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    PG Macrì choc: liberalizzare le droghe, I boss votano Lega

     

     

    PG Macrì choc: liberalizzare le droghe, I boss votano Lega

    05 set 11 "Ormai è acclarato che il proibizionismo è criminogeno e genera reati. Non è servito a combattere il business della 'Ndrangheta, che e' cresciuto a dismisura. Questa strada non ci porta da nessuna parte. Per questo dobbiamo rompere il tabù e valutare la liberalizzazione di tutte le droghe, anche quelle pesanti". Vincenzo Macrì, già Aggiunto Procuratore Antimafia, oggi Procuratore Generale della Corte di Appello di Ancona, ospite di KlausCondicio, non lascia dubbi sulla sua posizione. "Bisogna andare oltre l'esperienza di Zurigo o dell'Olanda (che hanno liberalizzato solo le droghe leggere, ndr) e affrontare il problema a livello internazionale, perché sul paino locale non serve. Bisogna andare oltre e fare scelte più coraggiose". E alla domanda di Klaus Davi: "Ma lei che soluzioni propone?", Macrì ha risposto: "Non ho ricette, non faccio il politico. Ma credo che una riflessione pubblica su questo tema vada promossa". L'ex Procuratore Aggiunto Antimafia si dice consapevole dello scalpore che la sua posizione potrebbe suscitare e nel corso del programma spiega: "Non ho paura di diventare impopolare, mi baso sui fatti: l'ultimo rapporto annuale di Eurispes ci dice che nel 2010 il giro d'affari delle mafie italiane si aggira intorno ai 180 miliardi di euro. Di questo giro d'affari complessivo, il 60% circa è rappresentato dai proventi del traffico di droga. Una percentuale molto alta, siamo intorno ai 100 miliardi, una cifra destinata a salire di anno in anno. Nel 2004, infatti, il giro d'affari delle mafie italiane era ancora di 100 miliardi; dal 2004 al 2010 è cresciuto quasi del doppio".

    I boss votano Lega. "Non mi stupirei se scoprissi che nell'elettorato leghista ci fosse anche una componente mafiosa. La mafia ha tutto da guadagnare nella scelta separatista, perché favorirebbe il controllo delle regioni meridionali. Leonardo Messina, che fu uno tra i più lucidi collaboratori di giustizia siciliani, lo ha detto apertamente in Commissione antimafia: noi cerchiamo il separatismo del Sud dal resto del Paese, così la mafia si fa Stato. E' questa la strada a cui loro non hanno mai rinunciato". Lo ha detto Vincenzo Macrì, ex Procuratore Aggiunto Antimafia, oggi Procuratore Generale della Corte di Appello di Ancona, ospite di KlausCondicio. "L'interesse mafioso è compatibile con quello leghista, non si può escludere che la mafia spinga per il separatismo. I progetti delle mafie guardano all'evoluzione di un progetto separatista".

    Servizi segreti orientano cosche. "Penso che i nostri servizi segreti abbiano orientato anche i comportamenti della 'Ndrangheta''. Lo ha detto a KlausCondicio l'ex Procuratore Aggiunto Antimafia, oggi Procuratore Generale della Corte di Appello di Ancona Vincenzo Macrì, che ha poi spiegato: "Il recente episodio di Giovanni Zumbo, professionista di famiglia non mafiosa che lavorava con i tribunali nella gestione dei beni confiscati, che nel 2010 si è presentato a casa della famiglia di 'ndrangheta Pelle dicendo di essere mandato dai servizi, portando in dono alle cosche una serie di informazioni riservatissime sulle indagini in corso nei loro confronti, assicurandoli che sarebbe stato in grado di avvertirli con anticipo quando sarebbero scattate le misure cautelari, mi fa pensare ad un ipotesi azzardata, ma che penso. Cioe' che i servizi abbiano in qualche modo orientato anche i comportamenti dell"Ndrangheta come agenzia di servizi criminali per alcune operazioni, anche di tipo economico e politico". Nel corso del programma Macrì ha poi aggiunto: "Bisogna poi vedere se queste attività fanno capo ai servizi ufficiali, oppure se ci sono sezioni collaterali che hanno compiti particolari che svolgono in autonomia. Non parlo di servizi 'deviati', che forse può essere ripetitivo, però questa attività c'é. Il caso Mattei é uno dei maggiori esempi, ma ci sono casi anche più recenti".

    Gasparri: Frasi da brividi. "Evidentemente il dottor Macrì non ha mai avuto contatti con tossicodipendenti né con le loro famiglie. Avrebbe assunto un atteggiamento ben diverso e soprattutto si sarebbe guardato bene dal dire con tanta faciltà che la liberalizzazione delle droghe può essere una soluzione per combattere la 'ndrangheta''. Lo dice il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. "Da un procuratore antimafia - osserva Gasparri - ci saremmo aspettati ben altro rigore che non il sostegno a tesi antiproibizioniste in netto contrasto con le politiche sociali adottate da molti Paesi europei e soprattutto contro ogni studio medico-scientifico sui devastanti effetti derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti, comprese le cosiddette droghe leggere". "Mafia, 'ndrangheta e camorra - sostiene Gasparri - non si combattono con il lassismo ma con la fermezza. E da un procuratore antimafia ci saremo aspettati ben altre riflessioni che non le sue tesi da brividi''

    Giovanardi "Terrorizati da dichiarazioni Macrì". "Se il dottor Macrì non ha paura ad esprimere i suoi pensieri su droga e criminalità organizzata, noi invece siamo terrorizzati che magistrati in servizio pensino di combattere la 'ndragheta favorendo la libera diffusione di quel killer micidiale che e' la droga per chi la consuma e per chi ne subisce gli effetti (basti pensare agli incidenti stradali)". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. "Ritenere poi - aggiunge - che la 'ndrangheta possa sparire e non riciclarsi in traffici altrettanto sordidi, sacrificando alla droga milioni di persone, e' una follia che nessuno Stato al mondo ha mai lontanamente preso in considerazione. Il Consiglio superiore della Magistratura dovrebbe valutare con quale mentalità e con quale professionalita", tra l'altro citando numeri a casaccio totalmente infondati e condendo il tutto con stravaganti affermazioni sulla Lega e sui Servizi, certi magistrati ritengono di poter combattere la criminalità organizzata nel nostro Paese". .

    Borghezio: Macrì ha preso troppo sole. "La Lega votata dai boss? Il Procuratore Vincenzo Macrì questa estate ha preso troppo sole. Il miglior antidoto alla mafia è stata proprio la Lega e sempre lo sarà". Lo ha detto a KlausCondicio l'europarlamentare leghista Mario Borghezio replicando alle dichiarazioni dell'ex Procuratore nazionale antimafia aggiunto, Vincenzo Macrì, attuale Procuratore generale di Ancona "Spero che le parole di Macrì - ha detto ancora Borghezio - siano proprio frutto di un colpo di sole estivo. Al contrario di quanto afferma Macri, infatti, proprio l'unitarietà dello stato italiano ha favorito la mafia. Vorrei ricordare che la Repubblica è nata grazie all'arrivo e alla liberazione degli americani, che al loro seguito avevano i boss mafiosi che qualcuno era riuscito a mandare in esilio fuori dal Paese". "Se un giorno, spero prestissimo, riusciremo a creare la Padania indipendente - ha concluso Borghezio - quel poco che riusciremo a fare contro la mafia sarà certamente più di quello che ha fatto l'Italia unita, che ha rappresentato un formidabile terreno di cultura per lo sviluppo e la floridià dell'impresa mafiosa".

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