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    Evaso Pelle, Reazioni

     

     

    Evaso Pelle, Reazioni

    15 set 11 La relazione predisposta dal Prefetto Basilone che ha portato, nel 2006, allo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell'A.S.L. di Locri (R.C.) aveva evidenziato le numerose presenze, tra il personale sanitario e parasanitario del P.O. della città, di parenti, alcuni anche stretti, di noti boss della 'ndrangheta dell'area jonica reggina; così come la stessa relazione evidenziava rapporti con la criminalità organizzata attraverso convenzioni e servizi esterni. Pur tuttavia, dopo lo scioglimento in questione, nessun provvedimento giudiziario o amministrativo è intervenuto per allontanare ed interrompere quei rapporti all'interno del P.O. di Locri. Lo afferma Angela Napoli Componete Commissione Parlamentare Antimafia e Coordinatrice Regionale FLI Calabria. Addirittura, inspiegabilmente, la Regione Calabria non ha provveduto, fino ad oggi, ad ottemperare in accordo con il Ministero dell'Interno al deliberato che prevedeva l'accorpamento dell'A.S.L. di Locri con l'A.S.P. di Reggio Calabria così come avvenuto per ogni singola provincia con le altre A.S.L. calabresi. Appare, inoltre, di fronte a quanto sopra e in aggiunta ai numerosi omicidi che sono avvenuti nel P.O. di Locri, altrettanto grave la mancanza di controlli all'interno e all'esterno dello stesso. E', altresì, più che comprovato l'interesse che la 'ndrangheta ha nel settore della sanità calabrese ed è pertanto, estremamente grave che da tale P.O. sia riuscito ad evadere, con un piano strategicamente predisposto, il boss della omonima cosca di San Luca Antonio Pelle. L'evasione, sulle cui responsabilità mi auguro possa essere fatta chiarezza con celerità, dimostra come non siano in atto in Calabria i dovuti interventi utili a garantire l'espiazione della pena per tutti i boss della 'ndrangheta e ci si adagi solamente, con troppa facilità, sugli esiti derivanti dalla cattura degli stessi criminali.

    ''L'evasione del boss Pelle dall'ospedale di Locri è un episodio gravissimo su cui va fatta immediata chiarezza". E' quanto afferma il vicesegretario dell'Udc Mario Tassone, componente della commissione Antimafia. "E' inammissibile che per una leggerezza del genere si possa pregiudicare e mortificare lo straordinario lavoro compiuto in questi anni da magistrati e forze dell'Ordine contro una delle faide più pericolose e sanguinarie del panorama criminale internazionale, come quella di San Luca. Chiediamo al governo di dare spiegazioni sull'accaduto al Parlamento e al Paese", conclude.

    "Se, come afferma il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri - grazie ad alcune intercettazioni ambientali, si era riusciti a capire che Pelle stava progettando da tempo la sua fuga, non è tempo di chiedersi se il boss avesse complici, ma se sia stato davvero fatto tutto perché questa non avvenisse facendo chiarezza sul livello di sorveglianza al quale era sottoposto nell'ospedale di Locri". Rosa Villecco Calipari, vicepresidente dei deputati PD e parlamentare calabrese commenta la fuga di Antonio Pelle, il "mamma" della 'ndrangheta di San Luca protagonista della faida culminata nella strage di Duisburg ricoverato cinque giorni fa in ospedale dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari per anoressia. "So che la Dda di Reggio Calabria, d'intesa con la procura di Locri, ha avviato un'inchiesta, ma apprendo che nei suoi giorni di ricovero in ospedale il boss non era sottoposto ad un piantonamento fisso e che le forze dell'ordine si recavano a fare controlli in vari momenti della giornata". "Dopo tanti commenti positivi - conclude Calipari - oggi è una brutta giornata per i calabresi onesti. E' sconcertante che si possa pregiudicare lo straordinario lavoro compiuto in questi anni da magistrati e forze dell'ordine contro una delle faide più pericolose. Per questo chiediamo al governo di dare spiegazioni sull'accaduto al Parlamento e a chi la 'ndrangheta la combatte ogni giorno".

    ''Ci auguriamo che l'inchiesta aperta dalla DDA di Reggio Calabria sull'evasione del boss della 'ndrangheta Antonio Pelle dall'ospedale di Locri porti quanto prima ad un pieno accertamento delle responsabilità in questa vicenda che ha il sapore di qualche film sulla 'mala', ma che invece appartiene a una triste realtà": lo afferma Pina Picierno, parlamentare PD. "Già domenica scorsa Il Quotidiano della Calabria aveva denunciato come l'ospedale di Locri fosse privo di una sorveglianza fissa da parte delle forze dell'ordine. Ora è fondamentale capire se queste omissioni siano state frutto di negligenza o pianificate da qualcuno, perché offende e umilia l'impegno di molti magistrati e agenti delle forze di polizia, nonché tutti i cittadini perbene, pensare che in maniera tanto semplice uno dei principali responsabili della tragica faida tra le famiglie Pelle- Vottari e Nirta-Strangio, culminata con la strage di Duisburg, possa ora darsi nuovamente alla latitanza", conclude.

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