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    Terzo giorno di sciopero sulla torre a Cutro, ora su anche le mogli

     

     

    Terzo giorno di sciopero sulla torre a Cutro, ora su anche le mogli

    14 set 11 Da questa mattina ci sono anche cinque donne sulla ciminiera dello stabilimento di biomasse Eta di Cutro, al fianco dei mariti che due giorni fa hanno avviato la protesta contro il mancato adeguamento dell'impianto per la produzione di energia elettrica, così come era stato assicurato. Gli operai della centrale, del gruppo Marcegaglia, si trovano in cassa integrazione e chiedono rassicurazioni sul loro futuro lavorativo. La protesta ieri ha coinvolto anche i figli degli operai che, insieme alle mamme, si sono incatenati simbolicamente al recinto dello stabilimento per sostenere i loro congiunti. Stamani, però, le donne hanno deciso di rendere ancora più eclatante la loro forma di sostegno alla protesta ed hanno deciso di salire sulla ciminiera per stare accanto ai loro mariti. Una di loro, ha riferito un operaio, soffre pure di vertigini, ma pur di stare accanto al marito ha deciso di salire ugualmente. La situazione, sul reticolato posto a 56 metri da terra, si fa sempre più difficile col passare delle ore. "La struttura - spiega un operaio - è realizzata per oscillare in caso di vento. E qui di vento ce n'é molto. Il giorno si superano i 40 gradi di temperatura e stamani siamo anche stati raggiunti dal fumo sprigionato da un mucchio di biomasse che ha preso fuoco per autocombustione. Un collega è anche rimasto lievemente intossicato, ma non è voluto scendere. Siamo esasperati. Non ce la facciamo più, vogliamo risposte". Agli operai è stato comunicato che i dirigenti del Gruppo Marcegaglia dovrebbero partecipare ad un incontro in programma il 21 settembre, ma i lavoratori non si fidano. "E' da prima dell'estate - spiega un lavoratore - che andiamo avanti di rinvio in rinvio. Adesso vogliamo certezze".

    Visita vicepresidente Regione Stasi. La vicepresidente Antonella Stasi, stamani, ha fatto visita alla centrale biomasse ETA (Gruppo Marcegaglia) a Cutro, occupata dai 44 operai, per portare la solidarietà - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - anche a nome del Presidente Scopelliti e della sua Giunta ai lavoratori ed a tutte famiglie coinvolte assicurando che, per quanto di competenza della Giunta regionale, si farà di tutto per garantire l'occupazione e il mantenimento delle attività produttive. "E' paradossale - ha dichiarato la vicepresidente - quello che sta accadendo ad una azienda leader in Italia per competenza e professionalità, tanto più che quello dell'energia non può essere certamente definito un settore in crisi. La Regione Calabria è disponibile ad incontrare ed ascoltare l'azienda e insieme verificare eventuali percorsi per il rilancio di tale attività. Ringrazio il Prefetto Panico per l'importante lavoro di mediazione e le forze dell'ordine che contribuiscono alla tutela di questi lavoratori esasperati. Ho dato la disponibilità a partecipare all'incontro che si terrà in prefettura al fine di valutare direttamente la situazione e supportare le iniziative necessarie da mettere in atto. La vertenza ETA - ha concluso la vicepresidente Stasi - deve coinvolgere necessariamente istituzioni e cittadini tutti, perché la Provincia di Crotone non può più permettere che la lista dei percettori di ammortizzatori sociali lieviti ancora".

    I figli degli operai sotto la torre

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