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    Fallisce Farmacia, arrestato assessore-farmacista di Zambrone

     

     

    Fallisce Farmacia, arrestato assessore-farmacista di Zambrone. Sequestrati beni per 400mila euro

    20 set 11 Un farmacista, Pasquale Antonio Purita, di 50 anni, assessore alla sanità del Comune di Zambrone, nota località turistica del vibonese, è stato arrestato stamani insieme alla moglie, Carmelina Accorinti, di 43, per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della loro farmacia e per tentata estorsione. Nel corso dell'operazione, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Vibo Valentia e dai carabinieri della Compagnia di Tropea, sono anche stati sequestrati beni per 400 mila euro. Dalle indagini condotte dalla guardia di finanza è emerso che i coniugi farmacisti avevano ceduto illegittimamente beni per impedire ai creditori di potersi rivalere. Successivamente, quando la licenza della farmacia è stata messa all'asta, Purita e la moglie, secondo quanto accertato dai carabinieri, hanno minacciato in vari modi un imprenditore affinché non partecipasse all'asta. In un caso Purita ha anche fatto intervenire i vigili urbani perché verificassero se i locali in cui sarebbe dovuta sorgere la nuova farmacia di Zambrone fossero a norma. Al termine delle indagini, la Procura di Vibo ha chiesto al gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare che è stata eseguita oggi. La moglie di Purita ha ottenuto i domiciliari.

    Prima ha cercato di dissuadere il farmacista che voleva rilevare la sua attività con velate minacce, poi, ad asta conclusa, ha cercato di impedire che riuscisse a trovare un immobile nel quale impiantare l'attività. Sono questi comportamenti che hanno indotto il gip di Vibo Valentia a contestare anche l'accusa di estorsione a carico del farmacista Pasquale Antonio Purita, di 50 anni, assessore alla sanità del Comune di Zambrone, e della moglie Carmelina Accorinti, arrestati stamani anche con l'accusa di bancarotta fraudolenta da carabinieri e guardia di finanza. Dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Tropea è emerso che dopo l'aggiudicazione della licenza dell' attività fallita dei coniugi Purita da parte di un altro farmacista, l'arrestato è intervenuto su proprietari di immobili per impedire che questi ultimi cedessero in locazione al vincitore dell'asta locali nei quali avviare l'attività di farmacia. Inoltre, per osteggiare la nuova farmacia, Purita e la moglie continuavano ad esercitare in forma sommersa la loro attività tenendo, nonostante la chiusura per fallimento, confezioni di medicinali vendibili esclusivamente dietro presentazione di ricetta medica e recandosi in altre farmacie di Tropea per depositare ricette mediche raccolte a Zambrone al fine di ritirare i relativi medicinali da ridistribuire. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Vibo, dal canto loro, hanno accertato che Purita, nel corso della procedura fallimentare, aveva ceduto risorse finanziarie e parte del patrimonio immobiliare cedendolo alla società Aramoni costituita apposta e rappresentata legalmente dalla moglie. Purita, infine, è accusato anche di falsità ideologica per aver falsamente attestato dinanzi ad un pubblico ufficiale il trasferimento di un ramo d'azienda dell'impresa fallita.

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