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    Reggio Calabria, Mons. Mondello "Feste religiose non siano dei gruppi mafiosi"

     

     

    Reggio Calabria, Mons. Mondello "Feste religiose non siano dei gruppi mafiosi"

    13 set 11 "Il vero problema delle feste religiose non è la festa religiosa in sé, ma l'aver tollerato che questa lentamente passasse dall'essere manifestazione della fede del popolo cristiano al diventare una impresa, più o meno redditizia, affidata o accaparrata da gente lontana dalla Chiesa, che disconosce il significato stesso della festa cristiana e che intende gestire la manifestazione secondo capricci e finalità spesso innominabili". E' quanto afferma l'Arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Vittorio Mondello, nel messaggio alla città in occasione della 'Madonna della Consolazione'. "In questo modo - aggiunge - le feste religiose, sempre più spesso, hanno tristemente smesso di essere feste del popolo cristiano; e sono di fatto diventate, nel loro svolgersi, proprietà di gruppi, alle volte mafiosi, che preferiscono, per i loro fini, presentare forme più o meno paganeggianti della stessa festa. E' urgente e indifferibile che la comunità cristiana si riappropri delle feste religiose". Nel corso dell'omelia l'arcivescovo di Reggio Calabria ha anche affermato che "parlare di dialogo con la cultura implica la necessità di sperimentare tale dialogo dentro i luoghi dove la 'cultura in senso alto' si realizza: le Università. Reggio, da tradizionale città di universitari e laureati fuori sede, è divenuta ormai 'citta' universitarià con la presenza articolata di numerosi Atenei e Facoltà e di Istituti Superiori anche cattolici occorre considerare l'università il luogo naturale di dialogo tra credenti e non credenti. Il luogo privilegiato in cui i credenti affinano gli strumenti per l'elaborazione e la trasformazione culturale alla luce del Vangelo data la rapidità delle odierne trasformazioni culturali, sociali, tecnologiche, l'urgenza di un'autentica elaborazione culturale da parte della comunità cristiana è oltremodo evidente". "La nostra Chiesa - conclude mons. Mondello - sicuramente sta già facendo molto, e non può essere altrimenti, per la trasmissione della fede, pur con luci ed ombre; ma sicuramente può fare molto di più, e ne ha le capacità, gli strumenti, soprattutto le persone. Bisognerà, perciò, tenere ferma la convinzione che Cristo ha inviato nel mondo la Chiesa proprio per continuare la sua missione. E alla Madonna della Consolazione, Madre piena di tenerezza e attenzione verso il Popolo e la Città di Reggio, chiediamo che impetri dal Signore la grazia per questa nostra Chiesa di saper essere una comunità evangelizzatrice e portatrice di consolazione agli uomini e alle donne di questo tempo".

    Il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, ha rinnovato stamane il voto della Città alla Madonna della Consolazione donando il tradizionale cero votivo. "E' con profonda emozione - ha detto Arena - che, a pochi mesi dal mio insediamento, rinnovo l'antico voto fatto dalla città di Reggio verso la venerata effigie della Madonna della Consolazione. E' un evento che si fonda su una tradizione secolare, da quando i nostri antenati avvertirono forte il bisogno di manifestare la propria gratitudine verso colei che, più volte e in più modi, ha abbracciato con la sua materna protezione l'intera città e i suoi figli. Per me, in particolare, l'offerta del cero rappresenta l'occasione per una riflessione sul senso profondo del mio mandato, del ruolo che sono stato chiamato a svolgere e sul futuro della nostra amata città. In questi pochi mesi ho preso atto di quali e quanti siano i problemi che preoccupano ogni giorno i nostri concittadini a causa della difficile congiuntura che affligge il nostro Paese. Ma da Sindaco, l'aspetto che maggiormente mi assilla è il pericolo che tutto ciò possa determinare la perdita della fiducia e della speranza di proseguire nel percorso di crescita intrapreso. Questo non possiamo permettercelo perché una città che perde la fiducia rischia il declino". Il sindaco ha poi ricordato che "proprio in questi momenti si manifesta la grandezza di una comunità, dei suoi amministratori e dei suoi cittadini: quando - dinanzi ai problemi - non ci si nasconde, né si cercano scorciatoie, ma si ha il coraggio di affrontarli a viso aperto, con l'umiltà di chi ne conosce il peso e l'onestà di chi ha il dovere della chiarezza. Ed è in un momento così delicato e difficile che un'amministrazione attenta deve guardare verso chi, maggiormente, rischia di perdere la fiducia e la speranza: i giovani, i disoccupati, gli emarginati, coloro che vivono situazioni di disagio. Il Federalismo, più che una imposizione dall'alto deve essere vissuto come un'opportunità, che consente alla cittadinanza di ritrovare il senso di appartenenza alla collettività intesa come unione di uomini e di idee. In un momento così delicato, è dovere della Amministrazione che ho l'onore di guidare, ricercare ogni soluzione affinché i giovani reggini possano trovare nella loro città adeguati sbocchi lavorativi. Abbandonare la propria terra non dovrà più essere una dolorosa necessità, ma solo eventualmente il frutto di una libera scelta". "Proprio per questo - ha concluso - è necessario plasmare un modello di governo cittadino che valorizzi la famiglia e la scuola, nuclei fondanti della società. La preghiera più importante, però, che rivolgiamo infine alla Madre Celeste, è quella di sostenere la nostra comunità nella lotta alla criminalità che ha inferto ferite profonde al nostro tessuto sociale".

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