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    Bomba in Procura Reggio: Potenziata scorta a Pm Lombardo

     

    Il Pm delal DDA Giuseppe Lombardo

     

    Bomba in Procura Reggio: Potenziata scorta a Pm Lombardo "Una reazione ad alto livello". Reazioni

    05 ott 11 Le misure di protezione cui e' già sottoposto il pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, sono state potenziate. La decisione è stata presa nel corso di una riunione di coordinamento delle forze di polizia, presieduta dal prefetto, Luigi Varratta, dopo il ritrovamento ieri di un ordigno in un parcheggio nelle vicinanze della Dda con accanto una foto del magistrato. Il potenziamento, secondo quanto riferito dalla Prefettura in una nota, sarà attuato attraverso "l'incremento delle risorse umane e materiali che vi sono impiegate. Sono stati inoltre sensibilizzati ulteriormente i servizi di vigilanza presso la sede giudiziaria, in cui è anche impegnato un contingente di militari dell'Esercito". Alla riunione di coordinamento, hanno preso parte, oltre al Questore ed ai Comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il Procuratore generale, Salvatore Di Landro, ed il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone. Nel corso dell'incontro, è detto ancora nella nota della Prefettura, "é stato espresso il concorde avviso che l'atto criminoso esprima la preoccupata reazione della organizzazioni criminali reggine a fronte della richiesta di pesanti condanne detentive fatte dal magistrato nell'ambito di importanti procedimenti penali in corso"

    Reazione delle cosche ad alto livello. "Ho la sensazione che le cosche temano molto la fase dibattimentale di processi come Meta ed altri che sono ancora in corso. Processi che riguardano la 'ndrangheta di altissimo livello ed i suoi interessi in numerosi settori''. Lo ha detto il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo facendo riferimento all'ordigno lasciato ieri in un parcheggio nelle vicinanze degli uffici giudiziari con accanto una foto del magistrato. "Sono situazioni - ha aggiunto - che ci danno la conferma, a mio modo di vedere, che il lavoro che stiamo facendo va nella direzione giusta, anche se la strada è ancora lunga". "Per quanto mi riguarda - ha concluso Lombardo - io cerco di lavorare nella maniera più seria e completa possibile".

    Si stanno verificando le riprese di vigilanza. Gli investigatori stanno esaminando le videoriprese registrate dalle telecamere di sicurezza installate nel parcheggio a 200 metri dalla sede della Dda di Reggio Calabria in cui ieri e' stato lasciato un ordigno rudimentale con accanto una foto del pm Giuseppe Lombardo ritagliata da un giornale. Le videoriprese potrebbero rivelarsi utili per identificare i responsabili dell'intimidazione. Bisogna accertare, però, si fa rilevare in ambienti investigativi, se sono sufficientemente chiare e se hanno registrato il momento in cui è stato collocato l'ordigno. L'ordigno, composto da polvere pirica, nel caso in cui fosse esploso non avrebbe provocato danni. La sua collocazione rappresenta però, secondo gli inquirenti, un chiaro messaggio intimidatorio nei confronti del pm Lombardo, che dal gennaio del 2010 allo scorso mese di marzo aveva già ricevuto tre buste contenenti proiettili. Negli ambienti investigativi si fa rilevare, inoltre, che l'area in cui è stato collocato l'ordigno è pubblica, non è cioé interna al Cedir, l'accesso è libero e viene utilizzata come parcheggio dai dipendenti del palazzo di giustizia e dal pubblico che si deve recare negli uffici giudiziari.

    Reazioni:

    Sindacati "Persistente clima di tensioni". ''Piena solidarietà al magistrato Giuseppe Lombardo, oggetto di una gravissima azione intimidatoria" viene espressa, in una dichiarazione congiunta, dai segretari generali della Calabria di Cisl, Cgil e Uil, Paolo Tramonti, Sergio Genco e Roberto Castagna. "Il reiterarsi di episodi del genere - affermano Tramonti, Genco e Castagna - rappresenta il segnale inequivocabile di un persistente clima di tensione che si continua a vivere nella nostra regione, così come dimostrano i continui atti di violenza nei confronti di chi ricopre incarichi di responsabilità ai vari livelli istituzionali. La Calabria e le tante forze sane della società non possono accettare tutto ciò e per questo occorre insistere con una forte risposta di lotta e di mobilitazione civile e democratica per richiamare lo Stato e le istituzioni ad elevare l'azione di contrasto alle mafie attraverso un maggiore controllo del territorio, presidiando territori e realtà produttive e sostenendo magistratura e forze dell'ordine impegnate nei luoghi più a rischio". "Cgil, Cisl e Uil, nella convinzione che la lotta alla 'ndrangheta e a tutte le forme di illegalita' si fa con l'azione quotidiana, attraverso comportamenti coerenti - prosegue la dichiarazione dei segretari generali dei sindacati - preannunciano iniziative e momenti di mobilitazione per rispondere con le armi della protesta civile e democratica alla sfida della criminalità organizzata".

    Sarra "Episodio inquietante". ''Un episodio inquietante che colpisce ancora una volta uno dei massimi rappresentanti della Magistratura reggina, il Procuratore Lombardo, dopo quelli che hanno colpito nei mesi scorsi il Procuratore Generale Salvatore Di Landro ed il Capo della Procura Giuseppe Pignatone". Lo afferma il sottosegretario regionale alle Riforme Alberto Sarra - informa una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale -, in merito all'intimidazione subita dal Sostituto Procuratore della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo. "Simili minacce - aggiunge - sono il segnale che il lavoro della Procura reggina ha colto nel segno, grazie agli straordinari successi conseguiti in questi ultimi anni e che hanno visto la sinergia tra Forze dell'ordine, Magistratura, Ministeri dell'Interno e della Giustizia. Sono certo che l'intimidazione subita dal Procuratore Lombardo non farà arretrare di un passo l'attività scrupolosa dei giudici reggini". "Al sostituto procuratore Lombardo - conclude Sarra - esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza, con la convinzione assoluta che andrà avanti, con il coraggio dimostrato finora, sulla strada intrapresa"

    Ferri "Stato reagisca con segnali forti". ''Lo Stato deve dare segnali forti contro questi attacchi intimidatori. Magistrati in prima linea come Giuseppe Lombardo, di cui a tutti è nota, la grande professionalità e serietà, hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni e di poter lavorare con serenità". La sollecitazione viene da Cosimo Maria Ferri, segretario di Magistratura Indipendente, la corrente più moderata delle toghe, dopo il ritrovamento nei pressi della sede della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria di un ordigno con accanto una foto del pm Lombardo. "Magistratura e politica devono unirsi nel trovare soluzioni urgenti per dare sicurezza a tutti coloro che sono esposti a tali atti" sostiene ancora Ferri

    Libera "Non si può ostacolare la giustizia". "Esprimiamo sostegno al magistrato Giuseppe Lombardo impegnato da anni in importanti indagini sulla 'ndrangheta''. Lo sostiene, in una nota, l'associazione antimafia Libera. "Le ripetute intimidazioni al magistrato - aggiunge - sono un attacco al suo lavoro quotidiano contro il potere criminale e come tali vanno respinte con ferma determinazione. Nessuno può pensare con tali minacce di ostacolare il corso della giustizia. Queste intimidazioni sono anche la riprova del lavoro positivo che in quella terra stanno portando avanti la magistratura e forze dell'ordine. Un positivo che allarma e infastidisce chi vuole continuare a imporre le logiche della violenza e del profitto illecito. Un positivo che va però alimentato giorno per giorno con il contributo di tutti: cittadini e associazioni, istituzioni e chiese. Ora più che mai è necessario mantenere la schiena dritta e proseguire sulla strada intrapresa nel rispetto della legalità, della verità e della trasparenza". "La solidarietà e l'indignazione - conclude Libera - non bastano: non si può essere indifferenti. Ci vuole uno scatto da parte di tutti e prendere coscienza che la lotta contro le mafie é una responsabilità di tutte e tutti".

    Loiero "Resisteree ed andare avanti". ''Sento di dover esprimere tutta la mia indignazione per il vile e gravissimo atto intimidatorio di ieri subito dal sostituto procuratore della Dda, Giuseppe Lombardo, e dalla Procura di Reggio Calabria, cui va tutta la mia solidarietà". Lo afferma, in una dichiarazione, Agazio Loiero, ex presidente della Giunta regionale. "E' inaccettabile - aggiunge - che un presidio di legalità sia come preso d'assalto da quelle forze che ostacolano la crescita della Calabria nel tentativo di creare un clima di tensione". "Il mio invito - conclude Loiero - non può che essere quello di resistere e andare avanti, per l'affermazione di un territorio, il nostro, libero dai condizionamenti che le organizzazioni criminali tentano d'imporre".

    Ass. Caridi "Procura prosegua suo impegno". L'assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale -, nell'esprimere la solidarietà al Pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo per l'atto intimidatorio subito, parla "di un episodio di assoluta gravità che desta preoccupazione ma non intimidisce certamente la magistratura reggina né ostacolerà il prezioso lavoro svolto da giudici onesti e competenti che quotidianamente si espongono a rischi altissimi per tutelare l'ordine e la democrazia nel nostro territorio". Caridi manifesta ferma condanna per il vile gesto intimidatorio di cui è stato vittima il Pm Lombardo, unitamente alla solidarietà nei confronti dell'intero ordine giudiziario. "I continui atti intimidatori - prosegue Caridi - perpetrati ai danni dei giudici reggini testimoniano l'esistenza di una strategia criminale che tenta di reagire ai notevoli risultati ottenuti dalla magistratura; un chiaro segnale che ciò preoccupa in modo palese le organizzazioni ndranghetistiche". L'assessore Caridi esplicita anche piena fiducia nell'operato della magistratura "con l'auspicio che, continuando l'opera di risanamento della città, riesca ad assicurare alla Giustizia gli autori di questi gesti che vanno a colpire anche tutti i cittadini onesti che si adoperano per una rinascita del nostro territorio". Infine l'assessore regionale esorta "Lombardo, i suoi colleghi, quanti rivestono ruoli istituzionali, gli esponenti della società civile a non arretrare di fronte alla recrudescenza degli atti mafiosi assicurando il pieno sostegno e la vicinanza costante delle istituzioni calabresi e del governo regionale in tutte le sue articolazioni".

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