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    Piantagione di canapa scoperta da Gdf ad Acquappesa

     

     

    Piantagione di canapa scoperta dalla Gdf ad Acquappesa, era nascosta da un tunnel

    07 set 11 Una piantagione di 526 arbusti di canapa indiana, protetta da una fitta coltre di rovi in mezzo ai quali era stato realizzato un tunnel di 30 metri, è stata scoperta dalla guardia di finanza della Brigata di Cetraro. La piantagione è stata individuata anche grazie all'ausilio dei mezzi aerei su un pendio di montagna, in una zona impervia e quasi impenetrabile nel territorio di Acquappesa, recintata da una coltre di rovi. I finanzieri, tuttavia, sono riusciti a scoprire il tunnel, costituito dai rovi sovrastanti, e che costituiva l'unica via di accesso alla coltivazione. Le piante erano alte circa 2 metri e mezzo ed erano state da poco concimate. L'irrigazione era garantita grazie ad un impianto attivato a distanza e mimetizzato tra i rovi.

    L'accesso attraverso il tunnel

    La Brigata della Guardia di Finanza di Cetraro a cavallo tra la sera di venerdi 2 settembre e la mattina del giorno successivo, in una fascia di territorio dell'agro del comune di Acquappesa, ha effettuato il sequestro di una piantagione di canapa indiana per complessive nr. 526 piante nei confronti di ignoti coltivatori. Considerando l'enorme aumento della fenomenologia in argomento nel territorio calabrese, la Guardia di Finanza nel periodo estivo ha intensificato i controlli in materia di stupefacenti, con particolare attenzione alle illecite coltivazioni di piantagioni di canapa indiana. I Finanzieri anche grazie all'ausilio dei mezzi aerei in dotazione al Corpo si sono dedicati in modo particolare a tali investigazioni conseguendo, come negli anni passati, notevoli risultati. Tuttavia, nel corso del tempo i militari hanno riscontrato sempre maggiori difficoltà nell'individuazione di queste attività illecite in quanto molto spesso i malviventi cercano di occultare e rendere inaccessibili le zone dedite alle suddette coltivazioni. Un esempio di quanto detto è sicuramente il recente sequestro che è stato ottenuto solo grazie alla costante e alla diuturna attività di ricerca degli ormai esperti Finanzieri. La coltivazione in parola, infatti, era situata su un pendio di montagna in una zona impervia e quasi impenetrabile, recintata da una coltre di rovi che in realtà celava al suo interno la piantagione impedendone, di fatto l'individuazione. Tuttavia, solo grazie alla caparbietà dei militari si rinveniva un tunnel costituito dai rovi sovrastanti, lungo circa 30 metri, che costituiva l'unica via di accesso alla coltivazione. Le piante rinvenute raggiungevano circa i 2 metri e mezzo di altezza, ed erano state da poco concimate e venivano irrigate grazie ad un impianto attivato a distanza mimetizzato tra i rovi. Sono tutt'ora incorso attività investigative, al fine di individuare i proprietari dei terreni e gli ignoti coltivatori. Per i fatti descritti è stata presentata apposita denunciata alla Procura della Repubblica di Paola, nei confronti di ignoti.

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