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    Tratta di immigrati con sacrifici umani, 5 arresti in tutta Italia 2 a Cosenza

     

     

    Tratta di immigrati con sacrifici umani, 5 arresti in tutta Italia 2 a Cosenza

    30 nov 11 Accusati di atti di violenza e di aver ucciso alcuni migranti, gettandoli vivi in mare, cinque extracomunitari sono stati arrestati dalla squadra mobile di Agrigento assieme alle Questure di Cosenza, Enna e Salerno, nell'ambito di un'inchiesta della procura che riguarda una traversata dalla Libia a Lampedusa avvenuta lo scorso 4 agosto su un barcone. Raccapriccianti i particolari degli omicidi commessi come riti propiziatori perchè dopo averli legati e gettati vivi in mare eseguivano dei riti particolari che servivono, secondo la ricostruzione degli inquirenti a togliere il malocchio al barcone che li trasporatva. Durante la traversata, inoltre, alcuni migranti erano morti per asfissia dopo essere stati stipati nella stiva della barca. Il corpo di una delle vittime era ancora sull'imbarcazione e fu recuperato durante i soccorsi prestati a Lampedusa. Invece una delle voittimi predestinate e' rimasta viva per miracolo e trovata dagli agenti legata sul bordo della nave, stava per essere spinto in acqua. All'arrivo dell'imbarcazione era stato arrestato il conducente, ritenuto responsabile di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di omicidio. All'operazione hanno collaborato le questure di Cosenza, Enna e Salerno. Gli arrestati sono i nigeriani Ohalete Emeka, 38 anni, e Ounchukwu Duglass, 35 anni. I ghanesi Igala Faisal, 37 anni, Mohamed Adam, di 28 anni e Ahmokugo Kujo, 44 anni sono stati invece arrestati dalla Questura di Cosenza a Rogliano dove avevano la loro sede. Tutti sono accusati di omicidio plurimo doloso, pluriaggravato dai motivi abietti e futili. Il provvedimento è stato emesso dall'aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Andrea Bianchi. Le investigazioni si sono avvalse inoltre della collaborazione delle questure di Taranto, Napoli, Caserta, Avellino e Reggio Calabria.

    Sono stati arrestati nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Rogliano (Cosenza) i due ghanesi Kujo Ahmokugo, di 44 anni, e Adam Mohamed, di 28, accusati assieme ad altri tre cittadini extracomunitari accusati di avere ucciso alcuni altri migranti gettandoli in mare da un barcone diretto a Lampedusa. I provvedimenti a carico di Ahmokugo e Mohamed sono stati eseguiti stamani da agenti della Questura di Cosenza. I due erano ospitati da alcuni mesi nella struttura di accoglienza alle porte di Cosenza in attesa di vedersi riconosciuto lo status di rifugiati.

    I due arrestati a Rogliano

    I due arrestati entrambi dimoranti presso il centro C.A.R.A. di Rogliano (CS), indagati per i reati di cui agli artt. 110-575-576-577 n. 1, 61 n. 1 e 5 c.p. perché in concorso con altri soggetti, sono stati colpiti dal medesimo provvedimento restrittivo , all'interno di un'imbarcazione diretta verso le coste italiane, ma ferma in mare aperto per avaria, nella quale si trovavano numerosi cittadini extracomunitari, legavano e gettavano in mare aperto, un numero allo stato indeterminato, di uomini cagionandone la morte. Fatto aggravato dall'aver agito per motivi abbietti e comunque futili, consistiti nell'aver agito a seguito di riti "propiziatori magici". L'odierno provvedimento prende origine dell'intercettazione avvenuta in data 04/08/2011 a circa 88 miglia dalle coste di Lampedusa, di un'imbarcazione proveniente dalla Libia con a bordo 367 immigrati, provenienti dall'Africa Sub sahariana e dal Magreb e un cadavere.

    Alle indagini, avviate dalla Squadra Mobile di Agrigento, collaborava anche personale di quest'Ufficio con delega dell'A.G. in quanto i due odierni fermati unitamente ad altri 100 migranti presenti sull'imbarcazione erano stati, nelle more, trasferiti presso il locale C.A.R.A. di Rogliano (CS). L'escussione a sommarie informazioni degli immigrati permetteva quindi di circoscrivere in maniera evidente precise responsabilità a carico degli odierni fermati con conseguente emissione del provvedimento restrittivo. Gli elementi acquisiti hanno evidenziato la crudeltà con la quale gli indagati hanno agito spingendosi sino al punto di porre in essere dei veri e propri riti magici-propiziatori all'esito dei quali si sceglievano casualmente dei soggetti trasportati da "immolare" per garantirsi la buona riuscita del viaggio. Va, inoltre, rilevato come l'attività di indagine posta in essere ha permesso di ricostruire con precisione tutte le varie fasi del viaggio e consentito di comprendere a pieno la condotta degli indagati ed il loro ruolo all'interno dell'imbarcazione. Condotti in questi Uffici il MOHAMED Adam e l' AHMOKUGO Kujo, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell'Autorità giudiziaria competente.

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