita - è stata sostanzialmente distrutta dalla destra a fronte di un centrosinistra che ha sempre avuto maggiormente a cuore la libertà di informazione". Per Sardelli "ogni momento di cambiamento comporta delle difficoltà. E questo è un momento di difficoltà. Non mi pare che le considerazioni dell'opposizione portino a qualche soluzione. Non penso - ha aggiunto - che il mondo vada verso la polverizzazione dell'informazione. La direzione è invece quella della concentrazione, dell'incremento della qualità. Le emittenti locali vanno risarcite, rispetto al passaggio al digitale, ma non possiamo pretendere di assisterle". Rao, precisando di non volere la demonizzazione del digitale "ma di come si è utilizzato questo strumento" ha lanciato l'idea di un "filtro" con chiari criteri di accesso che impediscano a tutti di essere messi sullo stesso piano. Oggi si colpiscono tutti con tagli lineari, ma non si premia chi lavora seriamente, producendo informazione e buona programmazione". Tra le domande rivolte ai rappresentanti della Commissione di Vigilanza, quella del direttore della sede calabrese dell'emittente di Stato Demetrio Crucitti (RPT Demetrio Crucitti) che ha sollevato l'esigenza di tutelare le minoranze linguistiche. "Questione - ha detto - che deve trovare nuovo spazio ed attenzione nel contratto di servizio della Rai".

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