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    Bomba al Cedir, reazioni

     

     

    Bomba al Cedir, reazioni

    04 ott 11 ''Un fatto gravissimo che preoccupa fortemente". E' quanto afferma il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell' Ufficio stampa della Giunta regionale - appresa la notizia del ritrovamento di un ordigno rudimentale con un ritaglio di giornale e la foto del pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nel parcheggio degli uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. "Sono vicino - ha aggiunto - ai magistrati reggini che stanno producendo uno sforzo immane per assicurare alla giustizia delinquenti e criminali. Gli ottimi risultati raggiunti sino ad oggi evidentemente preoccupano coloro i quali tentano, con questa strategia, di intimidire il prezioso lavoro della procura reggina. Le istituzioni ed i calabresi onesti saranno sempre al fianco dei magistrati che quotidianamente operano per liberare la nostra Calabria dalla cappa soffocante delle organizzazioni della 'ndrangheta''.

    "Vicinanza e solidarietà forte e sentita ad un magistrato in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta, come il pm della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, ma anche consapevolezza che il ripetersi di questi fenomeni intimidatori, richiedono una maggiore attenzione per garantire la sicurezza e la serenita' a tutti coloro che, compiendo ogni giorno il proprio dovere, in tutti i settori della società, si trovano esposti a rischi e pericoli solo per il fatto di stare dalla parte della legalità e di contrastare il crimine e la violazione delle leggi democratiche". Lo afferma il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico. "Gli attacchi, sempre più frequenti, a rappresentanti delle istituzioni, uomini della Chiesa e del mondo produttivo - ha aggiunto - sono la risposta delittuosa ai risultati sempre più importanti e concreti che istituzioni, magistrati e forze dell'ordine stanno ottenendo nella lotta alla 'ndrangheta, una priorita' che richiede un sempre più forte coinvolgimento civile".

    "Voglio esprimere sincera solidarietà al sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Lombardo, ed all'Ufficio di Procura guidato dal dott. Giuseppe Pignatone dopo l'ennesimo, gravissimo, atto di intimidazione posto in essere da mano criminale". E' quanto afferma in una dichiarazione il Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Alessandro Nicolò. "Le gravi pressioni - aggiunge - di cui destinatari i magistrati dell'Ufficio di Procura, sono il segno che il loro lavoro sta dando i risultati giusti. E' auspicabile che su questi inquietanti episodi, la politica parli la stessa lingua, sostenendo il lavoro generoso dei magistrati e delle forze dell'ordine a difesa della democrazia e della convivenza civile".

    ''Il rudimentale ordigno ritrovato nel parcheggio del Cedir a Reggio Calabria, collegato con la mancanza dell'individuazione dei responsabili e dei mandanti delle bombe e degli atti intimidatori rivolti lo scorso anno contro la magistratura reggina, dimostra come al di là delle belle parole di solidarietà il ministero della giustizia non abbia provveduto ad incentivare gli adeguati controlli". Lo afferma in una nota la componente della commissione parlamentare antimafia, On. Angela Napoli (Fli). "Aver poi osato indirizzare - prosegue - l'atto intimidatorio ancora una volta contro il Sostituto Procuratore della Dda, Giuseppe Lombardo, è ancora più grave perché a pochissimi giorni dalla richiesta di condanna nei confronti di alcuni indagati nel processo Meta, frutto di inchieste sicuramente non concluse, ma che potrebbero incidere su quella parte della zona grigia, che per anni si è servita delle 'amicizie' della 'Ndrangheta. Sono certa che il Pm Giuseppe Lombardo proseguira' con la serietà che lo ha sempre caratterizzato a garantire verità e giustizia, ma ciò non toglie che gli inquirenti non potranno più sottovalutare la necessità di individuare e garantire alla giustizia i responsabili dei vili gesti ed anche i mandanti degli stessi".

    ''Piena solidarietà al procuratore Giuseppe Lombardo e ai magistrati di Reggio Calabria, obiettivo dell'ennesimo atto intimidatorio da parte di criminali che vogliono ostacolare il loro lavoro". Lo afferma in una nota la capogruppo del Pd nella commissione parlamentare antimafia, Laura Garavini. "Il fatto - aggiunge - che tutta l'area del centro direzionale dove è stato collocato l'ordigno sia sorvegliata per tutto l'arco della 24 ore apre scenari molto inquietanti sulla dinamica di questo atto di intimidazione che deve essere chiarita al più presto, per consentire ai magistrati di avere la serenità e sicurezza necessarie per le loro indagini: confidiamo sulla loro determinazione e sua loro dedizione alla ricerca della verità sui crimini oggetto delle loro indagini".

    '' Al procuratore Pignatone e ai magistrati della procura di Reggio Calabria va tutta la mia solidarietà per il gravissimo atto intimidatorio che li ha visti ennesimi protagonisti". Lo afferma in una nota la parlamentare del Pdl eletta in Calabria, Lella Golfo. "Simili minacce - aggiunge - sono il segnale di una criminalità organizzata che si sente sempre più minacciata dagli straordinari successi conseguiti in questi ultimi anni grazie alla sinergia tra forze dell'ordine, magistratura, Ministeri dell'Interno e della Giustizia. Sono certa che le intimidazioni di oggi non faranno arretrare di un passo l'attività scrupolosa dei giudici reggini ma, al contrario, li inciteranno a proseguire con coraggio e determinazione sulla strada intrapresa nella lotta alla criminalità". "Magistratura e forze dell'ordine - conclude Golfo - possono contare sul sostegno e sulla solidarietà non solo del Governo e delle istituzioni ma dei tanti calabresi onesti che sempre più avvertono la presenza dello Stato e la volontà di liberare la nostra Regione dal giogo della 'ndrangheta''

    ''Respingiamo con forza l'ennesimo tentativo dell'antistato di condizionare quanti, in questa terra, sono veri e propri baluardi della legalità e della lotta alla 'ndrangheta''. Lo afferma il presidente della Provincia di Reggio, Giuseppe Raffa che, in una nota, interviene sull'episodio avvenuto questo pomeriggio al Cedir di Reggio. "L'ennesima minaccia ai danni di un magistrato della Dda - prosegue Raffa - non può trovare un'opinione pubblica refrattaria o protagonista di semplici attestazioni di solidarietà. Occorre, invece, reagire con determinazione modificando il sostegno in favore di quanti sono in prima linea nella quotidiana lotta contro il crimine organizzato. Il dott. Giuseppe Lombardo, così come tutti gli altri magistrati impegnati sul fronte antimafia, non può essere lasciato solo: accanto al sostituto procuratore della Dda occorre costruire un fronte comune in grado di resistere alla protervia dei clan e di neutralizzare la pervasività di chi, vivendo nell'illegalità, tenta di diventare protagonista nella vita socio - economica dei nostri territori". Per il presidente della Provincia di Reggio "l'episodio odierno conferma il nervosismo che serpeggia tra le file dell'organizzazione criminale, da tempo, duramente toccata negli interessi vitali come il sequestro e la confisca di beni. Lo Stato, per sconfiggere la mafia, necessita dell'incondizionato sostegno di noi tutti: dalla politica all'economia, dalla società civile e all'associazionismo, dai semplici cittadini alle agenzie educative. Il lavoro dei magistrati e delle forze dell'ordine ci aiuta a rimanere liberi da qualsiasi condizionamento, a farci sentire orgogliosi cittadini dello Stato di diritto le cui norme regolano la vita dell'intero corpo sociale che, soprattutto in momenti di crisi come quella che stiamo attraversando, necessita di coesione e certezze. In momenti come questo, la politica deve diventare protagonista mettendo da parte le contrapposizioni che, spesso, favoriscono i tentativi della 'ndrangheta, per assumere un ruolo guida, determinante, per la costituzione di un nuovo ordine sociale''

    ''L'ennesimo atto intimidatorio compiuto nei confronti del Pubblico Ministero della Dda reggina Giuseppe Lombardo suscita preoccupazione ed allarme". Lo afferma in una nota il coordinatore provinciale del Pd di Reggio Calabria, Girolamo Demaria. "Il fatto - aggiunge - che tale gesto criminale sia stato messo in atto appena pochi giorni dopo che Lombardo aveva effettuato richieste di condanna contro le cosche reggine della 'ndrangheta nell'ambito del processo Meta, non può che far accrescere l'inquietudine per la permanente pericolosità e sfrontatezza di tali organizzazioni. Esprimo la vicinanza e la solidarietà mia personale e del Partito Democratico reggino a Lombardo ed alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, impegnati in una difficile opera di contrasto alle famiglie della 'ndrangheta ed al malaffare che opera in citta' e nella provincia reggina e ribadisco il nostro totale sostegno affinché possa continuare la loro essenziale opera al fine di colpire in profondità e debellare i fenomeni di violenza e d'illegalità; liberando la società reggina da questa cappa opprimente e facendo affermare i diritti puliti e la libertà di ogni singolo cittadino e dell'intera comunità"

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