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    Foto di Azzarà anche su comuni di Roma e Milano

     

     

    Foto di Azzarà anche su comuni di Roma e Milano

    16 set 11 Un cartellone che raffigura il volto di Francesco Azzarà, il volontario di Emergency rapito il 14 agosto a Nyala, capitale del Darfur, è stato srotolato sulla piazza del Campidoglio. L'iniziativa ufficializza quella di qualche giorno fa da parte del consigliere capitolino del Pd, Dario Nanni, ma che non era ufficiale. Oggi il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha spiegato "questi italiani che sono nel mondo a fare opere di solidarietà e cooperazione devono essere tutelati. Guai a qualsiasi forma di dimenticanza e abbandono". Per questo, "abbiamo accettato - ha aggiunto - questo invito perché vogliamo dire con chiarezza che la nostra amministrazione è a disposizione per altre iniziative che tengano alta l'attenzione. E' passato un mese e dobbiamo fare in modo che ci siano risposte adeguate per garantire il massimo impegno delle istituzioni italiane e internazionali affinché ci sia questa liberazione. Roma come sempre è a disposizione per difendere tutti gli italiani che rischiano la loro vita per il bene dell'umanità ". Nanni ha espresso la sua soddisfazione "per questa iniziativa perché pensiamo che la capitale d'Italia deve raccogliere queste iniziative a sostegno di figure positive. Meglio tardi che mai".

    Da questa mattina, sulla facciata di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, spicca la gigantografia dell'immagine di Francesco Azzarà, il cooperante di Emergency rapito in Sudan lo scorso 14 agosto. A esporre lo striscione con scritto 'Liberate Francesco Azzara'' sono stati il sindaco Giuliano Pisapia, il presidente dell'organizzazione Cecilia Strada e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo. "Non ci sono più stati contatti con Francesco dopo quello di mercoledì scorso durante il quale ci ha detto che era in buona salute e che teneva duro", ha spiegato Cecilia Strada. Nonostante non ci siano state poi altre novità "siamo abbastanza fiduciosi - ha aggiunto - e stiamo facendo il possibile e l'impossibile per riportarlo a casa e al suo lavoro". L'iniziativa di oggi, come quella analoga che avverrà sempre oggi a Roma, "serve oltre a non far sentire soli i parenti di Francesco, anche a mandare un segnale in Sudan e ai rappresentanti istituzionali". La presidente di Emergency, che si è augurata che "sia lo stesso Francesco a togliere questo striscione", ha affermato di "non essere a conoscenza dell'eventuale esistenza di una trattativa per la sua liberazione, anche perché a noi non sono mai arrivate né direttamente né indirettamente alcun tipo di richieste dai rapitori, ma questo - ha concluso - non esclude che sia in corso da parte di altri soggetti". Lo striscione è stato esposto dopo l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio comunale di una mozione con primi firmatari Emanuele Lazzarini (Pd) e Patrizia Quartieri (Sel). "E' un doveroso segno di vicinanza della città di Milano a Francesco e alla sua famiglia", hanno spiegato.

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