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    Dissesto Reggio C.: Responsabilità dirigente Scopelliti poteva non sapere

     

     

    Dissesto Reggio C.: Responsabilità dirigente Finanza. Scopelliti poteva non sapere. Reazioni

    20 ott 11 Le irregolarità di bilancio del Comune di Reggio Calabria "sono certamente da imputare in primo luogo al responsabile del servizio finanziario, attore primo della predisposizione di bilanci e rendiconti, ma occorre considerare i comportamenti di altri dirigenti che hanno attestato il mantenimento a residuo di somme in realtà da cancellare". E' quanto scrivono i periti della Procura della Repubblica di Reggio nella relazione sulla situazione finanziaria del Comune. "La maggior parte dei residui che avrebbero dovuto essere cancellati - affermano ancora i periti - parrebbe comunque (nell'incertezza della divisione di alcune competenze) dover essere attribuita allo stesso responsabile del servizio finanziario. Solo nel caso delle sanzioni amministrative (multe in primo luogo) si rinvengono consistenti importi di entrate che avrebbero dovuto essere cancellati usando un'ordinaria diligenza. Se ricerchiamo i comportamenti che avrebbero potuto evitare la crisi, si deve tornare alle figure di controllo e, conseguentemente, all'organo di revisione contabile". "E' appena il caso di sottolineare - concludono i periti della Procura - che le omissioni del Collegio dei revisori hanno impedito al Consiglio comunale di assumere le conseguenti deliberazioni che avrebbero dovuto essere attuate per evitare la crisi finanziaria".

    Scopelliti poteva non sapere. "Occorre valutare se il sindaco ed il segretario comunale possano avere avuto coscienza della non veridicità dell'attestazione del Collegio dei revisori dei conti sulla situazione finanziaria del Comune". E' quanto affermano i periti della Procura della Repubblica a pagina 135 della relazione sulla situazione finanziaria del Comune di Reggio Calabria riferita al periodo in cui era sindaco Giuseppe Scopelliti, attuale presidente della Regione. "Per quanto concerne le verifiche di cassa - aggiungono i periti - si fa presente che sono stati acquisiti i verbali del collegio dei revisori dei conti relativi a tali operazioni. I verbali risultano formalmente corretti, anche se si osserva non sono protocollati, e redatti su fogli liberi. E' appena il caso di sottolineare che la verifica della cassa (e la parificazione con le risultanze del tesoriere) è oggi considerato adempimento di secondaria importanza all'interno delle funzioni generali di controllo assegnate all'organo di revisione. Per quanto attiene all'eventuale presenza di omissioni, occorre verificare quali comportamenti avrebbero dovuto essere posti in essere, e da chi, per evitare di giungere alla situazione di crisi finanziaria che oggi caratterizza il Comune. L'analisi svolta fa emergere come l'attuale crisi sia stata per alcuni anni mascherata mediante approvazione di rendiconti irregolari caratterizzati dalla sovrastima dei risultati attivi. Da ciò è disceso che anche i bilanci, parametrati su trend irrealistici dei rendiconti, sono risultati inverosimili e hanno determinato ulteriori disavanzi. In più in bilancio non sono stati contabilizzati alcuni oneri di gestione certi, derivanti spesso da obblighi contrattuali".

    Pericolo infiltrazioni: La perizia e' stata effettuata dagli stessi ispettori ministeriali che hanno relazionato dopo la visita a Palazzo San Giorgio in queste ultime settimane. "Quale che sia l'entità del disavanzo - ha sottolineato Demetrio Arena - il Comune riuscirà a garantire gli impegni, atteso che, dall'inizio di quest' anno ha già fatto fronte a pagamenti per oltre 200 milioni di euro, dando precedenza al terzo settore per i chiari risvolti sociali e magari sacrificando di più le imprese. Noi però - ha proseguito Arena - non abbiamo mai sottaciuto le difficoltà, ed indicato le vie possibili di uscita, a partire dal recupero delle risorse attraverso la dismissione del patrimonio edilizio comunale, da cui stiamo ricevendo lusinghieri risultati e di cui diremo presto i dati". Il sindaco di Reggio Calabria inoltre ha voluto sottolineare "il pericolo derivante dallo sfilacciamento sociale e dai tentativi di infiltrazione della 'ndrangheta nelle pur legittime proteste di questi giorni, poiche' è difficile vivere per chiunque senza la certezza dello stipendio. Proprio in questi giorni - ha reso noto il sindaco Arena - abbiamo provveduto ad inviare alle società miste, Multiservizi e Leonia, i fondi necessari vincolati al pagamento degli stipendi delle maestranze. Quello con le società miste - ha aggiunto Demetrio Arena - è un rapporto che il Comune dovrà rivedere perché è diventato eccessivamente oneroso anche a causa della decurtazione delle risorse nazionali e perché avvertiamo un forte senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e dei lavoratori. Ascolteremo le giuste ragioni - ha scandito Arena - ma non accetteremo alcun diktat". Il sindaco di Reggio Calabria, ancora, ha ripetutamente posto l'accento sui pericoli "che un dibattito improntato a pura speculazione politica possa innescare pericolose dinamiche sociali, che invece tutti dobbiamo prevenire. Per risollevarsi c'é bisogno di coerente unità. Come maggioranza - ha preannunciato - lo dimostreremo già da domani in Consiglio comunale quando affronteremo il riequilibrio del bilancio 2011 del Comune".

    PD: Goffo tentativo di Arena. "Le ultime comunicazioni alla stampa del sindaco Arena destano sconcerto e preoccupazione. Siamo di fronte ad un tentativo,goffo quanto irresponsabile,di negare persino le risultanze di atti ufficiali redatti da ispettori inviati dal ministero delle finanze retto dal ministro Tremonti". E' quanto si afferma in una nota del Pd di Reggio. "Addirittura si arriva - prosegue la nota - ad agitare una relazione fatta su incarico della Procura della Repubblica, nel tentativo di contrapporla a quella del ministero, senza peraltro renderla consultabile ed impedendo ai giornalisti di formulare domande. Arena continua a mentire,assumendosi delle responsabilità gravissime, rinviando e prendendo tempo, nel timore che la pubblicazione della relazione della Procura spaventi ulteriormente i consiglieri comunali di maggioranza, certamente tutto questo non nell'interesse di Reggio. Tutti sanno che la Procura circostanzia reati che hanno rilevanza penale, questi sono diversi dall'insieme degli atti che provocano debiti: gli 80 milioni di buco comunicati da Arena sono dunque riferibili ai reati commessi, ai quali vanno aggiunte altre consistenti poste debitorie. Arena ha tentato di mettere una pezza che è peggiore del buco, in tutti i sensi. Ha sollevato polveroni e lanciato, non si capisce bene a chi, accuse di voler far saltare il banco:ma il banco è già saltato a causa del malgoverno di Scopelliti". "Il PD, appellandosi a tutte le istituzioni competenti - prosegue il testo - farà in modo di impedire il protrarsi di una condizione di assoluta illegalità nella gestione delle casse comunali, costosissima per i cittadini e l'intera economia reggina. Negli anni abbiamo denunciato quanto ora inizia ad emergere e persino Arena, costretto dalle evidenze, pur in maniera confusa, parziale ed imbarazzante, comincia a riconoscere: c'é un buco enorme nel bilancio causato da anni di gestione delle pubbliche risorse per fini diversi da quelli dell'interesse generale, anni rubati ai reggini per costruire carriere politiche ed arricchimenti personali di pochi privilegiati. Inutile negare la verità, si deve, nell'esclusivo interesse di Reggio, agire nel rispetto delle leggi e del buon senso: il riequilibrio all'odg della seconda convocazione del Consiglio Comunale è falso, non recependo le risultanze della relazione degli ispettori notificata al Comune, non può essere votato, sarebbe l'ennesima gravissima violazione di legge, nonché la causa di ulteriori danni; Arena deve attivare tutte le procedure di legge per il recupero delle somme indebitamente percepite e fare le contestazioni del caso. E' finito il tempo delle favole,si paghino puntualmente i lavoratori e non si offendano onesti padri di famiglia costretti a protestare dal fallimento del 'Modello Scopelliti': sinceramente è gravissimo,anche alla luce di recenti indagini della Magistratura, ascoltare vergognosi accostamenti alla 'ndrangheta rispetto agli operai, in assenza di una sola parola che faccia chiarezza circa l'inquietante contesto delle Società Miste che emerge. Reggio ha già pagato e pagherà,ahinoi, caro,Arena faccia il sindaco e non il curatore fallimentare per conto terzi"

    Pri: parole Arena riportano serenità. "Bene ha fatto il sindaco Arena a ristabilire i termini di una realtà economica complessa dell'Ente ed, ancor di più, a denunciare quanti tentano di sovvertire con più o meno amene falsità la civile convivenza". E' quanto scritto in una nota del coordinamento provinciale del Pri di Reggio Calabria. Alla conferenza stampa del sindaco di Reggio hanno partecipato il segretario regionale del Pri, Oscar Ielacqua, il capogruppo Rocco Lascala e l'assessore Giuseppe Martorano. "Come rappresentanza del Pri - prosegue la nota - protagonisti insieme all'attuale Governatore Scopelliti, poi al sindaco facente funzione Raffa ed oggi con Arena riteniamo di avere svolto il ruolo di governo della città solo nell'interesse precipuo dei cittadini reggini. Ci auguriamo che quanto detto dal Sindaco Arena possa riportare tranquillità nella vita della città di Reggio Calabria e condividiamo, altresì, la chiamata di tutti ad un maggior senso di responsabilità. Le indagini in corso permetteranno ad ognuno di chiarire la propria posizione rispettando quello che è il ruolo delicato della magistratura".

    Bova "Sidnaco prende atto di buco". "Anche il sindaco prende atto che un buco c'é, nel senso, quindi, che nei bilanci di riferimento 2005-2006-2007-2008-2010 venivano previste in entrata risorse che materialmente non c'erano". Lo afferma, in una dichiarazione, Giuseppe Bova, consigliere regionale del Gruppo misto e consigliere comunale del gruppo A testa alta. "E se nel primo anno è giustificabile un errore di valutazione - aggiunge - per gli anni successivi questo errore non trova giustificazione perché i consuntivi degli anni presi in considerazione consentivano di verificare i reali introiti. Tutto questo però non è stato frutto di un'azione autonoma del Comune, ma il risultato di un'ispezione ministeriale. Emerge inoltre, alla luce delle cifre, che alcune operazioni fatte dal Comune, convenzioni o altro, non potevano essere fatte con risorse che non erano disponibili. Di questo c'é la prova del nove: le proteste per i mancati o ritardati pagamenti dei dipendenti delle società partecipate". "Oggi, senza fare riferimento a competenze che riguardano la giurisdizione - dice ancora Bova - dal punto di vista contabile emerge che il Comune di Reggio Calabria nei prossimi tre anni dovrà rientrare da una cifra enorme che oscillerà tra gli 85 milioni di euro resi noti dal sindaco ed i 170 della relazione ministeriale cui si pensa di fare fronte vendendo il patrimonio comunale. Comunque per gli anni a venire, dovendo proporre in entrata bilanci effettivamente dimagriti, il Comune sarà costretto a riconsiderare tutti gli accordi e i patti sottoscritti con le forze sociali, dovendo rapportare strettamente le uscite alle entrate. A meno che non si pensi di caricare indistintamente sui reggini una raffica di aumenti tariffari, oltre che iniqui, ed in ogni modo insopportabili".

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