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    Continuano le iniziative a sostegno della liberazione di Azzarà

     

     

    Continuano le iniziative a sostegno della liberazione di Francesco Azzarà

    07 set 11 Sul sequestro di Francesco Azzarà, l'operatore di Emergency rapito in Sudan, "notiamo un certo disinteresse nella stessa opinione pubblica e nel mondo dell'informazione". E' quanto sostengono 30 parlamentari di vari partiti in una interrogazione al Ministro degli Esteri in cui si chiede di sapere "cosa intenda fare il Governo in merito al rapimento del giovane 'operatore per la pace' per giungere al più presto alla positiva conclusione della drammatica vicenda". L'interrogazione, è scritto in una nota, è firmata, tra gli altri, da Francesco Laratta, Lapo Pistelli, responsabile esteri del Pd, Laura Garavini, capogruppo Pd in Commissione antimafia, Angela Napoli, Olga d'Antona, Luigi Muro, Carmen Motta, Doris Lo Moro, Nicodemo Oliverio, Cesare Marina, Maria Grazia Laganà Fortugno, Sandro Brandolini, Maino Marchi, Marco Calgaro, Renzo Carella. "Dal 14 agosto - è scritto nell'interrogazione - è stato sequestrato in Darfur Francesco Azzarà che operava in un ospedale pediatrico nel Darfur. Un operatore stimato ed apprezzato da tutti. Da quel momento si sono perse le sue tracce e nessuna notizia si è avuta in merito alla sorte di Francesco. Abbiamo notato come in altri simili casi la mobilitazione è stata forte, decisa, ma questa volta notiamo un certo disinteresse nella stessa opinione pubblica e nel mondo dell'informazione. Francesco lavora da sempre per gli ultimi, per i bambini, per la gente che viene sottomessa, soffocata, violentata in un teatro di guerra agghiacciante qual'é il Darfur. Si tratta di un operatore di pace, di una persona sempre disponibile, un giovane che ha scelto l'impegno diretto anche a rischio della propria vita, in un mondo sconfitto dalla violenza e dalla guerra. Francesco ha lavorato per i disperati, contro gli stermini, l'odio, le vendette. Grazie a Emergency, Medici senza Frontiere, i Padri Comboniani, le tante Organizzazioni e le Istituzioni governative e non, la pace si afferma anche nei luoghi di morte". Intanto, per venerdì prossimo, alle 11, è stata fissata una manifestazione di solidarietà a casa di Francesco a Motta San Giovanni cui parteciperanno rappresentanti istituzionali, volontari e semplici cittadini ed il deputato del Pd Laratta, secondo il quale c'é "ancora troppo silenzio e sottovalutazione sul rapimento di Francesco".

    Francesco Azzarà, il giovane calabrese volontario di Emergency, catturato a Nyala nel Sud Darfur, nel 2004 ha lavorato nel porto di Gioia Tauro. Tra le sue esperienze professionali, che lo hanno visto presente in varie parti del mondo, Francesco si è impegnato all'interno dello scalo calabrese con la stessa passione che ha contraddistinto ogni sua attività. Un'esperienza che, certamente, ha contribuito ad arricchire il suo percorso di crescita umana ma anche professionale. Nello scalo leader del transhipment, Azzarà si è occupato dell'organizzazione dei turni di arrivo e partenza delle grandi navi container, giunte a Gioia Tauro dopo aver attraversato le linee di navigazione internazionali all'interno del circuito del Mediterraneo. Quelle stesse che, adesso, simbolicamente dovranno essere ripercorse dall'appello che, dallo scalo portuale calabrese, riparte con forza per rinvigorire la richiesta di una sua pronta e celere liberazione. Da oggi, infatti, nella sempre più ricca catena di solidarietà che si è stretta intorno alla famiglia Azzarà, si è aggiunto un nuovo anello: quello dell'Autorità portuale di Gioia Tauro e della Calabria che, su impulso del presidente ing. Giovanni Grimaldi e del segretario generale avv. Salvatore Silvestri, ha inteso manifestare la propria vicinanza per contribuire, altresì, a mantenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e delle Istituzioni, impegnate a riportare Francesco a casa. Nel sito internet dell'Ente il messaggio a sostegno dell'operatore di Emergency è stato diffuso attraverso la pubblicazione di un banner che si apre al centro dell'homepage. Da oggi, all'ingresso principale del porto di Gioia Tauro, è stato affisso uno striscione che riproduce la foto del ragazzo, residente a Motta San Giovanni in provincia di Reggio Calabria. Un volto, particolarmente, noto a tanti lavoratori portuali di Gioia Tauro che in passato, da colleghi e da amici, lo hanno visto lavorare con grande passione e dedizione al loro fianco

    "A nome di tutte le organizzazioni aderenti al Forum Terzo Settore della Calabria voglio esprimere vicinanza, sostegno e affetto alla famiglia di Francesco Azzarà e alla sua organizzazione, Emergency". E' quanto afferma, in una nota, Katia Stancato portavoce del Fts Calabria sulla vicenda del volontario sequestrato in Darfur. "In questo momento - prosegue Stancato - è fondamentale tenere alta l'attenzione dei media e della pubblica opinione su una vicenda drammatica che speriamo si risolva al meglio e in tempi rapidi. Il Fts della Calabria si unisce ad Emergency nel chiedere alle istituzioni competenti di agire ogni leva possibile per una soluzione diplomatica e serena della vicenda. Noi parteciperemo e rilanceremo le iniziative che il comitato 'Liberate Francesco' vorrà organizzare, a partire dall'esposizione dello striscione con la foto del volontario sulla nostra sede a Lamezia Terme".(ANSA).

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